Visite inaspettate.
È passata ormai una settimana dalla famosissima cena, e la mia vita è stata completamente stravolta. Non passa giorno in cui non mi scriva con le ragazze dei calciatori, arrivando perfino a programmare un aperitivo sul lungomare il sabato. Cosa assolutamente non da me.
Nel frattempo ho continuato a vedermi con Lorenzo, che è diventata una presenza sempre più fissa nella mia vita.Ogni giorno, appena termina l'allenamento, corre da me, portandomi ogni volta un piccolo regalo: da cioccolatini a peluches, fino ad arrivare ai gadget del Napoli. Sono piccole attenzioni che mi scaldano sempre il cuore, perché lo vedo dai suoi occhi che sono fatti con un sentimento vero. Lo stesso sentimento che finalmente capisco di provare.
Come potrei non amare una persona che mi fa dimenticare il mio passato burrascoso con soltanto uno sguardo? La cosa più sorprendente è il modo in cui riusciamo a capirci senza bisogno di tante parole, sembra che ci conosciamo da una vita, nonostante stiamo insieme da poco.
Anzi, a dire la verità, non sono così sicura di potermi definire impegnata: Lorenzo non mi ha mai chiesto di essere ufficialmente la sua ragazza, anche perché sono abbastanza sicura che non abbia ancora divorziato. La conferma me la dà il fatto che porta ancora la fede al dito, e per quanto so che per lui non valga niente, per me è una coltellata ogni volta che la vedo.
Quell'anello è forse il più grande ostacolo tra di noi, la dimostrazione che lui non è mio: io per lui posso essere chiunque, quel piccolo pezzo di metallo certifica invece il fatto che, almeno sulla carta, lui è di qualcun altro.Un altro problema nella nostra relazione, se così la posso definire, è la mia paura. So che mi posso fidare ciecamente di Lorenzo, ma sono io che non mi fido nemmeno di me stessa. Potrei rovinare tutto da un momento all'altro e non me lo potrei mai perdonare.
Ciò che ho più amato e odiato contemporaneamente ha fatto ritorno nella mia vita, facendo risalire a galla tutti i dubbi e le insicurezze che avevo provato a relegare in un angolo remoto della testa.
Lui è tornato e ha trascinato con sé tutti gli scheletri che ha nell'armadio, facendo uscire nel frattempo anche i miei.Sbuffo e scuoto la testa, sperando che così i brutti pensieri escano. Questa è l'unica cosa che odio del giorno libero: non avendo distrazioni, non posso fare altro che pensare, pensare e ancora pensare. Proprio quando penso di mettermi a urlare, il campanello mi avvisa dell'arrivo di qualcuno e gliene sono infinitamente grata.
Apro la porta senza pensare, senza rispondere prima al citofono, senza guardare dallo spioncino, così quando mi trovo davanti Genoveffa Darone, meglio note come Jenny Insigne, la moglie di Lorenzo, ho una gran voglia di sbattere la testa nel muro.Mentre io la guardo esterrefatta, sulle sue labbra poco naturali compare un sorriso falsissimo. A poco a poco la sorpresa si tramuta in disagio e nervosismo, ma lei sembra non accorgersene. O, se se n'è accorta, ci gode pure.
«Posso entrare?» valuto una serie di risposte nella mia testa, dalla più cortese alla più scortese. Tanto ormai è qua, non ci posso fare niente.
«Prego» spalanco il braccio destro verso il salone e la invito in casa come fosse una specie di regina. Spero vivamente abbia percepito l'ironia.La vedo che si guarda intorno con occhio critico e con una nota di disgusto, facendomi serrare i pugni.
«È questa la topaia in cui vive Lorenzo?» mi sfida, mantenendo un sopracciglio alzato.
«Chi è Lorenzo?» domando innocentemente e con un sorrisetto angelico, un po' sperando abbocchi, un po' perché potrei mettermi a piangere da un momento all'altro.
«Lo sai bene chi è, non fare la finta tonta. Anzi, ti dirò di più. Lo vedi questo? È il simbolo del nostro amore eterno, ce lo siamo giurato davanti a Dio. Abbiamo due splendidi figli e un bellissimo appartamento che affaccia sul mare. Non ha bisogno di una bambina, lui è un uomo e come tale deve avere al suo fianco una vera donna. Quindi fatti da parte e lasciaci vivere la nostra vita in pace» mi supera con una spallata e con il suo rivoltante profumo, aprendo la porta e andandosene, all'improvviso, proprio come è arrivata.Mi butto sul divano e lascio le lacrime scorrere liberamente, incredula di aver dovuto affrontare una cosa del genere. Non posso credere che mi abbia trovata. Pareva strano che stesse andando tutto bene. Mi maledico anche per non aver avuto la forza di rispondere o di mantenere lo stesso atteggiamento che ho avuto all'inizio, ma non nascondo che le sue parole mi hanno fatto male. Ha detto esattamente tutto quello che pensavo e che temevo.
A peggiorare ulteriormente le cose, è l'arrivo di un messaggio.Te lo chiedo per l'ennesima volta, parliamone da vicino. Mi manchi.
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Coffee «Lorenzo Insigne»
FanfictionNapule è na tazzulella e' cafè non solo perché nella capitale partenopea sono maestri nel preparare il caffè, ma soprattutto perché proprio questo farà nascere una delle storie d'amore più belle. Dedicata a @vale1926