Capitolo 1

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POV's Greta

Cominciò a far freddo e il mio cappotto lungo non bastava. Ci mancava pure la pioggia. Le sottili gocce mi scivolavano sul volto. Un'improvviso sconforto mi invase il cuore. La mia storia non è mai stata bella. Mio padre se ne andò quando avevo soltanto 5 anni. Abbastanza grande per capire troppo piccola per essere coraggiosa. La scuola mi aveva sempre procurato grandi dispiaceri. Il bullismo, i professori, le troppe pretese. Nessun amico intorno. Io che mi sentivo meglio quando guardavo il mare in inverno. Sfogavo i miei pensieri nella danza, ma un grave infortunio mi obbligò a smettere. Lo sapevo che potevo sembrare volgare, irascibile e scontrosa, ma la mia era una corazza. Faceva troppo male far vedere agli altri le mie cicatrici. Magari potevo apparire forte seduta su quel muretto, ma la verità è che la pioggia nascondeva quelle lacrime troppo difficili da rivelare. Respirai profondamente
-Ei tu!- mi voltai di scatto -Che ti sei ricoglionita? Sta diluviando- un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi color oceano face capolino dalla casa alle mie spalle -Dai entra veloce o ti ammalerai-
-Va tutto bene tranquilllo- urlai di rimando. Lui sbuffò e uscì dall'abitazione caricandomi in spalla e portandomi dentro casa -Ma che sei scemo mollame, manco te conosco-
-Piacere Lorenzo- disse riportandomi coi piedi per terra per poi togliendomi il giubbotto e avvolgermi in un asciugamano enorme. Solo dopo il mio sguardo ricadde sulla casa. Era davvero enorme, ma molto in stile street.
-Che bella casa tua- dissi seguendolo in cucina
-Non è casa mia ma del mio migliore amico-
-Bhe, fortunato lui- mi passò una tazza di te caldo
-Si può sapere che ci facevi sotto il diluvio universale?- chiese sorseggiando il suo te
-Semplicemente mi piace la pioggia-
-E anche le polmoniti- aggiunse facendomi scoppiare a ridere
-Lori ma chi cazzo c'è in casa?- il ragazzo biondiccio mi fissò -Cazzo ci fa questa in casa mia?!-
-Inazitutto "questa" ha un nome e poi tranquillo principino ora me ne vado- dissi avviandomi verso la porta
-Tu ferma e tu calmati- disse Lorenzo
-Ma l'hai vista è una poveraccia, volgare e insopportabile-
-Ma ti sei visto per caso piumino dei miei cojoni?-
-Non osare parlarmi così, soprattutto per i miei orecchini-
-Che c'è l'uccellino si è offeso- lo provocai
-Ti giuro ch-
-Basta cazzo!- urlò Lori -Uno vi dovete calmare entrambi. Tu non te ne puoi andare perchè là fuori c'è una cazzo di bufera. E tu filo finiscila di fare lo snob che non sei- ci ammutolimmo entrambi -Bene- sbuffò -Di sopra c'è una camera libera, per oggi dormirai qui-
-Ma-
-Zitto- continuò Lori interrompendo Filippo
-Dicevo, di sopra c'è una camera libera, puoi prendere una maglietta di Filo per pigiama. Ora provo a prepararvi la cena. Puoi farti una doccia se vuoi il bagno è in fondo a destra- Filippo si allontanò borbottando lasciandomi sola con Lorenzo.
-Grazie davvero- lui mi fece cenno con la testa
-Comunque piacere greta- mi sorrise -Bhe io ora... em... si... andrei a cambiarmi ecco- rise leggermente
-Fai come se fossi a casa tua- lo ringraziai nuovamente e mi avviai al piano di sopra. Ecco due porte uguali. Qual era la mia stanza? Alla fine decisi di aprire la porta a sinistra entrando tranquillamente. Ma appena alzai lo sguardo mi trovai il piumino mezzo nudo. Mi coprii gli occhi con le mani farfugliando qualcosa di incomprensibile
-Oddio scusami, pensavo fosse camera mia- cercai d'uscire dalla stanza tenendo una mano sugli occhi finendo inevitabilmente contro lo stipite della porta per poi cadere dai culo -Ahi!- mi massaggiai la testa sentendo la risata soffocata di Filippo. Mi si avvicinò
-Sei proprio un'imbranata verginella- quella parola mi fece annebbiare la vista. Sembravo andata in trance
"sei una stupida verginella, vieni qui che rimediamo subito"
Quelle parole mi rimbombavano in testa, cominciai a tremare
-Che fai?- mi chiese Filippo -Lori!-
-Che vuoi Filo, sto cucinando!- gridò il moro dal piano di sotto
-Corri c'è qualcosa che non va con la tua amica- le voci parevano ovattate. Appena Lorenzo mi vide mi fece sedere sul letto
-Portale un bicchiere d'acqua- dopo pochi minuti Filippo tornò con l'acqua
-Ok ora guardami, respira lentamente. Ascoltami ok. Bevi è fresca- cominciai a riprendermi
-Mi... mi dispiace- abbassai lo sguardo
-Va tutto bene- Filippo era ancora scosso. Era bloccato vicino alla finestra e mi guardava
-Vieni- mi disse Lorenzo - Ti presto una mia felpa poi fatti una doccia per sciogliere i nervi- annuii ed uscii dalla stanza di Filippo sotto il braccio di Lori
-Tieni questa dovrebbe andare bene-
-Grazie. Mi dispiace per questo casino-
-Tranquilla se hai bisogno chiama- annuii e mi avviai nel bagno. L'acqua bollente mi segnava le curve del mio corpo. Toccai la cicatrice sul ventre e dei brividi mi percorsero la schiena. Sospirai ed uscii dalla doccia. Mi struccai e raccolsi i capelli in uno chignon disordinato. Infilai la felpa di Lorenzo che mi arrivava a metà coscia. Uscii dal bagno e sulle scale incontrai Filippo ed abbassai lo sguardo sorpassandolo. I suoi occhi ghiaccio bruciavano sulla mia pelle. Inspirai ed entrai in camera mia chiudendomi la porta alle spalle. Quella notte non riuscii a dormire. Ricordare aveva fatto male. Silenziosamente mi avviai in cucina per bere un po' d'acqua. Aprii il frigorifero sorseggiai il contenuto del bicchiere e richiusi il frigorifero. Nel voltarmi finii contro qualcuno che mi afferrò al volo e mi strinse a se.
-Noi due dobbiamo smetterlà di scontrarci- mi sussurrò a pochi centimetri dal viso
-Si sarebbe meglio- risposi. Appena ci rendemmo conto di essere ancora vicini ci staccammo velocemente -Uhm io tornerei a dormire- e mi allontanai da lui
-Greta aspetta- mi bloccò il polso -che è successo prima?-
-Ricordi- e me ne andai. Quella notte non riuscii a dormire. Sentivo ancora il suo respiro caldo sulle labbra. Che cazzo voleva da me. Io odiavo il suo sentirsi così importante, così bello, così dannatamente egocentrico. Dannato piumino. Dei colpi alla porta interruppero i miei pensieri. Chi poteva essere a quell'ora?

Continua

Tin Heart || IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora