Capitolo 15

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Era ormai qualche settimana che Luke si comportava in modo strano, come se fosse un principe, ora non mi buttava nel magazzino della palestra per farsi toccare da me; ogni tanto mi portava un cioccolatino, e diceva che ero dolce come questo.

La mattina di venerdì mi chiese se avrei voluto passare il pomeriggio con lui, ero un po indeciso su cosa rispondere, ma pensai che sarebbe stato bello scoprire qualcosa di più di questo attraente ragazzo !

"Ok Luke, ci sto" gli dissi

Il sorriso che comparì sul suo volto era indescrivibile, un misto tra desiderio, felicitá, e... Anche se mi duole ammetterlo, amore.

"Ti amo" mi disse

Non risposi, sorrisi e lo baciai.

Tornammo in classe per l'ultima ora, che passo in un baleno, dissi a mia madre che andavo da un amico per studiare, e lei non si fece problemi.

Suonò la campanella e andai verso Luke. Scendemmo le scale e girai verso l'uscita secondaria

Un braccio mi bloccò

Mi girai, era lui.

"Dove vai?" Chiese sorridendo

"Sto uscendo" dissi.

"Usciamo di qua"

Mi tirò verso di lui e andammo verso l'uscita principale.

Stavamo uno accanto all'altro e andavamo verso l'uscita più trafficata dagli alunni.

Lui....non...si....vergognava....più di me !

Ero sconvolto ma felice.

Prendemmo l'autobus, e lui mi fissò tutto il tempo facendomi sentire in imbarazzo.

Ogni due secondi accostava le sue labbra al mio orecchio e sussurrava.

"Mi piaci, troppo"

Sorridevo stupidamente.

"Vieni si scende disse"

Eravamo in periferia, in un vialetto carinissimo con ai lati della strada delle villette a schiera.

Luke era davanti a me, e si girava ogni tanto.

Ci fermammo davanti ad una casetta con i mattoni a vista, con il numero civico 9.

"É questa?" Chiesi

"Si" disse aprendo il cancellino.

Mi portò dentro, l'entrata era vicino al soggiorno, che confinava con la cucina e un bagno, in fondo le scale portavano ai piani superiori, si riusciva ad intravedere il giradino sul retro, dalla portafinestra.

Luke ed io pranzammo insieme, del petto di pollo in padella, era buonissimo.

Ben presto scoprii che eravamo soli a casa, per tutto il pomeriggio.

Ero gay, ma la mente maschile non era difficile da interpretare, voleva fare sesso, il vecchio Luke era tornato.

"Che vuoi fare ?" Mi chiese

Questo voleva intendere che non aveva un piano...

"Beh non mi hai fatto fare il giro della casa" dissi

"Ok" disse e sorrise.

Mi portò su e mi fece vedere le camere, infine dietro una porta azzurra c'era la sua stanza, ero spaventato ad entrare, ma non mi sarei mai aspettato di trovare una camera ordinata ! In più si respirava un aria di relax.

"Wow" mi uscì

"Cosa?" Disse

"É bellissima!"

"Sono felice che ti piaccia" disse

Mi strinse nella sue grandi braccia da dietro, io spostai la mia testa di lato, e mi voltai, i nostri volti ora erano vicinissimi, mi sorrise, e mi baciò, lascio la presa e misi le mie mani sulle sue guancie, per accompagnare il bacio, poi le tolsi e le appoggiai sul suo petto caldo, e lo spinsi, staccandosi dalle mie labbra cadde sul letto.

"Sei padrone dei miei pensieri" dissi

Lui si sbottonò la camicia, mostrando gli addominali, poi si leccò il labbro superiore.

Mi avvicinai al letto e mi sedetti sulle sue ginocchia, ci trovammo presto a baciarci uno sopra all'altro, lo amavo, non so come ma Luke era riuscito a diventare la persona che aspettavo da tempo!

Continuai a baciarlo senza lasciargli prendere fiato, il suo respiro diventava affannoso, ma non voleva staccarsi da me.

Lo baciai sul collo, scesi sulle clavicole, i pettorali, e gli addominali, gli sbottonai i pantaloni mentre lui mi toglieva la maglia.

"Mi ami?" Chiese

Ci fu un attimo di silenzio, mi staccai dal suo corpo e mi avvicinai al suo viso, lo baciai un ultima volta in bocca, e poi risposi.

"Da sempre" dissi

Sorrise

"E per sempre " aggiunsi.

Rosa cipriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora