Testa tra le nuvole
Era passato un giorno intero da quell'incontro con Lorenzo, e continuo a sentirmi come se vivessi su una nuvola.
Nella mia testa rimbombano tutte le cose che mi ha detto, ma anche quelle che non mi ha detto, tipo sua moglie. Lui non voleva parlarne, e infatti ho rispettato la sua volontà, non domandandogli niente.
Avevo letto su numerosi siti di gossip che la loro è una delle coppie più invidiabili del mondo calcistico: si sono sposati nemmeno un anno dopo essersi conosciuti e hanno avuto due figli, il loro amore privato ma immenso. Io sono solo una semplicissima tifosa, me ne avrebbe potuto parlare tranquillamente, perché non avrei detto niente a nessuno.
Una delle cose che odio più di me è il fatto che difficilmente un argomento mi esce dalla testa finché non ho una risposta a tutte le mie domande. Però non potevo chiedere direttamente a Lorenzo, perché se lui aveva evitato con cura di parlarne, figuriamoci se ero io a tirare fuori l'argomento.Mi porto dietro quel pensiero per tutto il giorno, lavorando in modo completamente distratto. Il mio capo, Gennaro, mi richiama più di una volta. Di solito il mio lavoro è impeccabile, mentre oggi sto dando il peggio di me.
«Valeria, mi auguro che questa sia solo una giornata no. Spero non diventi un'abitudine» abbasso la testa, mortificata. Mi dispiace un sacco averlo deluso, ci tengo molto a far essere soddisfatte tutte le persone che credono in me.
«No, certo che no. Mi dispiace» lui annuisce, salutandomi con un gesto della mano.
Sbuffo, e tiro fuori il telefono dalla borsa, cercando il contatto di Tommaso.
«Tommà, ci sei stasera per una bottiglia di vodka?»Lorenzo
Se non sono stato già cacciato dall'allenamento, è un miracolo. Non azzecco un passaggio manco a pagarlo oro.
Penso e ripenso a Valeria, ai suoi occhi, ai suoi capelli, al suo profumo.
Dall'altra parte c'è un matrimonio che sta andando a rotoli, due bambini che non hanno colpe e sono ignari di ciò che sta succedendo.
Mi sembra di star iniziando con Valeria ciò che avrei dovuto fare con Jenny, ma che non ho fatto.«Lorè, ma tutto bene?» Dries mi affianca. Aveva capito subito che qualcosa non andava.
«Sì, sì» rispondo, anche se non ho la minima idea di cosa mi abbia chiesto. Non stavo proprio ascoltando.
«C'è qualcosa che non va con Jenny?» il nome di mia moglie mi fa cadere dalle nuvole, e guardo Dries come avesse appena bestemmiato.
«Okay, ho capito, quando ne vuoi parlare, sai dove trovarmi» se ne va, dandomi una pacca sulla spalla.
È tutto un gran casino, un casino a cui non sono certo di voler porre rimedio, perché in quell'ora passata con Valeria mi sono sentito vivo.Valeria
«Quindi fammi capire... t'o' blocc è a' mugliera? E c't'n' fott'?» quasi mi strozzo conil bicchierino di vodka che sto bevendo. Che me ne importa?
«Non voglio fare l'amante o essere additata come una sfasciafamiglie» spiego, schiarendomi la gola per via del bruciore dell'alcol.
«Ah, quindi sei passata direttamente al prossimo step?» il sorrisetto di Tommaso mi irrita e non poco.
«Non c'è nessun bancone che mi impedisce di prenderti a pugni» scoppia a ridere, riempiendo un altro bicchiere con la vodka.
Su i bicchieri, giù i pensieri.
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Coffee «Lorenzo Insigne»
FanfictionNapule è na tazzulella e' cafè non solo perché nella capitale partenopea sono maestri nel preparare il caffè, ma soprattutto perché proprio questo farà nascere una delle storie d'amore più belle. Dedicata a @vale1926