Parlami di te
I giorni passano, e giuro che non sono mai trascorsi così velocemente.
Io e Lorenzo ci vediamo sempre più spesso, e non solo la mattina prima che io vada a lavorare e lui ad allenarsi, ma anche il pomeriggio, quando io non ho il turno post-pranzo.
Con lui mi sento finalmente libera e felice, come se dopo tutto quello che mi è capitato, il mondo avesse deciso di concedermi una tregua. Una tregua che spero duri il più a lungo possibile, perché mi sono stancata di stare male.Nonostante ciò, il peso di quel segreto è tornato a farsi sentire più forte di prima, come a ricordarmi che tra me e Lorenzo ci sarà sempre un muro. Quello che è accaduto in quella città con quella persona mi ha profondamente segnata e, giocoforza, ha cambiato anche la mia vita.
«Dai, raccontami qualcosa in più di te» deglutisco, perché so bene dove vuole arrivare con questa domanda implicita.
In fondo lo capisco, perché di me gli ho solo detto le cose base che direi a tutti, mentre lui con me si è totalmente aperto.
Se però continua a guardarmi così, con quegli occhi, io rischio seriamente di cedere.
Non voglio caricarlo di questo peso, non voglio allontanarlo, perché con lui sto davvero bene.
E poi, riflettendoci meglio, anche lui non ha mai accennato alla moglie, ma soltanto ai figli. Un segreto io, un segreto lui e siamo pari.
Ma chi voglio prendere in giro, sto solo cercando di sentirmi meno in colpa.«Credo di averti detto tutto, non ho una vita eclatante come la tua» alzo le spalle, rispondendo il più sinceramente possibile. Che poi è la verità.
«Ci deve pur essere qualcosa che ti piace» spalanca le braccia. Al che faccio schioccare la lingua sul palato.
«Mi piace uscire con gli amici, soprattutto nei posti dove c'è tanto alcol, anche se la maggior parte preferisco stare a casa. Poi amo giocare a pallavolo, lo faccio da una vita, è la mia più grande passione»Lorenzo
Quando Valeria nomina la pallavolo, gli occhi le si illuminano, proprio come succede a me quando parlo di calcio.
«In che ruolo giochi?» le chiedo, seriamente interessato. Non ci capisco un fico secco di pallavolo, ma amo vedere il suo sguardo così vivo mentre pensa a ciò che ama fare.
«Faccio l'alzatrice, un ruolo bello quanto scomodo» alza gli occhi al cielo.
«Perché?»
«Perché le cazziate varie dell'allenatore me le becco sempre io. È difficilissimo alzare il pallone nella giusta posizione alla giusta altezza, e al mister sembra non andare mai bene» le uniche immagini che si susseguono nella mia mente sono io che corro sulla fascia dalla parte della panchina e mi sorbisco tutte le urla dell'allenatore, anche se non sono rivolte a me.Ad un certo punto scoppia ridere, e immagino sia per via del mio sguardo un po' spaesato.
«Voi uomini dite che noi donne siamo delle ignoranti in campo calcistico – cosa assolutamente non vera – però vedo che tu a pallavolo non stai messo bene» mi deride, e io non posso fare a meno di sorridere vedendo quanto è spensierata.
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Coffee «Lorenzo Insigne»
FanfictionNapule è na tazzulella e' cafè non solo perché nella capitale partenopea sono maestri nel preparare il caffè, ma soprattutto perché proprio questo farà nascere una delle storie d'amore più belle. Dedicata a @vale1926