9. We could be enough

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And I'll still stay, to have thee still forget,

Forgetting any other home but this.

(W. Shakespeare)

Madrid, parcheggio dell'Hospital Universitario Quironsalud, venerdì 6 ottobre 2017, ore 10

"So che magari non sono affari miei, ma potrei sapere per che cosa ho dovuto accompagnarti qui di fretta e furia, come se ne andasse della tua vita? E soprattutto, dove diamine corri? Stai saltellando, Harry, sembri fulminato! E' tutto ok?"

Niall chiuse la macchina cliccando sul bottoncino dell'allarme e seguì a passo svelto il riccio, che affondato in una felpa Adidas nera stava ormai varcando le porte della clinica, procedendo a falcate nervose verso l'ascensore.

Dondolava sul posto, inclinandosi da un lato e dall'altro, mentre balbettava qualcosa da rispondere allo sguardo indagatorio e pungente dell'amico.

"Si, è tutto a posto. Assolutamente....t-tutto sotto controllo. Devo solo, appunto, controllare delle cose. Ma faccio prestissimo."

"Harry?"

Le porte si aprirono dinanzi a loro e i due entrarono nella cabina.

"Si, Nì?"

"Se ti riferisci ai segni sul collo, non credo che tu debba preoccuparti. Non serve controllarli. Lo avevo intuito persino io che Louis fosse un tipo dal grande appetito."

Harry sgranò gli occhi, lanciando una risata secca e vagamente isterica nell'ascensore vuoto, e affondando collo e spalle ancora di più nella felpa, sollevandosi persino il cappuccio sui ricci.

"Io...ehm....cioè... non intendevo dire che... no, certo che no, non sono quelli che devo controllare...ma non è neppure un controllo o meglio forse si ma ti posso spiegare..."

Niall alzò gli occhi al cielo vedendo il proprio amico annaspare tra parole e pensieri, con le gote troppo rosse persino per un corridore in attività sotto quaranta gradi. Corse in suo aiuto, dirigendo la sua confessione senza farlo sentire interrogato o giudicato.

"Non devi spiegarmi proprio niente, Harry. La mia era solo curiosità. Mi ha stupito sapere che avessi preso un permesso dal lavoro per farti dei controlli, tutto qui. Non ti sentivo così felice e sovraeccitato da... dio, forse da quando siamo riusciti a portare Anne con te a vedere quel musical. Sono felice anche io, insieme a te, per tutta questa nuova situazione. Louis è fenomenale. Farebbe ridere tutti anche in un monastero di clausura. Insieme siete...assurdi."

Harry si morse un labbro, mentre percorreva i corridoi chiari e sterili accanto al biondo.

"Assurdi?"

"Si. In senso buono, ovviamente. Sprigionate un'energia, una complicità, una sorta di connessione che fa sentire estranee e di troppo anche semplicemente le persone che vi passano accanto senza conoscervi. Non avevo mai visto una cosa simile. Fuori da quei vostri sguardi, il resto sembra sbiadire. Puck vi guardava e diceva che non sapeva che genere di cosa fosse, ma che di sicuro non l'aveva mai vista né provata. Era troppo forte, l'avrebbe di certo ricordata. Un hombre còmo el acuerda todo y olvida lo que es malo.*"

*Un uomo come lui ricorda tutto e dimentica solo il male.

Niall chiuse quella frase passando da un tono serio a un'imitazione della voce possente di Puck, che fece scoppiare Harry a ridere fin quasi alle lacrime.

Allora l'hai percepita anche tu da fuori, Niall, l'onda d'urto di quella scossa elettrica, il campo magnetico che si crea attorno, che fa tremare tutti ma rende saldo chi vi sta al centro? Io mi sento trapassato da centinaia di sentimenti al secondo, e mi basta appena accennare un respiro per sentirmelo addosso, dentro, ovunque. Persino l'aria che non ho ancora attraversato sa di lui. E' per me parte essenziale dell'unico modo in cui ormai riesco a stare al mondo. Mi ha innescato dentro un movimento che è perpetuo, non si può fermare. Può solo andare e tornare da lui, portarmi e riportarmi a viverlo, ancora e ancora. E non è assurdità, non più. E' certezza. Nessuna follia è più capace di lui di legarmi a doppio filo all'unico mondo in cui posso sperare di viverlo, più a lungo possibile. E quell'energia non teme lo spazio, non teme il tempo, non teme la vita. E' oltre noi. L'abbiamo inevitabilmente, io con lui e lui con me, perché possa avere successo dove noi falliremo. Perché mi dia speranza anche quando il mio respiro dagli occhi blu sarà agli sgoccioli.

Còmo si yo fuera el sol (LARRY AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora