Gabriella è un giovane ragazza italiana di venticinque anni. Dopo essersi trasferita da Palermo a Torino per la rottura con il fidanzato con cui stava da otto anni e decisa più che mai di mettersi in gioco. È una party planner, con i risparmi accumu...
Ero così stanca dalla sera precedente che non avevo nessuna voglia di alzarmi. Oggi eravamo tutti liberi e in più era la vigilia di Natale. Andai su Instagram, dove notai parecchie notifiche. Intanto la Juventus aveva taggato me e la sala nei post della serata e anche qualche calciatore. Avevo molti nuovi seguaci, ma un nome tra tutti attirò la mia attenzione, il suo. Aveva iniziato a seguirmi su Instagram e aveva controllato per benino il mio profilo visto la miriade di Like che ha lascito anche a post molto datati. Perché sta facendo tutto questo..? Vorrei capirlo, ma tanto quante possibilità ci sono di rivederlo..? Direi zero. I miei pensieri vengono bruscamente interrotto dal telefono fisso che squilla. Leggo il mio cognome sul display. Mamma a rapporto! < Pronto?> chiesi. < Allora tesoro? Com'è andata ieri sera!?> chiede. < Buongiorno mamma è davvero bello sentirti! Come stai io tutto bene, auguri oggi è la vigilia di Natale! > dico sarcastica. < Benone tesoro! Auguri anche a te! Va tutto a meraviglia, vorremmo tanto che tu ci raggiungessi per le feste.> dice ed io sbuffo. < Mamma lo sai.. non posso lasciare la sala incustodita anche se chiusa.> dico. < Lo so cara, ma una volta tanto potresti venire a trovarci..> dice con una nota amara nella voce. < Ti prometto che farò il possibile per esserci per il compleanno di papà a Gennaio.> dissi nel tentativo di sollevarle un po' il morale. < D'accordo!!> esultò entusiasta. < la serata è andata alla grande comunque, si vede che sono gente di gran classe e che se la passano bene. Avresti dovuto vedere gli abiti, i gioielli e le auto con la quale arrivavano! Una più spettacolare dell'altra..> dissi e lei rideva dall'altro capo del telefono. < Sono ricchi tesoro. Se non lo fanno loro allora chi? Hai conosciuto nessuno di interessante? Magari un potenziale cliente..> chiede. < ..No. No, nessuno..> dissi e il viso di quel presuntuoso e arrogante moro mi si parò difronte. Cercai di scacciare via la sua immagine e di pensare ad altro. < Peccato, queste cose di solito portano altri clienti.> commenta mia madre < Eh già.> dissi.< Beh, mamma salutami tutti ora devo andare.> dissi. Lei mi salutò e riattaccò. Rinunciai a fare colazione, non ne avevo alcuna voglia. Mi lavai e mi vesti (Vedi foto) e uscì di casa per andare a svagarmi un po' in centro. Torino è molto affollata, ma comunque più tranquilla di altre città che ho visitato. Sono in giro per negozi già da un paio d'ore, ho comprato un po' di cose, trucchi, vestiti e anche due paia di scarpe nuove. Sento in lontananza dei gridolini isterici e vedo un gruppo di persone correre verso la stessa direzione. Mi avvicino per vedere cosa stesse succedendo ed eccolo lì. Era lui la causa di tutto questo trambusto. Cristiano Ronaldo.
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Mi metto più avanti e lo vedo firmare autografi su praticamente ogni tipo di oggetto, ho visto anche due reggiseni e un perizoma. Ma dicono sul serio?! Lui sorride cordialmente a tutti e accontenta le loro richieste. Si volta nella mia direzione e quando si accorge di me rimane fermo ed immobile con gli occhi dentro i miei. La gente si volta come lui a guardarmi e nelle loro metti sicuramente si staranno chiedendo il motivo di questa reazione del giocatore. Sembra sorpreso di vedermi. Un bambino lo tira per un braccio chiedendogli l'autografo, lui distoglie lo sguardo da me e lo accontenta. < Per favore adesso basta.. vi aspetto allo stadio il 26 dicembre! La squadra ha bisogno di voi!> dice con un accetto tutto suo che mi fa sorridere. La folla inizia ad urlare: Uno di noi! Ronaldo uno di noi, uno di noooii! Ronaldo uno di noi!! Lui sorride e si avvicina nella mia direzione. < Guarda un po' chi si rivede.> dice posando la sua mano destra sul mio fianco e salutandomi con due baci sulle guance. < Già ma tu guarda un po'..> dico in imbarazzo anche perché la gente non la smette di fissarci. Alcuni prendono il cellulare e iniziano a scattare delle foto. < Ma che stanno facendo?!> chiedo a Cristiano. < Ci fotografano.> risponde ovvio. < Questo l'avevo capito anche io, ma perché ?! E perché sembra che vogliano prendere anche ME nelle loro foto!?> chiedo. < Perché Cristiano Ronaldo ti ha salutata davanti a tutti e sta parlando con te.> dice parlando di se in terza persona. < Allora chiedo a Ronaldo di non parlarmi e di non tenermi così stretta a se!> dico scostandomi bruscamente da lui. < Sei di cattivo umore!?> chiede ridendo. < No. È solo non mi piace stare troppo al centro dell'attenzione..> dico. < Allora parli con la persona sbagliata. Io sono sempre al centro dell'attenzione.> dice continuando a guardami mentre io faccio di tutto per non guardarlo dritto negli occhi. < Meglio che vada..> dico. < No, perché non ci facciamo un giro?> chiede < Conosci Torino meglio di me, magari potresti farmi da guida.> dice. < I-io... in realtà.. credo che sarebbe peggio.. alimenteremo le loro fantasie..> dico. < Che parlino pure, non mi interessa. Possiamo ignorarli.> dice prendendomi per mano e allontanandomi dalla folla. < Ehi! Ma che fai!?> chiedo. < Ti porto a fare un giro.> dice mettendo il cellulare nella tasca dei Jeans. < Sei più normale oggi.> mi scappa. < Come? In che senso normale!?> chiede confuso. < Nel senso che sembri più un ragazzo normale che un super calciatore famoso e ricco da far schifo.> dico. < Sono sempre normale, sai?> dice sorridendo. < Non credo, ieri sera sembravi una super star. Sia nell'abbigliamento costoso, sia nell'atteggiamento.> spiego. < Ti ho dato questa impressione?> chiede mentre cominciamo a camminare. < Oh si, sembravi uno che si sentiva un Dio sceso in terra per mischiarsi con i comuni mortali.> scherzo. < Però, addirittura ?> chiede. < Ieri sera hai messo i miei nervi e la mia pazienza alla prova.> confesso. < Perché? Cosa ho fatto?> chiede con tono innocente. < Lo vuoi davvero sapere?> chiedo sarcastica, ma lui annuisce. < Mi hai fissata per tutto il tempo mentendomi a disagio. Mi provocavi sulla terrazza e infine hai avuto un atteggiamento arrogante e saccente per tutta la sera. Mi hai anche messa in imbarazzo quando mi hai squadrata da capo a piedi davanti alla tua fidanzata. Cosa avrebbe potuto dirmi se se ne fosse accorta?!> dico terminando il riassunto della serata. < Uno: non è vero che ti fissavo, ti osservavo, è diverso. Due: Non ti ho affatto provocata sulla terrazza, mi divertiva venderti in difficoltà nel parlare con me, anche se vedo che adesso ti riesce benissimo conversare con me. Tre: se ieri mi avessi ascoltato ti ho detto che tra me e Georgina le cose non vanno bene e praticamente non stiamo più insieme. Quindi non avrebbe potuto dirti nulla e se anche fosse successo ti avrei difeso. Non lascio che qualcun'altra si prenda le colpe che sono mie.> dice avendo da ridire su tutto quello che gli ho detto. < Ah si?! Beh resta il fatto che mi sono sentita continuamente in imbarazzo Cristiano.> dico. < Ah! Adesso mi chiami Cristiano? Ieri sera mi hai liquidato chiamandomi " Signor Ronaldo" e adesso cosa sono tutte queste confidenze mortale!?> scherza. < Ti chiamo come mi pare e quando mi pare.> dico < E comunque si può sapere che ci fai in giro senza guardie del corpo? Perché le hai giusto?> chiedo. < Le ho certo, infatti siamo seguiti a distanza.> dice ed io mi guardo intorno per vedere se è vero. Effettivamente ci sono degli uomini dietro di noi. < Io non riuscirei a sopportare di essere continuamente seguita da delle persone, anche se lo fanno per proteggermi. Non mi sentirei libera.> dico. < Quando sei conosciuto a livello mondiale è normale che qualcuno possa, in buona o in cattiva fede, importunarti o avvicinarsi troppo. Con quei tifosi non ho permesso loro di intervenire, Alma se glielo avessi chiesto nessuno di quelle persone si sarebbe potuta avvicinare a me.> dice. < A te piace avere la gente che continuamente ti ferma o ti chiede autografi e foto?> chiedo. < Avvolte è asfissiante tutta questa gente, ma alla fine sei quello che sei anche grazie a loro. Al loro sostegno e al loro amore per questo sport. Quindi penso sempre che glielo devo in un certo senso.> dice sorprendendomi. Mi aspettavo che dicesse delle cose del tipo: Si, non sai che odio tutta questa gente intorno. < Perché mi guardi così?> chiede. < Niente solo, non mi aspettavo che mi rispondessi così.> dico. < Ti aspettavi che ti dicessi che odio tutta questa attenzione? Potrebbe sembrare in effetti, ma fa parte del mio lavoro, che mi piaccia o no.> dice ed entriamo in un bar. < Ti va qualcosa da bere?> chiede. < No, grazie.> rispondo e ci sediamo comunque ad un tavolo. La cameriera arriva per prendere le ordinazioni. Notando Cristiano, fa di tutto per attirare la sua attenzione. Tipo torturandosi le labbra con i denti, ma più che sensuale sembra che abbia prurito alle labbra. Parlando con voce roca, ma altro che sexy, sembra che abbia la bronchite. Mi chiedo perché la gente faccia così pur di farsi notare. Non è più semplici essere se stessi, se vuole notarti ti nota sia che tu abbia la minigonna e i tacchi a spillo, sia che indossi dei Jeans e delle scarpe da tennis. Dopo aver preso l'ordinazione di Cristiano va via sculettando. Sospiro pesantemente. < Sono abituato a situazioni del genere.> dice intuendo, forse, i miei pensieri. < Intendi alle ragazze che cercano di strapparti uno sguardo o che implorano la tua attenzione? Immagino.> dico. < Già.> risponde. < Io lo trovo ridicolo e umiliante. Non mi comporterei mai così per un uomo. Al massimo cercherei di essere sempre carina e ben vestita, ma non mi atteggerei in questo modo, non mi torturerei le labbra o cambierei tono di voce solo per sembrare sexy agli occhi di un uomo.> dico o meglio quasi urlo. Mi rendo conto che ho alzato un po' il tono di voce perché la cameriera di prima si volta a guardarmi, in maniera decisamente poco carina, e sbatte la porta del bancone più forte del dovuto. Guardo Cristiano che sorride. < Ops!> dico facendo spallucce. < Tu non lo fai perché non è necessario che tu lo faccia.> dice. < Cosa vuoi dire?> chiedo, ma lui finge di non aver sentito e cambia discorso. < Sei mai stata allo stadio?> chiede ed anch'io cambio discorso anche perché temevo di non sapere come rispondere alla sua eventuale risposta. < No.> rispondo. < Allora devi assolutamente venire mercoledì!> dice. < Mmmh forse ci farò un pensierino..> dico e lui sorridendo soddisfatto mi dice < So per certo che verrai.> È così smisurato il suo Ego!