Una Nuova Canzone

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Un anno dopo

Osservò il vuoto impossessarsi dei suoi occhi, la lacrima solcargli il viso, e udì il verso strozzato di un "addio", prima che il mantello colorato lo avvolgesse, mettendo fine alla sua esistenza.

Un urlo straziante lo fece riprendere, stoppando la scia di lacrime - che minacciavano di sgorgare - e la disperazione.

"Ci si vede all'inferno" sussurrò.

***

Oggi

Vedere per l'ultima volta la propria famiglia era triste.

Vederli sorridere e scherzare quella giornata, con la consapevolezza di rovinargli - in parte - la vita, era ancora più triste.

Ma ciò non era stato ancora deciso.

Chi moriva?

Chi continuava la propria vita?

Scelta che sicuramente non poteva spettare a loro, non potevano scegliere il destino dell'altro.

"... E poi Remus è entrato in Sala Grande travestito da pulcino, ballando il Tango insieme a Codaliscia; è inutile che batti le mani, Ramoso. Il prossimo sei proprio tu" Sirius si strofinò le mani sorridendo malefico "C'è stata quella sera al quarto anno, quando James è rimasto rinchiuso tutta la notte nello stanzino delle scope, con Gazza... Da quel giorno, il nostro Ramoso, ha perso ogni sorta di purezza"

Lily assunse un espressione disgustata scostandosi un po' dal suddetto ragazzo.

"Baggianate" ringhiò James "Quale perla, per Sirius?"

"Ah" esclamò Remus "quando gli ho detto di aver fatto pensieri poco casti su di lui, e per due settimane ha girato con un mestolo e una padella per tutto il tempo"

Emily rise, accompagnata dagli altri.

Sirius assunse un espressione divertita "Bei tempi, quando i problemi erano fatti solo da belle ragazze e compiti in classe"

I ragazzi annuirono malinconici, apparte Emily.

I nostri problemi sono ben più grandi dei loro, pensò.

***

"Peter, scendi, ci sono delle persone per te" urlò la signora Minus dall'ingresso.

Il ragazzo attraversò il piccolo corridoio, e raggiunse la madre.

"Minus, da quanto tempo!"

Peter incominciò a sudare freddo.

Fuori da casa sua vi erano Severus Piton e Rabastan Lestrange, in posizione rigida, quasi si aspettassero un qualche attacco - anche se sapevano dell'impossibilità della cosa, avendo ben noto il carattere del ragazzo -, e un ghigno sul volto.

"Sono tuoi amici?" chiese la madre, osservando il figlio.

"Siamo compagni di scuola... signora" sputò Lestrange, con qualche difficoltà, dimostrando il suo odio verso i babbani.

"Peter non mi ha mai parlato di voi... ma entrate, prego. Volete un the?" la donna li fece passare, e li condusse nel piccolo soggiorno.

"Non si preoccupi, siamo qui soltanto per fare due chiacchiere" Piton strinse con forza una mano sulla spalle di Peter, che gemette per il dolore.

La signora Minus assunse un espressione dispiaciuta, e li lasciò soli, sparendo in cucina.

'"Contento di vederci?!" Rabastan si avvicinò al ragazzo, assumendo un tono ironico.

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