♧Capitolo 4♧

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"....S-Sei sicuro di non aver esagerato....?"
Mormorò Rupert, entrando in uno dei laboratori di Thomas, che era occupato ad esaminare dei campioni.
"Insomma, ricordi cosa success-"
"So benissimo che potrebbero morire, non c'è bisogno di ricordarmelo"
Disse, improvvisamente, il corvino, facendo trasalire il collega. Thomas si alzò dalla sua postazione, avvicinandosi a Rupert e squadrandolo da capo a piedi. Quest'ultimo, visibilmente a disagio, non fece nulla, trattenendo il respiro.
"Quindi? Non hai nulla da fare?"
"I-"
"Un attimo, meglio che tu non faccia nulla. Prima hai permesso ad un rozzo estraneo di contaminare l'aria...."
Il maggiore si allontanò, con un'espressione disgustata, ritornando ai suoi campioni.
"Ahem.....v-volevo dirti u-una cosa...."
Thomas sospirò, massaggiandosi le tempie, chiedendosi cosa diamine volesse quel maledetto incompetente.
"Ok, quello che vuoi. Parla. E fallo velocemente. Non toccare nulla e resta fermo lì, così dovrò pulire il meno possibile...."
Rupert si sistemò gli occhiali, iniziando a tormentarsi le mani. Prese un respiro, per poi parlare.
"Qualche ora fa le telecamere di sicurezza del primo piano hanno...uhm....ripreso....q-qualcosa di strano...."
Thomas sollevò un sopracciglio, senza distogliere lo sguardo dal suo microscopio.
"Sembra che....un'e-entità si sia intrufolata nel laboratorio...."
"Un'entità?"
"S-Si.....t-tipo...u-un f-f-fantasm-"
Rupert venne interrottò dalla fragorosa risata di Thomas, che si mise una mano in fronte.
"Un fantasma?! Ma che hai, diec'anni?! Dai, non dirmi che credi ancora a queste baggianate!"
Rupert non parlò ed un lieve rossore colorò le sue guancie.
"I-I-"
"Fammi vedere questo 'fantasma', dai"
Thomas si avviò verso l'uscita del laboratorio, divertito. In verità, le parole di Rupert l'avevano incuriosito non poco, anche se non l'avrebbe mai ammesso. I due ragazzi si diressero verso la 'cabina di controllo', una stanzina che venne battezzata in quel modo dallo stesso Thomas pochi anni prima. Piena di piccoli schermi, ogni singola stanza del Laurier-Rose era tenuta sotto controllo da piccole telecamere nascoste. Perfino i bagni destinati alle Vege-people erano controllati ventiquattr'ore su ventiquattro. Le uniche stanze prive di telecamere erano le camere da letto ed i bagni destinati agli scienziati.
"Quindi?"
Thomas incrociò le braccia al petto, mentre Rupert prese a smanettare con un computer posto su una scrivania al centro della stanza. Il corvino, nel frattempo, iniziò a guardare le riprese delle diverse stanze. Si fermò per un pò ad osservare le riprese della Cella Comune e quelle delle celle d'isolamento, ma si stancò presto.
"E-Ecco qui...."
Balbettò Rupert. Non ottenendo risposta, si voltò.
"Smettila di fissare Vivianne.... sei inquietante..."
"EHY!! Spiare la gente è maleducazione!!!"
Rupert non rispose, inclinando la testa.
"Che c'è?!"
"N-Niente....vieni, ho t-trovato...l-la r-registrazione..."
Rupert mostrò a Thomas quello che, apparentemente, sembrava essere l'adoperato di un vero e proprio fantasma. Il video ripreso dalle telecamere mostrava, infatti, una presunta entità invisibile prendere delle provette ed aprire diversi cassetti, richiudendoli cautamente. Thomas non parlò, accarezzandosi il mento.
"Q-Q-Quindi..? C-Che dici?"
"Zitto, sto pensando"
"O-Okay"
Thomas riguardò più volte il video, cercando una spiegazione logica.
"Sembra proprio essere opera di un fantasma...l'hai fatto vedere a qualcun'altro?"
Rupert scosse la testa.
"Sei stato il primo a vederlo...dopo di me...o-ovviamente..."
Thomas si strinse nelle spalle, allontanandosi.
"Non farlo vedere alle altre, non ne vale la pena. Se ci saranno altri casi del genere inizieremo ad 'indagare'"
Rupert acconsentì ed il corvino andò via, sbattendo la porta come suo solito.

La giornata passò in fretta e, ancora prima che se ne potessero rendere conto, per Ethan, Leper, Léna e Clary venne il momento di tornare nella Cella Comune.
"Odio quando gli riserviamo questo trattamento..."
Sospirò Bete scendendo le scale insieme a Vivianne.
"In questo modo dovrebbero imparare la lezione...se continueranno così dovremo passare alle maniere forti"
Disse la rossa, senza battere ciglio. Le due si avvicinarono alle cella numero otto, ovvero quella riservata a Léna, aprendo di poco la porta blindata.
"Lén-"
"Soggetto LA, svegliati"
La Vege-people, che stava sonnecchiando su una brandina, aprì un occhio, stropicciandosi l'altro.
"Uh....è finita la punizione?"
Domandò, sbadigliando e stiracchiandosi.
"Secondo te? Muoviti"
Fece Vivianne, spalancando la porta. Lèna non sembrava troppo provata, anche se la sua carnagione era leggermente più pallida ed i suoi capelli meno lucidi. Bete andò a recuperare anche Leper, mentre Vivianne si avvicinò alla cella numero nove, dentro la quale si trovava Clary. La ragazza era seduta per terra, con la schiena appoggiata al muro.
'Uff, che noia....'
Pensò, giocherellando con le pieghe che si formavano sulla sua tuta. Un rumore la fece trasalire e si mise subto sull'attenti. La pesante porta in ferro rivelò Vivianne, che, con un cenno, intimò a Clary di alzarsi e seguirla.
"Non fare quella faccia, ti porto nella C.C."
Fece la scienziata, notando un'espressione sospettosa sul volto della cavia. Clary annuì, squadrando da capo a piedi la donna prima di avvicinarsi. Vivianne la guardò a sua volta e Clary sostenne il suo sguardo. La più giovane serrò la mascella, uscendo completamente dalla cella.
"Manca solo Ethan"
Bete si avvicinò alle due, accompagnata da Leper e Léna. Clary raggiunse subito i due.
"Come state?"
Domandò Leper, leggermente provato. Aveva delle leggere occhiaie e la pelle più pallida del solito. Anche Clary mostrava un colorito più chiaro del normale, tuttavia sembrava più riposata.
"Sono stata meglio..."
Disse poi, con Léna che le fece eco, stiracchiandosi una seconda volta. Intanto, Vivianne e Bete si erano avvicinate alla cella contrassegnata col numero sei, quella destinata ad Ethan. Non appena la maggiore aprì la porta, il ragazzo schizzò fuori dalla stanza, con gli occhi sgranati. Anche lui aveva i capelli più scuri del solito ed il volto pallido, ma i suoi occhi, leggermente verdastri, e delle pesanti occhiaie lo contraddistinguevano degli altri.
"Cavolo, s'è ridotto male..."
Commentò Bete, sinceramente dispiaciuta. Ethan la fulminò con lo sguardo, ringhiando.
"Su, muoviti"
Vivianne strattonò Ethan, prendendolo per il braccio ed avvicinandolo a sè. Stranamente, il ragazzo non oppose resistenza, finendo quasi per cadere.
'Maledizione....'
Pensò la Vege-people, cercando di liberarsi dalla presa della scienziata, che fece ancora più forza, trascinando Ethan verso la Cella Comune, seguita da Bete, Clary, Leper e Léna. Vivianne, come di consueto, aprì bruscamente la porta della cella, gettandovi all'interno le quattro Vege-people, che caddero per terra.
"...Brutta stronza..."
Mormorò Clary, alzandosi con l'aiuto di Leper.
"Come state?"
Marielle si avvicinó subito al gruppetto, sinceramente preoccupata.
"Secondo te?!"
Sbottò Ethan mentre cercava di alzarsi, senza ottenere grandi risultati. La magical gli si avvicinò, facendo per aiutarlo, ottenendo solo uno schiaffetto sulla mano.
"Ehy, stavo solo cercando di aiutart-"
"N-Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno...."
Ethan riuscì a sedersi, sbadigliando e stropicciandosi un occhio.
"Che noia sto qui...."
Borbottò Rose, seduta su una delle brandine della cella.
"Già..."
Mormorò, poco lontano, Vadim. Il ragazzo era seduto in modo abbastanza scomposto su un'altra brandina, con un asciugamano in testa ed i capelli leggermente umidicci. La ragazza non lo sentì, cosa che all'Healer non dispiacque affatto. Si passò un paio di volte l'asciugamano sui capelli, sistemandolo poi accanto a sè. Guardò con la coda dell'occhio la porta che lo avrebbe portato ai bagni.
'Nah, non ho voglia di alzarmi'
Pensò, rimanendo sulla brandina a studiare gli altri. Il suo sguardo si posò, in particolare, su Ethan, Clary, Leper e Lèna. Erano tutti, palesemente, privi di forze, chi di più chi di meno. Tuttavia, fatta eccezione per il primo, non sembravano aver subito alcun tipo di tortura fisica.
"Peccato"
Si disse, sbuffando. Giunse, in poco tempo, alla conclusione che quei quattro dovevano essere stati, semplicemente, tenuti al buio.
'Che punizione patetica....'
Pensò, guardandoli con aria superiore. Notò che le due ragazze, delle quali, al momento, non ricordava i nomi, sembravano essere messe meglio degli altri. Questo attirò vagamente la sua attenzione, anche se non lo diede affatto a vedere. Il suo sguardo si posò, poi, su Leper. Non era messo troppo bene ed aveva evidentemente dormito male. Mentre l'altro....quello che continuava a sbraitare come un chihuahua infuriato....non doveva aver dormito affatto. Era palese, guardando le pesanti occhiaie che si trovavano sotto i suoi occhi, leggermente verdastri...come se avesse...pianto.
"....patetico"
Sibilò Vadim, facendo un ennesimo sorrisetto, quasi divertito. Continuò a guardare colui che gli pareva chiamarsi Ethan o qualcosa del genere....esilarante. Credeva forse di essere minaccioso o spaventoso con tutto quel ringhiare e sbraitare? Vadim l'avrebbe, probabilmente, definito tutto fumo e niente arrosto......se solo ci fosse stato, del fumo. La Vege-people scosse la testa, per poi spostare la sua 'attenzione' su Marielle. La ragazza stava parlando con Leper e Léna, chissà di cosa. Anzi, Vadim poteva immaginare benissimo di cosa stessero parlando: dell'infima punizione che quegli incoscienti avevano subito, naturalmente. Vadim notò che Marielle era visibilmente preoccupata, specialmente per Ethan e Leper. Il ragazzo sollevò le sopracciglia, grattandosi la tempia destra. Perchè preoccuparsi tanto? Un giorno o due e sarebbero tornati normali....o forse al bonsai ne sarebbero voluti un paio di più....non che a Vadim interessasse più di tanto. Infatti, si stancò presto di 'studiare' i suoi compagni di cella, decidendo invece di schiacciare un bel pisolino. Il ragazzo lanciò per terra l'asciugamano, legandosi i capelli, che nel frattempo si erano asciugati, e coricandosi velocemente.

♧ᴠᴇɢᴇ-ᴘᴇᴏᴘʟᴇ♧sᴛᴏʀɪᴀ ᴀᴅ ᴏᴄ♧[ɪsᴄʀɪᴢɪᴏɴɪ ᴄʜɪᴜsᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora