La Verità Di Merope Gaunt

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Sirius osservò l'ampio giardino - di quell'enorme casa -, non capacitandosi ancora di quello che era avvenuto : Fleamont era morto, suo fratello non era un mangiamorte, a differenza di Peter, e quest'ultimo era stato ucciso da Emily.

"Già mi sento in un posto migliore. E voi?"

Forse la risposta che le avrebbe dato sarebbe stata affermativa, se non per il fatto che erano migliori amici dal primo anno di Hogwarts. Ma forse era meglio così: chissà cosa sarebbe successo se lui avesse continuato a fare la talpa.

"Sirius" lo salutò qualcuno alle sue spalle.

"Regulus" ricambiò, continuando a guardare il sole tramontare.

"Non ne abbiamo più riparlato e..."

"È passato solo un giorno, l'importante è che siamo ancora vivi" lo rassicurò, sbattendogli una mano sulla spalla, con fare rassicurante.

"Già. Come stai?" si avvicinò, ancora di più, facendo sfiorare le spalle.

"Bene"

"James?" domandò con fare rassicurante.

"Lui un po' meno, sai: suo padre è morto, sua sorella è ancora viva... per così dire" Sirius si strofinò una mano sul volto stanco "È tutto così complicato. E lei? Come sta?"

"Sta un favola" Regulus rise falsamente "davvero, è così libera, e non è Emily. Ne abbiamo passate tante, sapevamo che sarebbe successo... A me o a lei. Ed è questo il punto, è successo a lei, e ora ha un solo scopo, e non si farà fermare da nessuno"

***

Emily osservò con falso interesse Rodolfus, seduto di fronte a lei.

"Rod mi annoio" si lamentò sbuffando, e mettendo le gambe sulla tavola.

Con poca grazie gliele tirò giù.
"Se facessi ritornare le tue emozioni, a quest'ora non saremmo ancora qui"

I suoi occhi - color noccoola -, assunsero una tonalità più scura.

Fece una smorfia disgustata.
"Nah... È più figo così, dovresti provarci"

"Nah" la scimmiottò lui, facendola arrabbiare "ora fila in camera"

La stavano trattando come una bambina, da giorni, ed ora dopo ora la sua ira verso di loro aumentava.

Avrebbe voluto staccargli la testa - a tutti loro - e appenderla fuori dalla porta, come una bandierina. Ma c'era qualcosa che la frenava, e questo la mandava in bestia: riuscire a controllarsi.

Voleva volare leggera, come una piuma, senza nessuna preoccupazione. E lo era: anche in quel periodo di guerra, i suoi sentimenti erano pari a quelli di una bambina di cinque anni con un gelato in mano, o di un ragazzo di undici anni con in mano - per la prima volta - la sua bacchetta.

E lì stavano bloccando le sue ali, fino a quando non fosse ritornata normale.

E se quella fosse la normalità? Se fosse sempre stata davvero così?

La Emily di prima avrebbe ritenuto scappare - dalla sua famiglia, i suoi amici e i suoi problemi - una vigliaccheria. Ma la Emily di ora, gli stava facendo solo un favore.

Avrebbe ucciso Voldemort da sola, e ne aveva tutti i mezzi: informazioni, due Horcrux e la spada di Godric Grifondoro.

Meglio di così come poteva andare?

***

Lily osservò con insistenza il test di gravidanza: risultava positivo.

Un figlio era l'ultima cosa che voleva. Sarebbe cresciuto nel bel mezzo della guerra, non avrebbe avuto un infanzia, e probabilmente sia lei che James sarebbero morti prima che nascesse.

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