chapter three

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《Heather sveglia》

《Heather diamine, farai tardi il primo giorno di lavoro!》

《HEATHER PORCA PUZZOLA INFARINATA SVEGLIA O TI PRENDO A MAZZATE.》

La voce assatanata di Pam mi svegliò di soprassalto.
Diamine doveva svegliarmi la sveglia, ma non l' ho sentita.
A CHE DIAMINE SERVE UNA SVEGLIA, SE NON TI SVEGLIA?
CIOÈ UNO COMPRA UNA SVEGLIA E PENSA "QUESTA SERVE PROPRIO PER SVEGLIARMI" E POI NON TI SVEGLIA. COSA PENSI? CHE SONO TUTTI COGLIONI?
SÌ, SONO TUTTI COGLIONI.

Oddio oggi è il mio primo giorno di lavoro!

《ODDIO PAM QUESTO È IL MIO PRIMO GIORNO DI LAVORO!》

Urlai ripetendo le parole che mi erano passate per la.mente qualche secondo prima.

《GRAZIE AL CAZZO! LA TUA SVEGLIA HA SVEGLIATO ANCHE ME.
QUESTO ERA IL MIO GIORNO LIBERO!》

È strano come abbiamo preso confidenza in questi due giorni.
Ci conosciamo da poco ma ci trattiamo come sorelle, e questa sensazioni mi piace, anche perché non l' ho mai provata in vita mia. Ed è  favolosa.

Una volta avevo un' amica con cui ero molto legata, ma boh, poi ci siamo slacciate ed io sono inciampata a faccia avanti, sopra una pozzanghera.

Va beh, adesso pensiamo alla nuova faccia di quella che sembrava l' innocua Pam.
Beh adesso so che non devo farla arrabbiare.
E ho capito che non devo mai svegliare Pam.
MAI.
NEANCHE PER SALVARLE LA VITA.

《ODDIO PAM DEVO CAMBIARMI CHE MI METTO DIMMI CHE MI METTO PERCHÉ NON FACCIO MAI LE COSE IL GIORNO PRIMA PERCHÉ MI RITROVO ALL' ULTIMO A CHIEDERE AIUTO A TE ODDIO SONO UN DISASTRO SONO GIÀ IN RITARDO ME LO SENTO SONO UNA DEFICIENTE UNA DE-FI-CIEN-TE.》

Okay sto andando nel panico.
PANICO TOTALE.

《CALMATI CAZZO!》

Sbottò Pam.  OKAY NON È COSÌ DOLCIOSA È PUCCIOSA COME SEMBRA.

《Ieri, visto che sapevo che non ti saresti svegliata, ho messo la sveglia un' ora prima.》

Disse per poi sorridere fieramente.
CHE CAZZO RIDI?
MI STAVA PER PRENDERE UN INFARTO DIAMINE.
CIOÈ SONO SVEGLIA DALLE 4:30 DI MATTINO PER STARE LÀ ALLE 5:45.

《TU SEI PAZZA.》

Decisi di dire solo questo, mi sembrava già molto arrabbiata e non volevo scatenare una guerra e arrivare a lavoro conciata come portatrice di box fallita.

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

《Oh allora è qua signorina Greene!》

Esordì il Signor Butterfield.
Bene è sorpreso di vedermi, cosa positiva, NO?

《Molte se ne vanno all' ultimo, sa pensavo che lei fosse una di quelle, ma mi ha sorpreso.》

COSA AVREI DOVUTO FARE?
SCAPPARE IN SIBERIA E RIMANERE POVERA A VITA?
COSA AVREI MANGIATO?
PRIMA O POI DOVRÒ VIVERE DA SOLA NO?
VUOLE OSPITARMI LEI, SIGNOR BUTTERFIELD?
NO PERCHÉ ALTRIMENTI NON LAVORO VOLENTIERI.
MI DICA CHE MI ADOTTERÀ, PER FAVORE.

《Va bene, non si agiti signorina, io la aspetterei volentieri, ma si fidi, non staresti bene come sorella di mio figlio.》

NON PUÒ ESSERE SUCCESSO ANCORA.
PRIMA O POI MORIRÒ PER TUTTE LE FIGURE DI MERDA FATTE.

Uff

《Va bene Signorina, ora può anche andare alla sua postazione, proprio là.》

E mi indico sorridendo una scrivania, posta in un angolo.
Era decisamente una bella postazione.

Così decisi di sedermi e fare....
E fare COSA?
Cosa dovevo FARE?
Oddio.

Ah aspetta! C' è un foglietto!.

Rispondere alle telefonate
con la frase " Salve è la compagnia Butterfield che parla".

Registrare le chiamate e gli appuntamenti.

        Ricevere solo lunedì, martedì e         venerdì.

Beh, non è complicato.

Poi davanti alla scrivania comparve James Butterfield.
Il tanto amato/odiato James.

Cazzo è bello. Dalle foto non rende così tanto.

《Bene, tu saresti la nuova segretaria?》

Chiese muovendo le labbra lentamente e in modo sensuale, per poi passarsi la lingua sopra di esse.
OKAY ADESSO CAPISCO LE ALTREEE SEGRETARIE.

《No, ma guarda, sto qua a vendere pinguini clandestinamente.
Oh no aspetta ho sbagliato, sono entrata qua dalla porta di ingresso ed ho deciso che sarei rimasta seduta ad aspettare che arrivasse il primo idiota a chiedermi che lavoro facessi.
SECONDO TE?》

《CALMINA DOLCEZZA. NON TI HO MIA CHIESTO DI PROSTITUIRTI!》

Urlò poi lui.
Prostituirti.
Seriamente.

《DA QUANDO HAI ABBASTANZA CONFIDENZA DA CHIAMARMI DOLCEZZA? CHI TI HA DATO IL PERMESSO, IO? NON CREDO PROPRIO.
A MENO CHE NON ABBIA L' ALZHEIMER.  MA NON MI PARE
ME LO HAI FATTO VENIRE TU? EH TU?
SENTI COSO, VATTENE CHE IMPICCI.》

《BEH, COSA, IO TI CHIAMO DOLCEZZA QUANTO VOGLIO, PERCHÉ TANTO SO CHE CADARI AI MIEI PIEDI, QUINDI PERCHÉ ASPETTARE?》

《Allora, sono seria. Non mi sono mai innamorata e non sarà il primo coglione palestrato che mi rompe mentre lavoro a darmi perdere la testa, OKAY?》

《Uhuh, occhi di ghiaccio, cuore di ghiaccio.》

Quasi quasi con quel ghiaccio ci faccio un palette è glielo infilo nel cuore.

《Ma sai che il ghiaccio si scioglie, vero?》

Disse poi lui.
Se continua a parlarmi giuro che lo metto a lavorare al posto mio.

《Non vuol dire che sarò tu la fiamma che riuscirà a farlo.》

Dissi per zittirlo.

《Vedremo.》

Cioè ma è serio?  non gli hanno insegnato quando smettere?

《È una sfida?》

Dissi poi, tanto ormai tanto vale finire il gioco.

《E tu sei il premio.》

Concluse James prima di andarsene.

Ed io sono il premio.

Il premio.

Il playboy James riuscirà a sciogliere il ghiaccio di Heather?
Lo vedremo.

{Congedi, Alys.}



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