Capitolo 10

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POV's Filippo

La porta scattò ed io mi allontanai dal corpo esile di Rolex. Lori entrò in casa urlando contro qualcuno all'esterno
-Lori che succede?- chiesi serio
-C'è l'amico di Rolex fuori- vidi Rol irrigidirsi e avviarsi verso l'uscita. La seguii e una volta lontano dagli altri le afferrai delicatamente la mano
-Ti prego non andare, non mi fido di quel ragazzo- la implorai
-Fil lui è il mio migliore amico, lo so tenere- disse avvicinandosi a me -Mi stai diventando un piumino premuroso- sorrisi
-Stronza- sussurrai ridendo. Lei sfiorò delicatamente una delle mie piume facendomi liberare da un peso. Nessuno osava anche solo nominare le mie piume, figuriamoci a sfiorarle, perché odiavo da morire quel contatto. Ma la lasciai fare e mi ripromisi di non vietarglielo mai. Aveva uno strano potere su di me quella ragazza. Rolex era un mistero. Completamente fuori tempo come l'orologio della nonna Adri. Avevo tante domande sulla vita di quella ragazza che nascondeva tanto. Oggi mentre la aiutavo mentre dormiva mi ero soffermato a guardarle il corpo seminudo. Ogni curva era al posto giusto e il suo viso angelico. Non dovevo guardarla, ma la sua belle era così candida. Mi ero avvicinato al suo volto posandole una mano sul fianco e lasciandole un lieve bacio a fior di labbra, ma indietreggiai immediatamente quando mi resi conto di aver fatto un enorme cazzata. Appena levai la mano dal suo fianco notai un grande ematoma violaceo. Che diavolo le era successo? Non potevo esser stato io... Milioni di pensieri vorticavano nel mio cervello e in qualche modo le mie supposizioni finivano sempre su quella parte della sua vita di cui io non ero a conoscenza. Mi ero ripromesso di chiederglielo, ma alla fine non lo avevo fatto. Temevo in un suo attacco di panico. Era bello sentirla vicino. L'avrei protetta a costo della vita. Chissà se aveva capito che la canzone era per lei
-Fil davvero non preoccuparti- continuò lei legando quelle pozze azzurre al mio sguardo
-Ti aspetto sulla porta- dissi deciso. Lei alzò gli occhi al cielo sorridendo per poi andare incontro al romano. Lui l'abbracció e io mi sentii ribollire. Restarono un po' a parlare e poi si avvicinarono entrambi a me. Lui mi squadró e prese Rolex sotto al suo braccio come a segnarne la proprietà. La mia mascella si contrasse e strinsi i pugni che tenevo nascosti nelle tasche dei pantaloni della tuta.
-Grazie per averla portata a casa- annuii solamente -Domani passo a prenderti per andare a scuola- disse rivolgendosi a Rolex
-No- obiettai -Meglio che per un po' la accompagni io- lui s'irrigidì e strinse Rol ancora di più al suo corpo -Sai visto i fatti di oggi- lo provocai
-Si Fil ha ragione. Forse è meglio aspettare- mi appoggiò Rol facendomi sentire incredibilmente bene. Mi squadró per poi stamparle un lungo bacio a fior di labbra facendomi infuriare
-Ciao Nick, ci vediamo domani a scuola- disse rientrando in casa. Rimanemmo solo io e lui.
-Davvero tu ti aspetti qualcosa da lei?- rise
-Non ho doppi fini con lei- dissi
-Lei si fida solo di me, lei vuole solo me mentre io voglio solo il suo corpo per soddisfare tutte le mie voglie. Quel dolce corpicino che già è stato sotto di me- rise nuovamente. I miei occhi si iniettarono di sangue e mi scaraventai contro di lui afferrandolo per il colletto e sbattendolo contro il muro -Dovresti sentirla gemere- continuò
-Sei un uomo morto- ringhiai
In quel momento Benny fece capolino dalla porta
-Fil vuoi...- s'interruppe -Ragazzi tutto bene?- i miei muscoli erano contratti mentre le vene del collo sembravano sul punto di scoppiare
-Filippo lascia perdere, entra in casa- disse poggiando una mano sulla mia spalla -Fallo per Greta- a quel punto mollai la presa rientrando in casa. Benny mi fissò preoccupata -Cosa è successo?- scossi la testa e avviandomi in cucina seguito da lei bloccandomi nel vedere Rolex e Lori ridere completamente sporchi di farina. Era bello vedere colui che consideravo mio fratello avere un rapporto fantastico con l'unica ragazza di cui mai mi sia importato realmente
-A volte sembrano proprio due bambini- disse Benny divertita
-Già- dissi e poi eccolo quel suo sorriso. Quello che sapeva riempirmi il cuore. Il respiro mi si bloccò e rimasi incantato. Lei mi guardava in tutto il suo splendore, coi capelli spettinati sporchi di farina così come il viso, mentre i suoi occhi puri s'incatenarono ai miei
-Abbiamo preparato la pizza- disse esuberante la ragazza.
-E vi siete conciati così per delle pizze?- chiese stupita Benny
-Non giudicare l'arte della pizza fatta in casa- rispose Lori con fare drammatico
-Siete due bambini- risi
-Ah sì?- chiese con aria di sfida Rol. Poi si avvicinò al mio corpo e appena fummo molto vicini lei mi lanciò della farina in faccia scoppiando a ridere per la mia espressione sbalordita
-Piccola peste. Se ti prendo- dissi iniziando a rincorrerla per tutta la casa. Lei si nascose dietro il divano usando un cuscino come eventuale arma. Con uno scatto le tolsi il cuscino dalle mani e l'afferrai intrappolandola tra le mie braccia -Presa- sussurrai ancora col fiatone. Restammo a fissarci a lungo, petto contro petto, talmente vicini da sentire il battito cardiaco altrui.
-È pronto!- gridò Lori dalla cucina facendoci dividere di colpo.
-Tregua?- le chiesi notando un velo di imbarazzo sul suo viso che le rendeva le guance rosee. Lei mi sorrise
-Tregua- disse per poi scoppiare a ridere in contemporanea. La seguii in cucina soffermandomi ad osservare il suo corpo. L'immagine di lei con il romano mi balenò nella mente facendomi avvertire una sorta di bruciore proprio nello stomaco. Lei non poteva essere stata per davvero con uno così. Distolsi lo sguardo evitando di rivelare i miei sentimenti. Una volta in cucina mi sedetti difronte a lei. Scherzammo durante tutta la cena, c'era un'aria tranquilla in casa. Tutti erano tranquilli a parte me che rimuginavo mentalmente su quello che Niccolò mi aveva detto mentre Rolex cercava d'instaurare un contatto visivo con me. Appena finito di mangiare mi rifugiai sul balcone per fumarmi una sigaretta e schiarirmi i pensieri. Dopo alcuni minuti mi sentii picchiettare sulla spalla...

Tin Heart || IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora