Addio

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Ho pianto fango alla mia morte
quella mattina di metà novembre
quand'ogni fiore a me chinò la sua corolla.

Squallido pece il cuore pompa
svuotandomi, riempiendo il corpo mio
di terra e ghiaia fusa.

Mi ero stancato di forzar sorrisi
tra i rovi d'alabastro delle mie catene
ond'anche il vento teme di venire.

Le parole mancano
il respiro immobile
rallentano i battiti della farfalla in petto.

Si spegne un lume di ragione,
il sangue marcia lento nelle vene
verso il patibolo nella palude.

Ho smesso di provarci,
ancora, ho smesso.
Cercatemi a luna nuova.

Credit photo Nicolas Bruno

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