POV's Filippo
Ero rimasto davvero scosso per quello che era successo poco prima. Ero seduto sul tavolo della cucina a parlarne con Lori
-Davvero mi ha spaventato- dissi -era come se fosse in trance-
-Cosa le hai fatto Filo?- mi chiese il mio migliore amico puntandomi gli occhi addosso
-Amico davvero credi che sia in grado di fare del male a una ragazza? Soprattutto che a malapena conosco?!-
-Si hai ragione scusami. E scusami anche per averla fatta restare a casa tua- continuò Lori
-Non preoccuparti. Mi sta sul cazzo, certo è stronza, egocentrica e cazzo se mi fa svalvolare. Ma aveva bisogno, lo capisco- dissi
-Filo dovresti fare più spesso il principe azzurro della situazione- rise
-Smettila coglione- gli diedi una leggera spinta
-Dai vado a fumarmi una sigaretta- lui annuì e salii al piano di sopra. Appena alzai lo sguardo la vidi uscire dal bagno struccata, con i capelli raccolti e la felpa di Lorenzo. Era davvero bella, molto bella. Semplice e fragile. I suoi occhi color cielo si incatenarono a me. Le sue gote si colorarono di una leggera sfumatura rossastra. Abbassó lo sguardo e si rifugiò nella sua stanza. Cazzo ma cosa mi stava succedendo. Io bloccato di fronte a una ragazza. Io Filippo Maria Fanti. Scossi il capo per levarmi quel pensiero dalla mente. Mi sedetti sulla finestra fumandomi una sigaretta. Presi il mio blocco appunti.
"Volevo nascere senza pensieri, senza le crisi di panico quando penso troppo. Volevo correre più forte degli altri, come per dimostrami che potrei farlo il doppio"
Guardai fuori dalla finestra la pioggia scrosciare. Provai a stendermi sul letto, ma l'immagine di Greta disperata non mi faceva chiudere occhio. Decisi di andarmi a prendere una birra. Una volta in cucina notai la luce blu del frigorifero e una figura femminile in controluce. Mi avvicinai ma in quel momento lei si voltò finendomi addosso. La vidi barcollare e star per cadere quindi l'afferrai al volo e la strinsi al mio petto. Eravamo estremamente vicini.
-Noi due dobbiamo smetterlà di scontrarci-sussurrai a pochi centimetri dal suo viso
-Si sarebbe meglio- rispose. Le guardai le labbra. Erano rosso fragola e carnose. E quel suo continuarle a morderle mi stuzzicava in una maniera incredibile. All'improvviso la vidi allontanarsi da me quindi arretrai anch'io
-Uhm io tornerei a dormire- mi disse allontanandosi da me. La vidi fragile. Questa cosa mi procuró una sorta di malinconia. Volevo sapere perché, perchè era stata così male subito dopo una mia frase
-Greta aspetta- le bloccai il polso -che è successo prima?- le chiesi
-Ricordi- mi rispose soltanto, mostrandomi un piccolo sorriso malinconico e uno sguardo vuoto prima di allontanarsi da me e tornare in camera. Mi accasciai contro il muro sorseggiando una Heineken fredda. Perché quella ragazza aveva quello strano potere su di me. Perché avevo l'irrefrenabile voglia di baciarle quelle sue labbra carnose. Perché soffrivo così tanto a vedere i suoi occhi spenti. Sospirai.
"Volevo dirti che ti aspetto qua, volevo dirtelo ma no non ti ho avvisata e me ne resto da solo con il mio orgoglio che uccide quello che voglio sapendo che è una cazzata"
Decisi di salire in camera, ma mi bloccai nel vedere Lori bussare alla porta di Greta.
-Greta posso entrare- sussurrò il ragazzo
-Certo entra- disse lei con voce flebile
Lori lasciò la porta socchiusa quindi mi misi ad ascoltare la conversazione consapevole di non star facendo una bellissima cosa.
-Che ti è preso davvero mi hai fatto spaventare- disse lui gentilmente
-Mi dispiace a volte capita. Basta una frase una parola un flash e mi blocco. I ricordi fanno male delle volte- disse lei con voce rotta
-Ti va di parlarne?-
-No ti prego- disse singhiozzando
-Ei calmati. Lo so che non ci conosciamo bene, lo so che mi hai conosciuto oggi, ma davvero odio vederti così.- lei si fiondò tra le sue braccia nascondendo la testa nell'incavo del suo collo
-Piccola tranquilla ti proteggo io- aggiunse poi lui. Quel "Piccola" mi rimbombava nel cervello. Avevo la mandibola contratta e i pugni serrati. Mi dava fastidio vederla stretta a lui.
-Ti prego rimarresti qui a dormire? Ho... ehm... ho bisogno di compagnia se no non riesco a dormire e domani ho scuola-
-Non c'è bisogno neanche di chiederlo- si stese sul letto allargando le braccia -Dai vieni- lei lo raggiunse e si accoccolò sul suo petto
-Grazie- sussurrò addormentandosi
Mi allontanai e mi chiusi in stanza continuando a fare avanti e indietro per la stanza con una sigaretta tra le labbra. Quella stupida ragazzina morta di cazzo. Lo sapevo che Lori ci sarebbe rimasto fregato. Quella egocentrica, stronza, egoista. Non la sopporto! Questa sarà l'ultima sera che rimarrà qui.
"Volevo soltanto essere parte di un gruppo, sentirmi come voi accettato in tutto, ma poi iniziai a farmi di brutto, tornando a casa distrutto, gridando dentro al cuscino per nascondere l'urlo"
Mi sedetti sul letto e non chiusi occhio per tutta la notte. Nelle narici avevo ancora il suo profumo. Ero stremato quando sorse l'alba. Mi vestii e andai verso la camera di Greta. Bussai fortissimo e mi avviai verso la macchina salendoci dentro e alzando la radio al massimo mentre aspiravo da una sigaretta. Ero incazzato per la sera prima. Il perché non lo sapevo. Quando li vidi uscire di casa neanche li salutai.
-Buongiorno fiorellino- scherzó Lorenzo beccandosi una mia occhiataccia -Siamo di buon umore vedo- continuai a non proferire parola. Lei mi guardava dallo specchietto posteriore ed io cercavo di ignorare il suo sguardo che bruciava sulla mia pelle. Guidai forte verso la scuola
-Filippo ti prego potresti rallentare? È pericoloso- mi disse lei preoccupata
-Non mi rompere- le risposi
-Filo smettila- si intromise Lori
-Se non vi va bene come guido potete anche andare a piedi!- gridai
-Filippo ma che hai stamattina si può sapere?!- continuò Lori
Alzai lo sguardo e vidi Greta guardare fuori dal finestrino triste. A quel punto smisi di parlare e una volta parcheggiato scendemmo tutti. Lori mi afferrò la spalla.
-Si può sapere che ti è preso?- sussurrò Lorenzo
-Lasciami stare e vai dalla tua amichetta- dissi con disprezzo
-Amico non sei mai stato così. Non ho voglia di discutere. Buona giornata- aggiunse e si avvicinò a Greta mettendole un braccio sulle spalle. Chiusa l'auto mi avviai verso la scuola. Sto impazzendo lo so.