Capitolo 18

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"Sai dert, mi succedono cose strane..." Disse jack

"Tipo ?" Chiesi

"Beh, mi piace una persona..."

"E cosa ce di strano ?"

"La cosa strana é che credo di essermene innamorato"

Rimasi zitto, non sapevo come aiutarlo...

Prese due tazze e ci versò dentro la cioccolata calda, poi prese due marshmellow e li aggiunse alla bevanda.

"Vorrei solo che se ne accorgesse, semplificherebbe tutto"

" quindi non lo sa ?" Chiesi

"No, ne dubito"

"Hai mai provato a dirglielo?"

" no, ho troppa paura che non sia corrisposto il mio amore" disse

Suonò il campanello, lui prese la cioccolata e mentre andava verso la porta mi diede una tazza.

Iniziai a sorseggiare la cioccolata, buonissima.

Sentii che aprì la porta, e che non era un amico, farneticò qualcosa tipo "vattene" e poi un "lui non é quì"

Capii subito, mi alzai, e non feci in tempo a girarmi che trovai jack a terra, con un brutto taglio sulla guancia, e luke che entrava e lo superava, jack si alzò e tirò un pugno a sua volta a luke, dopo poco erano per terra a picchiarsi.

"Sei un figlio di puttana " gridò luke a jack

" l'unica puttana qua sei tu !" Gli urlò jack

"Ragazzi" urlai

Non mi ascoltarono e continuarono a picchiarsi

"Smettetela" gridai ancora

"Devi stare lontano da Dert" disse jack

"Te devi starci lontano" gridò luke

"RAGAZZI" urlai ancora più forte

Mi avvicinai intento a far finire quella scena.

Mi chinai e misi una mano sul petto a uno e una sull'altro

Continuavano, allora decisi di forzare di più la mossa.

L'ultima immagine che vidi era lo sguardo di Luke che mi fissava con occhi arrabbiatissimi e mi tirava un pugno, dietro jack che lo tirava per le spalle e lo spostava da me.

Mi risvegliai sul divano, con jack ai miei piedi, che sorrideva.

Mi porse la cioccolata che non avevo finito

"Non sono stato mica attaccato da un dissennatore " gli dissi

"No peggio..." Disse

"Che è successo ?" Chiesi " ho l'impressione che vogliate uccidermi" continuai

"No io no, forse luke" disse

Mi alzai e mi sentii la faccia gonfia.

"Luke ti ha tirato un pugno"

"Perchè?" Chiesi

"Non lo so"

"Dov'é ora ?" Domandai

"Lo ho allontanato" disse, poi si interruppe, come se ci fosse un continuo e non volesse dirlo.

Chiusi gli occhi, Bevvi un sorso di cioccolata, e mi sentii subito meglio, poi mi accorsi che non era per la cioccolata, ma per il calore che irradiava jack mentre mi stava abbracciando.

" che fai? " chiesi

"Sta zitto e goditi questo abbraccio, non sono un tipo molto affettuoso"

La mattina dopo vidi luke, ma non mi cercò, anzi sembrava che volesse evitarmi.

Lo trovai poi in corridoio e lo fermai.

"Si può sapere cos'hai ?" Chiesi

Non rispose e continuò a camminare

"Prima fai finta di essere stato picchiato e ora invece picchi il tuo ragazzo" continuai inseguendolo.

Andò sempre piú veloce.

"Luke parlami" urlai

Si girò di scatto mi prese le spalle e mi sbatté al muro, poi mi guardò negli occhi, e mi baciò.

Durò un po, dopo si stacco è si lasciò cadere per terra, sulle .

La sua testa mi arrivata sulla pancia, ed iniziò a signhiozzare, stava piangendo, iniziai ad accarezzargli la testa.

"Hey luke" sussurrai avvicinandomi a lui " sono qua, dimmi" continuai

"Dert, non volevo" disse "io...io...mi ero promesso..."

"Cosa luke?"

"Che nessuno mi avrebbe mai più toccato"

Rimasi sbalordito.

"In che senso amore?" dissi

"Ti amo." Disse, poi mi guardò negli occhi

"Anch'io" replicai

Decise di uscire da scuola.

A ricreazione mi recai dal prof di italiano, deciso di volere torvare delle risposte.

"Prof! Possiamo parlare ?" Dissi appena lo vidi

"Certamente Dert!" Disse, poi uscimmo

"Di che cosa hai bisogno?" Chiese

"Luke, perché si era promesso che non si sarebbe mai fatto toccare da nessuno?"

Il prof. Parve sorpreso.

"Non voglio fare giri di parole, ormai sei troppo confidenziale per lui, devi saperlo." Disse

"Luke, si aprì con me, tempo fa, suo padre era un alcolizzato, sua madre perdeva più di ciò che avevano in giochi d'azzardo, lui si trovò senza nessuno, solo..... Poi trovò me, a scuola, iniziammo a frequentarci, lui viveva soffrendo, e le voci si sparsero a scuola, iniziò ad essere vittima di bullismo, e di multeplici risse."

Rimasi scioccato

"Lui giurò, che non si sarebbe mai più fatto toccare da nessuno, e rinaque."

Rosa cipriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora