Cuori Scoperti

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"Niente Potter, non ci siamo" Silente la osservò dietro le lenti a mezzaluna "C'è qualcosa che la turba?"

Era ormai la quarta volta in cui lei e il professor Silente si incontravamo per fare pratica con i suoi poteri, e non avevano ottenuto grandi risultati.

C'era davvero qualcosa che la turbava?, si chiese.
Sicuramente. Da quando erano rientrati dalle vacanze lei e i suoi amici di Serpeverde, insieme alle sue migliori amiche, si incontravano per scoprire il significato della runa incisa sulla pelle dei due studenti di Hogwarts uccisi, senza nessuna nuova scoperta, e, da quando a Capodanno, il gruppo  maschile e femminile di Grifondoro del settimo anno erano diventati una sorta di famiglia, come le aveva ripetuto James felice di essere diventato amico di Lily - o qualcosa di più - lei, ogni volta che li incontrava, provava una forte gelosia.

"No, non c'è niente professore" Emily accavalló le gambe cercando di rimanere più naturale possibile.
Dovrò iniziare a prendere corsi di recitazione dai malandrini.

"Allora mi duole dirle che non possiamo continuare" il professore si alzò dalla sedia andandole vicino.

"Perché?" aggrottò le sopracciglia incredula. Non ne capiva il motivo.

"Potter, prima di tutto deve accettare i suoi poteri o semplicemente, lasciar passare questo periodo di confusione, sennò non andremo da nessuna parte. Si prenda un po' di tempo, e quando sarà pronta continueremo le lezioni" Silente le rivolse un sorriso incoraggiante congedandola, e dopo si passò una mano sopra gli occhi.
La guerra stava distruggendo tutti.

***

"Pronta a perdere Lily?" chiese James concentrato, rivolto alla ragazza seduta dall'altro capo del tavolo in Sala Comune.

La ragazza in risposta sollevo l'angolo destro della bocca formando un ghigno: aveva fatto scacco matto.
"Sí" esclamò alzandosi dalla sedia e facendo il ballo della vittoria davanti ad un Potter allibito.

L'attimo prima stava vincendo lui, e quello dopo aveva vinto lei. Non è possibile, pensò.

"Hai barato" dichiarò sbattendo il piede a terra e formando un broncio "Lunastorta, la Evans ha barato"

Il diretto interessato alzò la testa dal libro sulle piante magiche, preso in biblioteca.
"Te l'avevo detto che era brava"

"Ero brava?! Io sono brava" ribadí lei facendo innervosire il moro.

"Ramoso, devi accettare che qualcuno possa essere più bravo di te in uno cosa... O in tutto" ghignò Sirius sapendo quanto l'amico possa essere estremamente competitivo.

"Oh, ma smettetela" dichiarò infastidita la Preewet per l'interruzione dalla sua pomiciata con Frank.

Emmeline e Lily li guardarono disgustati.

"Non fate quella faccia" le ammoní Alice.

"Potreste andare in camera nostra" Emmeline roteò gli occhi scuri e riprese a mangiare una delle cioccorane di Remus.

"O in quella dei malandrini" Lily rabbrividí al solo pensiero di Alice e Frank nella loro camera a fare... quelle cose.

"Evans non fare quella faccia, presumo che tu e James ne farete tante di quelle cose" affermò Sirius facendole un occhiolino ammiccante e ridendo con quella risata simile ad un latrato.

"Pervertito" tossí la Evans ormai rossa in faccia per l'imbarazzo come i suoi capelli.

"Ahahaha, ma quanto sarai divertente Felpato" James gli diede una gomitata in mezzo alle costole facendolo piegare in avanti.

Lily sorrise soddisfatta, le piaceva molto quel James. È già, le piaceva davvero. Ogni volta che lo guardava provava le farfalle nello stomaco e, quando le cingeva le spalle o la vita, delle scosse di piacere mai provate prima, le partivano dal fondo della schiena fino ad arrivare in cima alla testa; per non parlare poi di quando si scompigliava i capelli o le rivolgeva uno dei suoi soliti sorrisi che dedicava solo a lei.

"Cavolo, l'allenamento" James si sbatté una mano in fronte.
Non era mai successo che si dimenticasse di un allenamento, per di più in prossimità di una partita. Da quando la Evans aveva incominciato a notarlo, non per i suoi comportamenti da malandrino, ma per il ragazzo che realmente era, perdeva la cognizione del tempo quando era insieme a lei. Sei innamorato, gli ripeté in testa una vocina simile a quella di Remus.
Lo sono eccome.

Anche Frank parve risvegliarsi dai dolci momenti passati con la sua fidanzata, e corse in camera per prendere la divisa di Quidditch e la scopa insieme a James.

"Ti aspetto fuori dagli spogliatoi rossa, dobbiamo parlare" le sussurrò all'orecchio prima di partire a corsa verso il campo di Quidditch.

***

Quanto c'hai James, pensò Lily fuori dagli spogliatoi.
L'allenamento era finito da un quarto d'ora e lui era ancora lì dentro a fare chissà che cosa.

La ragazza fu felice quando la porta si aprì, ma, con sua grande delusione, ne uscì Frank.

"Frank, quanto gli manca?" gli chiese al ragazzo.

"Ancora un po', ma puoi entrare se vuoi, è da solo" e, con un occhiata suadente, si incamminò verso il castello.

Lily prese un respiro profondo ed entrò.
"James?"

"Lily" rispose con solo i pantaloni addosso e i capelli bagnati.

Lei rimase incantata ad osservare le braccia muscolose e i pettorali scolpiti, dovuti agli allenamenti di Quidditch.

"Ti piace come spettacolo?" chiese ammiccante facendole l'occhiolino.

Lei di risposta divenne rossa come un pomodoro e distolse lo sguardo.
"Perché sono qui?"

"Devo parlarti" le disse avvicinandosi e scostandole una ciocca di capelli dal viso.

Lily lo guardò dal basso, rimanendo incantata in quegli occhi color nocciola che aveva odiato per anni.

James si abbassò un po' accarezzandole la guancia.
"Lily tu mi piaci"

Si avvicinò lentamente alle sue labbra, facendole sfiorare tra di loro, e alzò lo sguardo.
"Anche tu"

Si scambiarono un bacio lento che trasmetteva tutto l'amore che provavano l'uno per l'altra, poi diventò più deciso.

"Vuoi essere la mia ragazza?" chiese James sorridendo sornione.

"Si" rispose anche lei felice con le labbra gonfie.

Buenos dias chicos!

Sono tornata con un nuovo capitolo. Cosa ne pensate?

Siete felici per James e Lily?

Vi piace la Jily?

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