ANNULLARSI

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Francesca pensava che ormai Verena avesse seppellito l'ascia di guerra, ma da quando era nata Greta la donna aveva sempre trovato una scusa per non mandare Giacomo a stare da loro durante le festività o le vacanze estive. Quando Claudio le telefonava poi, litigavano per un'ora di fila e al termine della discussione lei evitava di passargli il bambino.
Allora lui aveva preso a chiamare tutti i giorni per riuscire a parlare con suo figlio, alle ore più disparate, ma niente: ogni volta Verena trovava una scusa

-e una volta Giacomino stava facendo i compiti, una volta era a casa di un amichetto, un'altra volta dormiva, un'altra ancora stava alla lezione di catechismo-

tanto che ad un certo punto il poverino si era rassegnato e non provava neanche più a comporre il numero...o perlomeno questo aveva raccontato a Francesca!!! Lei gli aveva consigliato di telefonare direttamente ai genitori di Verena

-che provassero loro a farla ragionare-

ma, a quanto aveva capito, Claudio non era mai stato in buoni rapporti con gli ex suoceri. E allora che contattasse gli avvocati divorzisti che li avevano seguiti...Verena non poteva comportarsi così!

Però Claudio non aveva mai mosso un dito per far valere il diritto di parlare con suo figlio, non piangeva neanche più. In compenso continuava a bere.

Intanto gli affari al bed and breakfast andavano peggiorando e i soldi guadagnati con quei pochi clienti erano appena sufficienti a coprire la rata mensile del mutuo e il mantenimento a Verena.
Per Francesca non era stato un problema non potersi permettere di andare a cena fuori ogni tanto, o dover rinunciare al parrucchiere o dall'estetista da cui prima si recava una volta al mese. Il problema per lei era trovarsi ogni giorno a contrattare con i fornitori affinché non intentassero una causa, o a lottare perché non gli staccassero la luce o piombassero il contatore dell'acqua. Questa era per Francesca la cosa più umiliante! LEI che non aveva mai tardato un pagamento in vita sua

-nemmeno di un giorno, anzi, casomai anticipato-

figuriamoci doversi giustificare per un pagamento mai avvenuto!

Con una bambina piccola da allattare e in seguito da svezzare, non aveva più idee e nemmeno le forze per far rimontare l'attività.
Era già tanto che non le fosse venuto un esaurimento nervoso!!! Inoltre avevano dovuto rinunciare perfino alla connessione internet, così non potevano neanche tentare di pubblicizzare il posto.

Nel giro di un paio di anni si erano ritrovati completamente sommersi dai debiti e siccome pareva che Claudio con la sua attività di restauratore di sidecar non facesse molti affari

-e ogni scusa era buona per evitare di cercare un qualsiasi altro modo per sbarcare il lunario-

Francesca era stata costretta a lavorare in tre posti diversi.
La mattina prendeva la bicicletta, perché la macchina era sotto fermo amministrativo, e pedalava per poco più di due chilometri per andare a stirare a casa di una anziana signora che viveva con il figlio scapolo cinquantenne; il pomeriggio dava una mano ai gestori del bar del paese vicino per pochi spiccioli e il fine settimana serviva ai tavoli in una trattoria vicino al loro rustico, cosa che le permetteva anche di fare un po' di pubblicità al b&b.
Ricordava che quando avevano deciso di acquistare il casale

-maledetto quel giorno-

il fatto che si trovasse vicino ad una trattoria era sembrato un bell'incentivo per i futuri affari.

Ad ogni modo non le dispiaceva viaggiarsela in bici tutto l'anno, soltanto che alle due di notte, quando finiva di lavorare al ristorante, non era per niente rassicurante percorrere quelle strade buie di campagna; soprattutto d'inverno l'aria era bella frizzante, ma lei si scaldava pedalando più veloce per poter arrivare a casa e guardare sua figlia che dormiva, giusto quei dieci minuti prima di crollare stremata accanto a lei.

IO PER LEIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora