0.7

531 57 10
                                    

Jungkook si fermò, indicando un piccolo edificio a pianta ottagonale non molto distante. Aveva le pareti in marmo bianco, e un tetto spiovente di mattoni rossi.

"Eccoci arrivati." disse con tono soddisfatto.

"Che cos'è?" chiese il maggiore, incuriosito, facendo un passo verso l'edificio. Era decisamente troppo grande per essere un'abitazione di qualche tipo, aveva tutta l'aria di essere un edificio pubblico, ma perché era lì, in mezzo a un parco?

"È una vecchia chiesa andata in disuso. Un tempo veniva usata per le celebrazioni, ma data la sua posizione un po' nascosta, venne usata da sempre meno gente, fin quando non venne del tutto abbandonata." sussurrò lentamente Jungkook. "Però si dice che venga ancora utilizzata per compiere riti che coinvolgono angeli e demoni." abbassò la voce, cercando di sembrare macabro.

Il biondo, per niente colpito dalla storia del ragazzo, si girò a guardarlo, alzando un sopracciglio con espressione scettica.

"Hai finito?" chiese, facendo ridere Jungkook che si aggiustò il cappello in testa e si mise di fronte a lui, dando le spalle alla chiesa.

"Non ti sei spaventato, eh?" mormorò, inclinando lateralmente la testa.

"Neanche un po'." rispose il maggiore, scrollando le spalle e accennando un sorriso furbo. "Ci vuole ben altro per spaventarmi."

"Beh, in mia difesa posso dire che secondo me è vero che là ci fanno dei riti strani." disse il castano, incrociando le braccia al petto. "Un po' di tempo fa ci sono entrato con alcuni amici e per terra era pieno di gocce di cera nera." aggiunse, per poi fare qualche passo verso la chiesa.

"Che ci facevi là dentro con degli amici?" domandò Taehyung, corrugando le sopracciglia.

"Sai le solite cose tra ragazzi. Una sorta di prova di coraggio. Vieni, ti faccio vedere com'è dentro." propose, indicando l'entrata.

"Magari un'altra volta, okay?" disse il più grande, facendo un passo indietro.

"Oh, non dirmi che adesso hai paura..." ridacchiò il castano, punzecchiandogli il braccio con un dito. Taehyung alzò gli occhi al cielo, per poi colpire la fronte del più piccolo con un dito, facendolo piagnucolare per il dolore.

"Non ho paura. Però si sta facendo tardi e devo riportarti a casa prima che la tua famiglia possa sospettare qualcosa." rispose il biondo, per poi iniziare a ripercorrere la strada a ritroso, verso l'uscita del parco e lontano dalla chiesa. Dopo qualche passo, si fermò, girandosi a guardare Jungkook, ancora fermo in mezzo al viale. Sul viso del maggiore spuntò un sorriso e, sotto la luce debole del sole di dicembre, l'anellino sul suo labbro sembrò brillare. "Che fai, non vieni?"

***

Taehyung osservò il castano tirare fuori dallo zaino le chiavi di casa e aprire il cancelletto bianco della sua abitazione e accennò un sorrisetto.

"Mi sono divertito oggi." sussurrò, sporgendosi in avanti verso il ragazzo più piccolo, il quale si irrigidì leggermente per la vicinanza improvvisa e si girò, guardando Taehyung. "Dovremmo farlo più spesso." aggiunse, inclinando lateralmente la testa.

"Anche io mi sono divertito, Tae." mormorò, sorridendo timidamente, sulle sue guance ben visibile un evidente rossore. Taehyung fece un altro passo verso di lui, facendo quasi toccare i loro petti. Anche da quella distanza riuscì a sentire il cuore del più piccolo aumentare leggermente la velocità e il suo respiro bloccarsi bruscamente.

Il biondo non poteva che sentirsi compiaciuto nel vedere come i suoi semplici gesti facessero effetto sul minore, nonostante quest'ultimo desse per scontato di essere interessato alle ragazze.

Sinner || taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora