Loro
Alla fine se n'era andata, e non l'aveva fatto neanche come una persona normale, ma saltando giù dalla finestra.
Rimasero tutti immobili per qualche secondo, poi uno ad uno uscirono fuori dal ripostiglio.
«Come ha potuto non riconoscermi?» esclamò Jimin. Quella era la prima volta che una ragazza non cominciava ad urlare dopo averlo visto.
«Ahaha... povero Jimin, quella ragazza ha distrutto completamente la sua autostima!» disse ridacchiando Namjoon, mentre cominciava a tirare le sue guance, trattandolo con un bambinetto appena caduto tra le grinfie di sua nonna.
«Poverino! Ehi... chi vuole aiutarmi a cucinare?» chiese Jin guardando tutti i membri.
Vide J-Hope in procinto di alzare la mano, ma Suga che era accanto a lui fece in tempo a fermarlo.
«Ti aiuto io!» disse infine mentre gli altri tiravano un sospiro di sollievo.
Si diresse verso la cucina che era un tutt'uno con il soggiorno.
«Scusaci Seokki. Ma non vogliamo essere avvelenati...» disse Jin, con un finto tono dispiaciuto, rivolgendosi a J-Hope.
«Crudeli! Un giorno mi prenderò la mia vendetta...» ribattè lui, mentre si precipitava in bagno.
La cucina del dormitorio non era molto grande. Occupava solo una parete, ma era perfetta per loro sette. C'erano due fornelli di diverse dimensioni, un piano di marmo lungo circa 60 centimetri e un piccolo lavandino affiancato da una base per appoggiare le stoviglie bagnate. Il frigorifero era depositato accanto ai fornelli. Non avevano un forno ma solo un microonde. Sopra la cucina inoltre c'era una serie di mobiletti utili per riporre i vari utensili.
Suga e Jin preserò subito il controllo della cucina, mentre gli agli altri toccò la pulizia del dormitorio. Ma ad un tratto Seokie uscì dal bagno e urlò:
«Ragazzi... non abbiamo dato il cappello a quella ragazza.»
Tutti si girarono verso di lui e Jungkook che era rimasto qualche minuto in più nel ripostiglio disse:
«Dobbiamo riportarglielo.»
Potete immaginare il coro di "Cosa?!" e di "Addio giorno libero!" e il volo che fecero i bicchieri che erano tra le mani Suga, il quale pensò: "M-ma quella ragazza mi fa' paura!"
Min
Avevo corso per un po' in modo da potermi allontanare da quella casa il più velocemente possibile. Conoscevo bene la zona, quindi fu facile trovare la strada di casa, se così si può definire, una baracca che avevo comprato a quattro soldi da un vecchio che si era trasferito in un appartamento e che era troppo legato ad essa per vederla demolita.
Era in stile tradizionale, ma essendo molto vecchia poteva cadere in mille pezzi da un momento all'altro. Eppure non era ancora successo e questo mi faceva pensare sempre più spesso all' ultima frase che mi disse il vecchio prima di trasferirsi: «Questa casa è una dura ma trattala bene, oppure sarà lei a trattarti male»
All' inizio lo avevo preso per pazzo, ma ben presto mi ero resa conto che aveva più che ragione. Così tre volte al mese, mi armavo di chiodi e martello e cercavo di aggiustare quello che sembrava sull'orlo di cadere.
Grazie ad alcune scorciatoie riuscii ad arrivare molto più velocemente a Yeongdeungpo, che per chi non lo sapesse è il quartiere più vecchio di Seoul. Ogni mattina varie famiglie organizzano un grande mercato dove molte donne vengono a fare spesa. Ci sono molti prodotti tipici e sopratutto la mattina è molto popolato.

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Sempre...
FanfictionNome: Park Min Età: 18 Data di nascita: 28 febbraio Condizione familiare: Sola, senza genitori. Condizione economica: Tiro avanti con 496(400 €) won al mese. Occupazione: Lavoro, solo il lavoro. Ambizioni: Avere un futuro migliore. Storia: In che...