ELENA E FRANCESCA

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Dopotutto Francesca non aveva impiegato molto tempo a sedurre Claudio. Era bastata qualche moina che lui, dalla posizione ferma e decisa assunta le ultime volte in cui avevano scambiato due parole, si era lasciato andare ad un bacio davanti al bancone del bar mentre lei finiva di spazzare... e poi un altro, aiutandola a tirare giù la saracinesca... e un altro bacio ancora, davanti alla sua macchina nel parcheggio dove abitualmente l'accompagnava dopo la chiusura.
E poi i baci non erano più bastati e una sera, dopo aver chiuso a chiave la porta e girato il cartellino con la scritta CLOSED verso l'esterno, erano finiti nel bagno

-che Francesca aveva appena finito di disinfettare-

e avevano fatto sesso proprio lì, lui in piedi, lei seduta sul lavandino... e la sera dopo di nuovo, contro la porta, un'altra volta in piedi, un'altra volta in bagno.
Sì, perché il bagno del locale era l'unico posto al mondo, in quel frangente della loro vita, in cui avrebbero potuto consumare la passione travolgente che li stava divorando senza rischiare di essere visti. 

Un giorno Francesca aveva chiesto a Marco, il suo collega, di potersi occupare del turno pomeridiano

-ovvero dalle ore quattordici alle venti-

quotidianamente e per un tempo indefinito. L'obiettivo era quello di trascorrere qualche minuto in più con Claudio che si fermava al bar prima di rincasare una volta terminata la sua giornata lavorativa. Ovviamente Francesca aveva omesso di specificare questa motivazione al suo collega, anche se lui l'aveva intuito lo stesso! Francesca in genere non amava comunicare i suoi turni ai clienti e questo Marco lo sapeva bene

-Francesca era una giovane donna, a parer suo, non esattamente BELLA ma allo stesso tempo estremamente attraente e in più di un'occasione era capitato che qualche cliente chiedesse di lei o si presentasse al locale esclusivamente durante il suo turno solo per "provarci"- 

e ricordava che qualche settimana prima anche Claudio si fosse presentato un paio di volte in chiusura chiedendo di lei. Uno di quei giorni, Marco aveva fatto uno strappo alla regola e spifferato all'avvocato gentile, con la faccia da bravo ragazzo, i turni della sua collega. Che male c'era in fondo? Sembrava un tipo affidabile! E di certo a Francesca non avrebbe fatto che bene flirtare con qualcuno... o quanto meno ricevere delle avance da un uomo per cui ne valesse la pena! Soprattutto erano anni che non la vedeva concedersi un po' di svago in quel senso... e lui Francesca la conosceva bene.

Quando Marco aveva iniziato a lavorare lì aveva pensato che lei e la loro titolare avessero una storia

-dati gli atteggiamenti adottati l'una nei confronti dell'altra-

ma poi si era ricreduto perché conoscendole meglio aveva capito il loro rapporto ed era arrivato alla conclusione che ad entrambe piacessero gli uomini. Beh, a dire il vero su Francesca non ci avrebbe messo la mano sul fuoco: dopo anni di lavoro assieme e con la confidenza raggiunta, benché non fossero mai entrati specificatamente nell'argomento, si era convinto che l'amica avrebbe potuto tranquillamente innamorarsi di una donna esattamente come di un uomo... solo che con una donna non era mai capitato!

Tornando al giovane e avvenente avvocato, Marco aveva notato che in genere, una volta finita la giornata di lavoro, passava davanti al bar e vi guardava all'interno attraverso la vetrata e se Francesca non era di turno tirava dritto; certo, continuando a camminare in direzione del parcheggio, salutava sorridendo chiunque vedesse dietro al bancone, ma non entrava se non c'era la ragazza.

Anche se Claudio non nominava mai sua moglie, il giorno in cui Marco aveva notato la fede al dito, era stato anche il giorno in cui aveva percepito quanto l'interesse dell'uomo nei confronti della sua collega fosse ricambiato: dopo un pranzo con gli altri avvocati si era recato a pagare alla cassa ed era rimasto un bel po' a parlare fitto fitto con una Francesca insolitamente civettuola.
Perciò quando lei gli aveva chiesto di poter fare il turno di sera in settimana, era bastato fare due più due per capire che lo scopo fosse quello di trovarsi sola con quell'uomo in orario di chiusura! E c'era rimasto così male che Francesca non si fosse confidata con lui, anche se era capibile la discrezione visto che si trattava di un uomo sposato, che per "vendicarsi" di essere stato tenuto all'oscuro sulla tresca, il giorno della richiesta di quel singolare cambio turno permanente, dapprima l'aveva indotta a confessare la liaison 

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