Ritrovamenti

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Scappare di casa non era mai stato considerato un crimine, ma alle sei di mattina, con una decina di auror in casa, Emily era sicura che non l'avrebbe passata liscia.

Arrivare alla casa degli Stones, per lei, si dimostrò più difficile del previsto: attraversare la barriera magica che circondava la casa, camminare per diversi chilometri e poi prendere una di quelle strane macchine babbane, non era semplice.

Per giunta aveva sottovalutato la stanchezza, e il caldo che friggeva la pelle dei passanti.

In tre orette era arrivata a East End, da Lizzie.

East End le era sempre piaciuta: i palazzi da sei piani si alternavano a delle villette a schiera color giallo ocra, e i giardinetti di quest'ultime erano delimitati da dei bassi cancelli in metallo.

Ritrovarsi all'interno di una casa normale per lei fu un sollievo: niente auror che ti controllano ventiquattro ore su ventiquattro, niente lettere nascoste, o sentire la paura di compiere un passo falso.

Senza poi aggiungere che Giulian e Sally Stones erano delle persone gentili ed educate.

Suonò al campanello della porta nel giardino, e in men che non si dica, la giovane Stones era uscita dalla porta, e si era lanciata contro Emily.

"Lizzie sto per cadere" le comunicò Emily perdendo l'equilibrio, ma una presa - più o meno - salda, le evitò di battere una culata per terra.

"Sono così contenta di vederti" Lizzie la strinse in un abbraccio - questa volta meno violento -.

Emily si girò verso la persona che l'aveva bloccata, e con immenso piacere notò che era Jessica.

"Jesse" stavolta toccò a Emily lanciarsi nelle braccia dell'amica, che la tenne stretta in un abbraccio.

Jesse la osservò attentamente.

"Cosa stai facendo?" Emily si osservò in soggezione: non le sembrava di essersi vestita come una di quelle ochette che, l'anno passato, giravano intorno al fratello.

"Sei sana" la ragazza emise un sospiro di sollievo "pensavo che ti avessero torturata"

"Wow, frena" Emily le mise una mano sul braccio "è pur sempre l'Ordine della Fenice... e ti devo forse ricordare che ne fanno parte anche la mia famiglia?"

La ragazza scosse la testa, ma poi mosse le labbra sillabando un "ti hanno scoperta?"

Emily scosse la testa.
"Sono pur sempre Emily Potter"

Le tre ragazze entrarono in casa, lasciando fare ad Emily un piccolo sospiro di sollievo: era riuscita a scappare di casa senza che si accorgessero - fin ora - della sua assenza.

"Emily, che piacere vederti!" esclamò la Signora Stones, stringendola in un abbraccio materno.

Sally era sempre stata molto gentile sia nel carattere, che nei modi di fare: era minuta, aveva i capelli marroni lunghi fino alle spalle, e gli occhi azzurri come il cielo sereno.

"Anche per me Sally" Emily le sorrise rispondendo all'abbraccio.

"Lizzie mi ha detto che sareste venute... Volete qualcosa da mangiare nel frattempo che aspettate il pranzo?" chiese.

Le ragazze declinarono l'offerta, lasciandosi trascinare da Lizzie fino al divano, dove si lanciò in una lunga descrizione sulle cassette DVD.

Elizabeth prese una cassetta, e la infilò dentro l'apposito lettore.

Lo schermo si illuminò, lasciando vedere la scritta Star Wars, e sentire la sua fantastica colonna sonora.

Le tre ragazze si erano così concentrate sul film, che non si accorsero nemmeno dell'arrivo del Signor Stones, che, alla vista di Star Wars, si mise su una poltrona a guardare il film.

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