chapter two

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Cosa si mette di solito per un colloquio di lavoro?
Come ci si trucca per un colloquio di lavoro?
Come ci si comporta ad un colloquio di lavoro?

Allora, analizziamo con calma la situazione.
Posso farcela da sola-
Oh ma chi voglio prendere in giro...

《PAAAAAM HO BISOGNO DI AIUTOOO》

Urlai con tutta la voce che avevo in corpo, e con un leggerissimo pizzico di disperazione.
Pam entrò nella camera degli ospiti con il caffè ancora in mano.

È stata così gentile da farmi dormire nella camera degli ospiti che ha nella sua casetta.
Le sono estremamente grata e mi chiedo come possano esistere persone come lei, così gentili, curiose al punto da essere abbastanza colte, divertenti e belle.
Perché dai, chi non vorrebbe una bella ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri?
Per carità, neanche io sono brutta, anzi mi reputo abbastanza carina.
Solo che non sono bella dentro come lo è lei.
Sono disordinata, disorganizzata, istintiva e testarda.
Per alcuni minuti credo anche di averla invidiata.

《Che c' è?》

Chiese Pam. Forse è leggermente assonnata, anche se è abituata ad alzarsi presto a causa del bar, ma ieri abbiamo fatto tardi per riuscire ad accomodarmi.

《Sono un disastro lo so ma non so come fare come vestirmi e poi il trucco io-》 feci dei versi strani con la bocca, tipo quando sale il tè. 《BASTA NON CI VADO.》

Dissi per completare con il botto la mia crisi di nervi, per poi buttarmi di schiena sul letto singolo tappezzato con un lenzuolo rosa confetto.
Nel frattempo Pam stava buttando i vestiti fuori dalla mia valigia facendo smorfie poco carine per ogni abito che tirava fuori.
Uff.

《Senti, non hai un vestito serio.
Hai solo jeans strappati, tute e maglie larghe, che, per carità, sono bellissimi, ma non sono adatti per un colloquio.
Quindi ora vieni in camera mia che ti faccio provare qualche mio vestito.》

Disse partendo con una smorfia triste, per poi finire il discorso con un sorriso.
La conosco da poco, anzi pochissimo, ma ho subito notato che se lei capisce di poter aiutare qualcuno sorride.
E sorride seriamente, non quei sorrisi di circostanza, sorride inconsapevolmente, ed è molto buffa.

Mi prese per il braccio e mi trascinò fino alla sua stanza, che diamine, è bellissima. I colori principali sono il beige e il bianco; ha un letto matrimoniale, un grande armadio ed una specchiata favolosa con tanto di luci.
Fatto sta che mi portò davanti al suo armadio e tirò fuori due abiti.
Uno rosso, abbastanza aderente, scollo non troppo generoso, semplice.
Uno nero, stretto fino in vita e poi con una gonna a ruota lunga fino a sopra il ginocchio e con il colletto a mo' di scolaretta colorato di bianco.
Credo che opterò per quello nero.
Non ho mai amato il rosso.
Troppo passionale.

《Sì, quello nero.》

Pam si stampò un sorriso enorme e poi disse, con il tono di voce alzato di un ottava:

《Siii lo sapevo è fantastico, poi colori scuri si abbinano alla perfezione con i tuoi occhi chiari.》

Bene così. Indossai questo benedetto abito, mi misi un rossetto color bordeaux scuro, un po' di mascara e delle scarpe con i tacchi (per compensare il mio metro e sessantuno di altezza).
E mi incamminai.

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

《Allora signorina Greene, lei mi sembra una ragazza interessante, mi parli un po' delle sue competenze.》

Mi parli delle sue competenze.
CHE COMPETENZE?
SO RISPONDERE AL TELEFONO.
SO MANGIARE.
MANGIO VERAMEMTE BENE SA SIGNOR BUTTERFIELD?
E POI RESPIRARE, SO RESPIRARE E-GRE-GIA-ME-NTE, ESPPELLO ANIDRIDE CARBONICA COME SE NON ME NE ACCORGESSI, PENSI UN PO'.

《Lei è veramente simpatica signorina Greene.》

Oh no. Non posso averlo detto ad alta voce. Bene ora posso anche scappare e diventare la fatta da pazza del paesino.

Feci un sorrissetto, diventando anche tutta rossa.
Cercando di non farlo notare, ma non ci riuscii.

《Non c' è bisogno di imbarazzarsi, signorina Greene, sa, qua in ufficio servirebbe proprio un po' del suo spirito.》

Parlo stampandosi un sorrisone in faccia.
OH SANTO CIELO NON MI HA CACCIATO.
CHE BELLO.
#unagioia

《Oh ne sarei onorata.》

Oh ma ancora con questa frase?
Regina Elisabetta dove sei?

Pensavo che la cosa fosse finita la, perché il Signor Butterfield si era fermato, guardando un punto nel vuoto, senza parlare.
No ma ti sei spento?
Si è disattivata la funzione autopilota?
Oddio si è spento!
AIUTO SI È SPENTO IL MIO FUTURO, SALVATELO CHE MI SERVONO I SOLDI .

Gli passai una mano da venti alla faccia, giusto per essere sicura che fosse vivo, e d' improvviso parlò.

《Nel tempo della semina impara, in quello del raccolto insegna, d' inverno godi. 》

《William Black》

Risposi di rimbalzo.
A scuola lo avevamo studiato bene ed a me era piaciuta decisamente molto.
Amo i poeti inglesi.

《Esattamente signorina Greene》

Feci un sorriso fiero.
In fondo è la prima cosa giusta che dico.

《Bene, lei che signigicato darebbe a questa frase?》

Okay non dire cazzate. Rifletti. Non incepparti. Questa la sai.

《Che c' è un tempo per tutto, per vivere, per insegnare quello che abbiamo vissuto e, alla fine, per godere dei risultati ottenuti.》

NON HO SBAGLIATO.
ADESSO VORREI UNA FOLLA CHE APPLAUDISCA.
REGINA ELISABBETYA ME LA PROCURI?

《Beh signorina, credo che lei sia la più adatta per questo ruolo, ma solo una regola; non deve farsi abbindolare da mio figlio.》

《Oh ma certo Signor Butterfield, ne sarei onorata.》

OH MA ANCORA?
MA CHE DIAMINE HO?

《Bene allora a domattina signorina Greene.》

《Certo Regina Elisa- OVVIAMENTE SIGNOR BUTTERFIELD.》

Ma cosa stracazzo ho detto?
Basta mi ammazzo.

Fortunatamente me la cavai con sorriso da parte dell' uomo.

Bene, allora adesso ho un lavoro.
Wow.

Bene capitolo due completato, posso dire dove serve completamente soddisfatta.
Come vi è sembrato?
Scrivete nei commentiii.

{Congedi, Alys}

And now? we play. (EX LOVE CANNOT BE BOUGHT).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora