[Jimin]
Era un casino di tempo che non mi divertivo ed ero davvero grato al capo per quell' occasione. Mi guardai intorno. C'erano tantissime ragazze, tutte con un corpo fantastico, magre e perfette ma con un piccolo problema: erano tutte rifatte, o quasi. Alcune di meno, alcune di più... aaah... non riuscivo proprio a capire quella loro voglia di apparire perfette a tutti i costi, di coprire i loro difetti, insomma. Non mi piacevano le ragazze così. Sentii la mia pancia brontolare, così scacciai quei pensieri dalla mia testa e mi diressi verso il grande buffet che gridava qualcosa tipo: “Mangiaaami!!”, da dietro le mie spalle. Era pieno di dolci e rustici, e tutti avevano un aspetto estremamente invitante. Quando fui sul punto di cominciare a riempire il piatto che avevo appena preso, qualcosa attirò la mia attenzione dietro il bancone.
«Accidenti! È mai possibile che non riesca ad aprire una bottiglia di coca-cola?» esclamò arrabbiata una voce femminile, da dietro il bancone. Posai il piatto sul tavolo e mi affacciai furtivamente per vedere cosa stava succedendo. Una ragazza, era china su una bottiglia e cercava di aprirla, mentre le lanciava ogni sorta di maledizione. Mi aggiustai la giacca trattenendo le risate. “Jimin, è il momento di fare strage di cuori...” pensai, poi dopo essermi guardato per bene intorno, mi infilai sotto il tavolo del buffet. Quando sbucai dall'altro lato del tavolo, andai a sbattere contro qualcosa. Alzai lo sguardo e mi ritrovai con il viso così vicino a quello della ragazza, che quasi potevo sentire il suo respiro. Lei mi guardava con una faccia sconvolta, mentre le sue guance assumevano un colorito rossastro. Ero bloccato e non riuscivo a muovermi, e anche lei sembrava nel mio stesso stato, ma all'improvviso cominciò ad indietreggiare fino ad andare a sbattere contro il muro. Tirò a se le gambe e con le mani cercò di coprirsi di il viso. «M-mi dispiace...» dissi, chinando il capo. «Ti ho vista in difficoltà... e volevo aiutarti...» continuai, prendendo la bottiglia distesa sul pavimento.
La aprii con un gesto e la allungai verso di lei. «Ecco, tieni...» dissi, sorridendo. Sembrava spaventata... ed io, beh... in quel momento non ero davvero io, nel senso che, se fossi stato in condizioni normali, mi sarei comportato da playboy e avrei detto cose come: “Ehy piccola, vuoi che oppa ti aiuti?”. Alle superiori, le ragazze cadevano tutte ai miei piedi, se mi comportavo così. Ma ora... non ci riuscivo... quella ragazza, quella ragazza sembrava troppo innocente. «G-grazie...» disse con un filo di voce, mentre allungava la mano per prendere la bottiglia. Ma quando la bottiglia fu sul punto di cadere a causa della mancanza di stabilità delle sue mani, io l'afferrai e mi ritrovai di nuovo vicino a lei. Colsi quell'occasione per osservarla ancora. Aveva lunghi capelli castani, che apparivano spettinati. I lineamenti del suo viso erano morbidi e tondi, e aveva due grandi occhi, che spuntavano fuori dal volto coperto. «Scusa...» disse, poi afferrò la bottiglia e scappo via. Ma feci in tempo a fermarla, prendendola per un braccio.
«S-se non sono troppo invadente, posso sapere il tuo nome?» chiesi, istintivamente. «M-mi chiamo Soyoung, Kim Soyoung...» disse, poi scappò via lasciandomi lì seduto.“Non dovevi fare strage di cuori? Sei arrugginito, perché non ci provi da tanto tempo?” sibilò una voce dentro di me. «Me lo chiedo anch'io, il perché...» sussurrai, poi uscii da lì, così come ero entrato. Mi diressi verso il nostro tavolo e vidi il caos.
«Yaaah, Jimin! Dov'eri finito? Hai visto Kookie e Min??» chiese Namjoong, in preda alla disperazione. «N-no.. perché?» chiesi, incuriosito. “Il makne si è cacciato di nuovo nei guai?”
«È sparito... abbiamo provato a chiamarlo sul telefono, ma è spento.» rispose Jin. «Aiishh... quel ragazzo! Era così carino, quanto se ne stava sempre per conto suo, senza fare mai niente...» dissi, guadagnandomi un occhiata malefica da parte del leader. «Okkey, cerchiamolo un po' qui intorno...dividiamoci!» sentenziò Jin.
[Jungkook]
Erano ormai venti minuti che camminavo senza sosta, e di ospedali nessuna traccia. In più avevo il viso scoperto e se qualcuno mi avesse visto, sarebbero stati guai. Min teneva gli occhi aperti a fatica, e continuava a tenersi la testa con le mani. «Fa tanto male?» chiesi. «A-abbastanza, direi... s-scusa...» rispose con un filo di voce. «Per cosa?» chiesi a mia volta. «Perchè, sto causando problemi...s-sapevo che non era una buona idea... n-non sono una persona da feste...» disse.
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Sempre...
FanfictionNome: Park Min Età: 18 Data di nascita: 28 febbraio Condizione familiare: Sola, senza genitori. Condizione economica: Tiro avanti con 496(400 €) won al mese. Occupazione: Lavoro, solo il lavoro. Ambizioni: Avere un futuro migliore. Storia: In che...