L'uomo aveva ucciso ciò che più amava,
e per questo doveva morire.
Eppure ognuno uccide ciò che ama,
e non se ne faccia mistero a nessuno:
c'è chi uccide col suo sguardo crudele,
chi con parole lusinghiere,
il codardo lo fa con un bacio,
il coraggioso con la spada!
Alcuni uccidono sin da giovani
il loro amore, altri soltanto da vecchi;
alcuni lo soffocano con le mani
della Cupidigia, altri con quelle dell'Oro:
usano un coltello i più premurosi,
così che il morto più in fretta raggeli.
C'è chi ama poco, chi troppo a lungo,
c'è chi vende, mentre altri comprano;
c'è chi porta il delitto a compimento
tra mille lacrime, chi senza un lamento:
giacchè ogni uomo uccide ciò che ama,
eppure non per forza ogni uomo ne muore.
(O. Wilde)
Parigi, venerdì 8 dicembre 2017, ore 17:00
E' l'amore che ci forgia.
Quello che diamo, quello che riceviamo, quello che sprechiamo, che rinneghiamo, che spezziamo, infanghiamo o tradiamo.
Solo quello ci modella, ci dà forma, ci scava i tratti, ci dipinge per come siamo agli occhi di un mondo che non ci conosce, che di noi capirà soltanto quello.
Non saprà da dove veniamo, verso quale obiettivo ci dirigiamo, cosa ci passa per la testa o il peso delle nostre intenzioni. Dallo sguardo ci leggerà soltanto quale amore ci ha dato quell'aspetto, come ci ha trattato, cosa ha lasciato o portato via di noi, quale piccola scintilla di essenza ha trasformato in incendio e quale ha spento e polverizzato in cenere.
Dal suo sguardo so che ha dato tutto ed è rimasto con un pugno d'aria, con una voce che gli rimbomba in testa facendogli sempre più male. Con un elastico al polso che, nonostante abbia allargato e stirato mille volte, continua a serrargli e fargli pulsare le vene. Con il sangue misto a inchiostro che niente potrà lavare via. Con un cuore in meno che batte altrove, che non pulsa e non accompagna più la luce fino ai suoi occhi spenti.
Perché niente ci incide e ci intacca quanto amare, quanto lasciarci amare, quanto inseguire qualcosa che non ha né un unico nome né una sola descrizione possibile.
Nient'altro può svuotarci a tal punto da strapparci l'identità, sconvolgerci la mente e donarci a qualcuno di diverso da noi stessi. E lì restiamo. Lì è rimasto anche lui. E non c'è nulla che io possa fare per tirarlo fuori da un pensiero che non conosco, da una spaccatura della sua anima che non so né dove sia collocata né quanto sia profonda. E' rintanato in quel buio da solo, lo chiamo e non vuole farsi raggiungere. Non vuole farsi salvare, neppure tentare, perché non vuole che sia io o chiunque altro a farlo. Ha scelto una persona e se non sarà quella lui si lascerà andare fino a sparire. Vede solo ciò che è successo dentro la sua testa, qualcosa di più brutto dell'assenza che i suoi occhi continuano a riproporgli. Non ne vuole parlare, non vuole far tornare quel blu che ci rendeva fratelli, si tiene stretto quel grigio di una nuvola carica di pioggia e minacciosa che non si libera del suo carico, che incombe sul verde di quella felpa come se potesse irradiare un fulmine capace di incenerire ogni forma di natura. Fissa il vuoto come se potesse farci danzare dentro chi ama, e con ogni sguardo ti colpevolizza. Perché se lui ha smesso di respirare, forse è colpa nostra che abbiamo reclamato tutto di lui, anche il suo ossigeno, anche la sua speranza, probabilmente tutta la sua vita. Harry era diventato la sua vita, perché l'ha tagliato fuori? Perché è andato via? Perché mio fratello ha deciso di uccidersi con le sue stesse mani?
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Còmo si yo fuera el sol (LARRY AU)
FanfictionMadrid, 2017. Louis è uno studente di medicina di Parigi che ha appena sepolto dietro di sè tutti i suoi sogni. Si ritrova in Spagna per fuggire da una vita che non sente più sua, e lì incontra Harry, un ragazzo che invece di seppellirli, i sogni, l...