Giacomo non sapeva esattamente come fosse finito a vivere nella grande casa sul lago dei nonni.
Della sua vita prima di cominciare la scuola elementare non ricordava quasi nulla, a parte la mamma che urlava e piangeva sempre.Un giorno lei l'aveva portato a trovare i nonni e per molto tempo non avevano fatto ritorno a casa.
In quel periodo il papà lo aveva sentito solo per telefono e fino alle vacanze estive non l'aveva rivisto; era dinuovo passato qualche mese e poi era venuto a prenderlo, avevano trascorso il Natale con gli altri nonni e dormito a casa, ma la mamma non c'era; insieme alla mamma Giacomo era tornato in quella casa per Pasqua.
Non sapeva bene cosa fosse successo, nessuno glielo aveva spiegato e lui non aveva osato chiedere...forse erano cose da grandi...ma gli pareva di aver capito che sarebbe rimasto a vivere con la mamma dai nonni e anche se sentiva la mancanza del papà e dei suoi amichetti dell'asilo non gli importava perché lui, lì alla casa sul lago, ci stava bene: la mamma sembrava felice e il papà ogni tanto andava a trovarlo, oppure portava lui e la mamma in vacanza...Prima.Negli ultimi due anni invece il papà era andato a prendere lui soltanto, senza la mamma...Erano andati in un nuovo appartamento dove c'era Francesca che lo faceva sempre giocare e gli rimboccava le coperte nel lettone prima di andare a dormire nella stanza da sola.
Poi il suo papà e Francesca erano andati a vivere in un altra regione
-anche questa lontana dalla casa sul lago-
e avevano una grande villa con il prato e di continuo arrivava gente con le valigie.
A Giacomo quel posto piaceva tanto perché c'erano tanti gatti e un cane
-dai nonni non c'erano animali perché alla mamma non piacevano e aveva paura dei cani-
e Francesca gli aveva insegnato a prendersi cura perfino di un coniglietto.
Francesca durante il giorno non aveva molto tempo per lui perché accompagnava la gente nelle stanze e poi doveva cucinare; ma la sera Giacomo voleva sentire il bimbo nella pancia che si muoveva e poi si addormentava nel lettone abbracciato a lei, anche se lui in quella casa aveva una cameretta tutta per sé.
*
Giacomino era il bambino più dolce del mondo.
Francesca l'aveva conosciuto che stava per compiere cinque anni ed era un esserino taciturno e riservato.La prima volta che si erano visti era la vigilia di Natale e Claudio li aveva portati in un grande centro commerciale per ultimare i regali.
Francesca avrebbe ricordato per sempre il momento in cui Giacomino le aveva spontaneamente preso la mano scendendo dalla macchina, di come in seguito lei e Claudio avessero passeggiato, tra le luci ad intermittenza e le canzoncine natalizie, con il bambino per mano in mezzo a loro.
Era stato come se si fosse realizzato il più grande sogno della sua vita.Giacomino amava disegnare più di qualsiasi altro gioco e per lei era stato facile conquistarlo acquistando degli album da colorare. Si divertivano a farlo insieme, come insieme sceglievano il disegno più bello da regalare alla mamma.
Francesca non aveva fratelli e sorelle perciò non aveva nipoti e, a parte i figli di qualche sua amica, non si era mai confrontata con dei bambini
-nemmeno quand'era bambina essa stessa per la verità, dato che la nonna, con la quale era cresciuta, non le permetteva di giocare in cortile con i suoi coetanei, costringendola così a trascorrere i pomeriggi nella sua cameretta a inventare giochi da fare da sola-
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IO PER LEI
RomansaQuesta è la storia di un amore nato da una delusione a sua volta nata da un tradimento.La stessa storia vista da due diversi punti di vista inevitabilmente destinati ad incontrarsi.