MARCO

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Quando Marco era venuto a conoscenza della disgrazia che aveva colpito Francesca si era fatto più di quattrocento chilometri in macchina pur di starle vicino.

-Per Marco, Francesca non era solo una persona con cui aveva lavorato, era stata un'amica, una confidente, ma soprattutto in quel momento la loro amicizia era l'unica cosa che tenesse vivo il ricordo di Elena.
Il loro ultimo incontro era stato proprio al funerale della donna.
In quell'occasione Marco aveva raccontato a Francesca di come lui ed Elena, solo qualche mese prima, avessero programmato di trascorrere le vacanze nel suo bed and breakfast;
Marco aveva promesso di portarcela non appena si fosse sentita meglio...ma non aveva fatto in tempo, perché la malattia se l'era portata via per prima. Dopo la sepoltura della donna, Marco si era ripromesso che ci sarebbe andato da solo, a trovare Francesca, e anche se l'aveva chiamata spesso per tenersi aggiornato sulla gravidanza e in seguito sulla nascitura, tra una cosa e l'altra erano passati tre anni e non era mai riuscito ad organizzarsi per andare a conoscere la piccola Greta. Ora gli sembrava doveroso farlo-

Francesca aveva detto che i genitori di Claudio si erano recati in Toscana per il riconoscimento del corpo del figlio e che la salma sarebbe stata seppellita nella tomba di famiglia. Marco dava per scontato che i due anziani coniugi sarebbero tornati a casa portando con loro Francesca e la piccola per la sepoltura e che in seguito, le due, sarebbero dovute tornare in Toscana e, memore delle confidenze dell'amica circa la propria situazione economica (tra l'altro era anche certo non possedesse un'auto, visto che, tre anni prima, al funerale di Elena, era arrivata in treno -proprio la Franci, che odiava i mezzi pubblici-) si era offerto di riaccompagnarle. Si sarebbero incontrati alla funzione e sarebbero ripartiti direttamente dal cimitero e in questo modo avrebbe evitato che madre e figlia affrontassero la spesa di un estenuante viaggio in treno. Però Francesca lo aveva informato del fatto che i genitori di Claudio 

-perché chiamarli suoceri non si era mai potuto prima, figuriamoci adesso!- 

dopo il riconoscimento se erano tornati a casa da soli. Marco allora le aveva addirittura proposto di andarla a prendere, accompagnarla al funerale e riportarla e a quel punto, con un po' di vergogna, Francesca aveva confessato di come la madre di Claudio l'avesse non solo diffidata dal presenziare alla funzione ma si era perfino rifiutata di rivelare dove si sarebbe svolta. Questa sconvolgente notizia aveva fornito al ragazzo un motivo in più per raggiungere immediatamente l'amica e starle vicino.


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Quando Marco era arrivato al B&B dell'amica aveva potuto constatare di persona quanto la situazione fosse disastrosa: alberi da potare, locali da tinteggiare, piccoli lavoretti di manutenzione che negli anni non erano mai stati realizzati ecc. Francesca faceva quello che poteva eppure, con una bambina e un doppio lavoro, occuparsi di tutto risultava impossibile. 

Non appena sentito il rumore dell'auto di Marco nel vialetto, Francesca era uscita di casa saltellando per la gioia. L'aveva immediatamente aiutato a scaricare la valigia dalla macchina, invitato ad accomodarsi su una seggiola traballante in giardino e offerto una birra. Era più che evidente che Francesca stesse cercando di liberarsi di tutti gli effetti personali del compagno defunto: davanti alla porta d'ingresso della porzione di casa occupata da lei e sua figlia aveva accumulato tutti gli oggetti di cui non conosceva l'utilità, appartenuti a quell'accumulatore seriale che era stato Claudio; il corridoio che portava alla stanza matrimoniale era disseminato di sacchi contenenti vestiti e il tavolo in cucina era sommerso da fatture ed estratti conto da lei riesumati per tentare di capire in quali condizioni versassero le sue finanze.
 

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