[Min]
Cercai di liberare il braccio dalla sua presa, ma fu tutto inutile. Io ero molto forte, ma lui... lo era più di me. «Yaaa, che ne dici di lasciarmi?» dissi scocciata.
«No, non ti lascio.» rispose lui, con uno di quei suoi sorrisetti irritanti stampati in faccia. Sbuffai.
Entrammo in casa e il mio cuore sussultò. La tavola era già apparecchiata, e la signora e il signor Lee erano già seduti intorno ad essa. C'erano solo due posti vuoti. Probabilmente il mio e quello di Min Ho. Quell'immagine, era quello che il mio cuore aveva sempre desiderato.
“Che strano... ho mangiato altre volte con loro, ma non ho mai avuto questa sensazione... In questi giorni sono troppo fragile” pensai.
«Oh... Min! Sono felice che tu sia venuta!» esclamò la signora Lee.
«Grazie per avermi invitato...» risposi chinando il capo.
Min Ho si sedette a tavola e io feci lo stesso. «Serviti pure!» disse il signor Lee.
Lui, era un uomo solare e buono, proprio come sua moglie ma non lo vedevo spesso in giro, a causa del suo lavoro. Infatti il suo hobby, da quando avevo capito, era curarsi del suo orto. I cui frutti, venivano poi venduti al mercato dalla signora Lee. Erano una coppia molto affiatata, dopo così tanti anni, nessuno dei due si era stancato di amare l'altro. Questo era ammirevole.
Del figlio invece non c'era niente che ammiravo. Forse perché non lo conoscevo abbastanza. Forse perché quel suo solito sorrisetto era diventato così irritante, che non riuscivo a guardare oltre. Era un bravo ragazzo, questo era certo, ma non nutrivo per lui la stessa ammirazione che nutrivo per i suoi genitori.
Il pranzo ere molto semplice, ma il solo vedere del cibo vero, e non i soliti cibi preconfezionati del supermercato, mi saziava. La specialità principale era il Kimchi. Era così buono che dovetti fare attenzione a non ingozzarmi. Quando c'era del buon cibo in tavola, molto spesso, perdevo il controllo e cominciavo a mangiare con un maiale. Non era uno spettacolo molto bello quindi... cercai di trattenermi dal trasformarmi in una donna delle caverne.
«Allora come va Min? Cosa fai di bello in questi giorni?» chiese di punto in bianco il signor Lee.
«Il solito...con la differenza che ora ho un lavoro in più...» risposi.
«Ah si? E cos'è?»chiese Minho.
«È una pompa di benzina... il capo è una brava persona.». «Buon per te, allora!» disse.
Continuammo a mangiare, fin quando la signora Lee, non chiese:
«A proposito! Non mi hai detto chi sono quei ragazzi che sono venuti a trovarti l'altro giorno!»
«Sono conoscenti...» risposi abbassando la voce. Forse chiamarli “conoscenti” era riduttivo, forse loro potevano essere chiamati “amici”.
«Aaah davvero? Allora come mai un conoscente dorme a casa tua?». Sgranai gli occhi e con me anche Minho e il signor Lee. Come faceva a saperlo? “Che abbia visto anche quei creditori?”.
«Aveva perso l'ultimo autobus, così gli ho concesso di rimanere una notte da me.» risposi, cercando di sembrare il più naturale possibile. Non era il fatto che avesse scoperto che Jungkook era rimasto da me a dormire, che mi dava preoccupazione, ma più che altro l'eventualità che avesse scoperto i creditori che avevo alle calcagna. Probabilmente, sapendo questo non mi avrebbe più invitato a mangiare con loro, né mi avrebbe più regalato cesti di frutta, non avrebbe più urlato il mio nome e forse non mi avrebbe più rivolto la parola.
«Capisco... eravate così carini questa mattina, mentre uscivate di casa insieme!!!» disse, mentre i suoi occhi si illuminavano come quelli di una di quelle tizie strane, drogate di drama, che sbavano davanti alla tv. Immediatamente cominciai a sentire caldo. Perché? Poi capii.
«Ehi Min, perché sei diventata tutta rossa?» disse ridendo Minho.
«Non sono rossa, e comunque siamo solo amici...»negai.
«Oooh... hai fatto progressi! Fino a poco fa era solo un conoscente! Complimenti!».
«Aigoo! Finiscila!» esclamai dandogli una pacca sulla spalla.[Jungkook]
Nel pomeriggio, come da programma, ci dedicammo all'allenamento della voce. La canzone che aveva composto Suga, aveva avuto un casino di successo, ma era difficilissima da eseguire. Soprattutto la parte finale dove c'era l'acuto pazzesco di Jimin e dove la nostre voci dovevano tutte incastrarsi alla perfezione. A causa di quella canzone alla fine della giornata Jimin rimaneva sempre senza voce. E ogni volta che vedeva Suga lo fulminava con lo sguardo. Ma in realtà lo sapevamo tutti che quella era la sua canzone preferita. L'aveva anche come suoneria del telefono!
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Sempre...
FanfictionNome: Park Min Età: 18 Data di nascita: 28 febbraio Condizione familiare: Sola, senza genitori. Condizione economica: Tiro avanti con 496(400 €) won al mese. Occupazione: Lavoro, solo il lavoro. Ambizioni: Avere un futuro migliore. Storia: In che...