chapter twenty

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Ignorai il pensiero e i sensi di colpa diretti a James, e passai la serata in tranquillità, insieme ad Hunter e Chuck, perchè, come già detto, Jason e Pam erano al bar, ed Eve e Tyler stavano fraternizzando.

《Oddio Chuck! Tu non sai cosa ha fatto Heather quando eravamo piccoli!》

Esordì Hunter, durante la conversazione che, a quanto pare, era incentrata sulle mie figure di merda.

《Stavamo correndo, e lei, forse a causa di qualche demone della sfortuna, ha fatto una caduta epocale.
È inciampata sui suoi piedi, ma è riuscita ad appoggiarsi alla sua bici, che è caduta, ed Heather insieme a lei, sbucciandosi un ginocchio, e, mentre si rialzava, un piccione le ha cagato in testa.》

Disse poi Hunter, scatenando la ristata di Chuck, e facendomi cadere nei ricordi.

Ooh quel giorno era stato epocale.
Mi ricordo io che sbattevo i piedi infuriata, sia per la bici rotta, per il ginocchio dolorante e per quel dannattissimo piccione.

Oh che ricordi.

《E tu non sai una volta, ad una festa!》

Esclamò poi Chuck.
Spero non dica di quella in cui abbiamo limonato.
Santo Cielo no.
Santo Cielo no.
Santo Cielo no.

《Eravamo ubriachi, e siamo andati a pomiciare nella camera delle limonate, tanto non ci entrava mai nessuno! Solo che è entrato James e lei se ne è uscita con "quando la vita di da limoni, tu limona"》

Ecco.
La testimonianza vivente che sperare non serve ad un cazzo.

Però, nel peggio, riuscii a ridere per quelle cazzate.

Sono una figura di merda vivente.

Dopo, subito dopo aver fatto le undici, andai a casa di Pam, a dormire, visto che il giorno dopo sarei dovuta andare a lavorare.

Pam ha detto che sarebbe rimasta con Jason fino a tardi, sarebbero usciti.
Spero che non faccia le due e, con la sua delicatezza da carro armato, mi svegli.

Domani devo lavorare.

Un po' mi scoccia, perchè a nessuno piace lavorare, ma da una parte mi manca il Signor Butterfield, veramente tanto.

Nella speranza di prendere sonno il prima possibile, decisi che avrei usato un po' il telefono, poi avrei spento tutte le luci.

Uh dei messaggi.

Pam: C' è un problema con la macchina, dormo da Jason.

Ma certo! Guarda le coincidenze! L' auto si rompe proprio davanti a casa di Jason, così puoi dormire da lui!

Risi da sola, sapendo che non era per niente un problema con l' auto.
Anche se, da una parte, la storia che c' era tra lei e Jason non mi rassicurava molto.

Comunque cercai di lasciar perdere e lessi l' altro messaggio.

Brividi. Respiro affannato. Volto in fiamme.

James: Bene piccola, spero ti sia divertita, anzi, so che ti sei divertita, la mia presenza non era necessaria. Ti sei accorta che non c' ero solo quando mi ha chiamato Jason, vero? Pff. Ed io che speravo di contare qualcosa.

Bloccai il telefono e lo lanciai sul letto.
Poi andai in bagno a sciaquarmi la faccia.
Solo osservandomi allo specchio, notai che stavo piangendo.

Dannazione James!

Ma cosa mi fa? Un senso di colpa infinito mi colpì in volto, come uno schiaffo, e la tristezza lo stomaco, come una coltellata.

And now? we play. (EX LOVE CANNOT BE BOUGHT).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora