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"Perché hai mentito a Seokjin hyung?" chiese Jimin, alzando leggermente le sopracciglia, con espressione perplessa. Jungkook spalancò comicamente gli occhi, sentendo improvvisamente come se ogni goccia di sangue nel suo corpo fosse stata rimpiazzata da ghiaccio.

"M-Mentito? Non so di che stai parlando, Chim. Io non... non gli ho mentito." balbettò il ragazzo, maledicendosi mentalmente per le sue pessime abilità da attore.

"Ma come? Un po' di tempo fa non dicesti di avere una cotta per Lee Chaewon?" disse il moro, sorridendo furbo e alzando un paio di volte le sopracciglia. Il minore sospirò, leggermente sollevato per non essere stato beccato e socchiuse gli occhi.

Per un attimo aveva avuto paura che Jimin avesse capito di lui e Taehyung. Per qualche motivo, Jungkook voleva che quella relazione restasse segreta. Non gli piaceva l'idea di Jimin che si intrometteva nelle sue faccende private con il biondo, non voleva che il suo migliore amico gli facesse la morale come suo solito, dicendogli cosa era giusto fare e cosa no. Per una volta nella sua vita, Jungkook voleva decidere da solo cosa fare e cosa non fare. Era la sua prima relazione e voleva viverla senza i consigli onnipresenti e spesso non richiesti di Jimin.

"Hai detto bene, una cotta. Non ci stavo insieme. Quindi non ho mentito." rispose il castano, stringendosi nelle spalle e alzando la testa dalle gambe del moro, mettendosi seduto composto. "E poi ho cambiato idea... lei non è il mio tipo." aggiunse, passandosi una mano tra i capelli. Il maggiore corrugò leggermente la sopracciglia, guardandolo con espressione perplessa.

"Se lo dici tu..." sussurrò, scrollando le spalle e andando in cucina, per iniziare a preparare il pranzo per entrambi. Sapeva perfettamente che Jungkook non si sarebbe mai alzato per farlo e piuttosto sarebbe morto di fame. "E che mi dici di Taehyung?" chiese, alzando leggermente la voce per farsi sentire dall'amico, rimasto nell'altra stanza.

Il castano sentì un'ondata di calore concentrarsi sulle sue guance, facendolo arrossire e sospirò sollevato al pensiero che Jimin non potesse vedere il rossore sul suo viso.

"Che... che c'entra Taehyung?" chiese, stendendosi sul divano a faccia in giù, poggiandosi col mento sul bracciolo. Dalla cucina si sentì il suono del microonde che veniva attivato.

"Pensavo che lui ti piacesse." mormorò lentamente il ragazzo dai capelli neri, aprendo il cassetto delle posate e prendendo due set di bacchette, poggiandoli sul tavolo, per poi aprire la mensola delle stoviglie, salendo in punta di piedi per riuscire a prendere dei bicchieri.

Jungkook si morse con forza il labbro, portandosi una mano sulla guancia, sentendola calda per l'imbarazzo. Era davvero così evidente?

"E io pensavo che lui a te non piacesse." ribatté, cercando di allontanare l'attenzione da sé. "Quindi perché hai così tanta voglia di parlare di lui?"

"Infatti è così. Gli voglio ancora molto bene, ma... non sono d'accordo con alcune sue scelte di vita. Lo conosco bene, così come conosco te. E ammetto che la vostra amicizia mi spaventa. Non voglio che lui ti influenzi negativamente." disse seriamente Jimin. Jungkook poteva sentirlo armeggiare in cucina, apparecchiando la tavola. Il più piccolo si sentì leggermente in colpa, poiché non stava aiutando il suo amico, ma allo stesso tempo non si mosse dalla sua posizione confortevole dal divano. "Ma allo stesso tempo... tu avevi ragione. Non posso intromettermi troppo nella tua vita. Quindi va bene così." aggiunse. "Solo... stai attento, okay?" mormorò dopo un lungo silenzio.

Jungkook guardò il vuoto in silenzio per qualche secondo, sospirando.

"Comunque... non c'è niente tra Taehyung e me. Siamo amici. Lui è interessante. Tutto qui." mormorò infine, alzandosi dal divano e raggiungendo il ragazzo in cucina.

Sinner || taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora