Capitolo 3

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Era venerdì, ultimo giorno di questa settimana di primo liceo.

Ed ero sfinito.

Quella mattina non successe niente in particolare, due ore di matematica, una di scienze, una di pittoriche, e una di inglese.

Tornai a casa, ancora più stanco della mattina, volevo solo dormire.

Accesi la tv e presi delle patatine.

Un programma noiosissimo parlava di delle coppie strane. Bah che noia.

Rimasi con uno sguardo perso, mi ero incantato, e senza pensare a niente, dopo essermi ripreso scrissi a mia madre, chiedendo della coppia da cui avremmo cenato

Con mia grande sorpresa rispose subito, dicendo che non ricordava il cognome, ma avevano una figlia della mia etá.

Ero tranquillo, avrei fatto amcizia, e non avrei dovuto restare tutto il tempo con i vecchi.

Il sabato mattina mi svegliai e uscii con Lea, che mi racconto di un certo Mark, un ragazzo che aveva conosciuto a scuola.

Mi fece anche vedere una foto e devo dire che era molto bello.

Io non riuscivo a non pensare a luke. E non so perché...

Mentre parlavo con Lea mi arrivo un messaggio, non avevo salvato in rubrica il numero, quindi non conoscevo il mittente.

" ciao Dert. Come va ? "

" ciao, scusa ma non ho il tuo numero

Chi sei ?? "

" sono Angie, la tua compagna di classe"

Ah Angie, ok emh dovevo salvare il numero.

" beh allora ciao Angie, io sto bene grazie

Tu ? "

" tutto bene grazie"

Lea si mostrò interessata e chiese chi era la persona che mi distraeva dal suo magico racconto.

" Angie, é una mia compagna di classe"

"Beh puoi dire ad ANGIE che si é appena fatta una nemica" disse Lea imbronciata.

"Non hai nessun motivo per temerla" la rassicurai

"Mh ti credo" disse infine lei.

" volevo parlarti, hai presente il biglietto

Che hai trovato nello zaino ?"

Come fa a sapere del biglietto ?

"Si, te come lo sai ?"

" perché te lo ho messo io dentro"

Wow, sapevo di chi era il biglietto, vuol dire che le piaccio...

Non sapevo come comportarmi, non gli risposi e mi concentrai a pieno nella mattina dedicata a Lea.

Mezzogiorno arrivo in fretta senza niente di cui parlare, e tornai a casa, e mamma aveva preparato un pranzetto niente male a base di pollo...

" mamma oggi pomeriggio fai dei giri ?" Chiesi

" si, devo andare in centro" disse "perché ?"

" io non ho niente da fare, posso venire ? " dissi sperando nella sua risoosta positiva

Rosa cipriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora