22-Batte solo per te-Seconda parte

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Non sopportando più la sensazione di essere osservata lo attirai a me per baciarlo, ma le sue labbra sfiorarono appena le mie per poi scendere, invece, sul mio collo e lasciare dei baci lungo tutto il percorso della mia cicatrice. Quando alzò la testa chiusi istintivamente le gambe, ma lui le tenne ferme con le sue mani. "Rilassati, piccola".
Certo, è facile per te che lo hai già fatto mille volte, idiota.

"Non riesco a rilassarmi se mi guardi così". Ammisi, ricevendo un suo sorriso.
Facendo pressione sulle mani si alzò in ginocchio, sfilando il portafogli dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni, tirandone poi fuori una bustina argentata.

"Tieni". Me la porse, ed io la afferrai titubante.

"Jake, io non so come si...beh".

"Non devi mettermelo tu, piccola, solo tenerlo mentre mi spoglio. Credi di essere in grado di tenerlo in mano sigillato?". Alzò un sopracciglio, prendendomi in giro per il mio imbarazzo.

Senza pensarci troppo alzai un piede per tirare un calcio sulla patta dei suoi pantaloni, vedendolo contorcersi dal dolore un attimo dopo.
"Cristo e tutti i santi!".

"Così impari a fare lo stronzo". Sorrisi vittoriosa, alzando la schiena e reggendomi sui gomiti.

"Vedo che cominci a sentirti a tuo agio". Commentò, alludendo alla mia posizione e al fatto che fossi completamente nuda sotto il suo sguardo.

"Forse lo sarei di più se mi imitassi". Alzai gli occhi al cielo, visto che lui indossava ancora i pantaloni.

"So che non vedi l'ora di vedere il mio c...Ahi, porca puttana! Ci hai preso gusto?". Si portò le mani sul punto dolorante, mentre io poggiavo nuovamente il piede sul materasso.

Sbuffando, mi alzai in ginocchio come lui ed accumulai tutto il coraggio che avevo per portare le mani sul bottone dei suoi jeans, aprendoli e rivelando la stoffa nera dei suoi boxer. "Visto che non ti dai una mossa...". Commentai, suscitando una risatina da parte sua.

"Sei una bimba cattiva". Scosse la testa, portando le sue mani sui miei fianchi e facendo ardere la mia pelle nuda.

"Sei stato tu a portarmi sulla cattiva strada". Sospirò quando con un gesto secco feci cadere in basso i suoi pantaloni.
"Sei tu il bambino cattivo". Sorrisi, portando la mia mano ad accarezzare la protuberanza dei suoi boxer. "Io sono solo vittima della tua influenza negativa".

"Liz...". Portò la testa all'indietro, esponendo il suo collo e la mascella scolpita.

"Si?". Sorrisi, avvicinando la testa al suo petto per poi posarvi le labbra e farle scorrere fino al suo collo, che morsi.
Una sua mano finì sulla mia testa, tirandomi leggermente i capelli per farmi smettere di baciarlo.

"Toglili". Chiese con voce ansimante, facendomi tremare quando mi guardò negli occhi. Era così debole nelle mie mani che mi sentivo un gigante nonostante il suo corpo sovrastasse il mio. Feci come mi aveva chiesto, ancorando le mani ai suoi boxer per poi farli scendere. Lui li calciò via assieme ai pantaloni, dandomi il tempo di recuperare il preservativo che avevo lasciato sul cuscino. Lo prese dalle mie mani, strappando la bustina con i denti ed estraendone il contenuto.

"Guarda". Mi invitò con un sorriso strafottente. "Così la prossima volta lo fai tu". Mi fece un occhiolino, per poi portare il preservativo sul suo membro.

Finché il cuore batte (2016+2025's version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora