13. il passato bussa sempre alle porte.

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·Tu?!· Urliamo all'unisono.

È mai possibile che tutti i cerebrolesi capitano a me? Poi tutti oggi!

·Ti alzi?! Mi stai rompendo una costola e anche le palle.· Dico alzando gli occhi al cielo.

·Oh no signorina, le palle le rompi tu a me. Mi perseguiti. Prima la porta e ora mi finisci pure addosso!· Quasi urla alzandosi da me e porgendomi una mano per alzarmi.

·Bambolotto, per la cronaca, sei tu che mi sei finito addosso. Io mi stavo solo alzando.· Sbuffo

Giuro che a questo tizio gli arriva un pugno in faccia se vedo che ancora mi gira attorno.

·Ma la finisci di chiamarmi bambolotto? Mi chiamo Jonathan!· Quasi urla.

·A me non me ne frega un emerito niente di come ti chiami. Intesi Bambolotto?· Dico marcando bene la parola bambolotto.

·Jonathan, qualche problema?· Domanda Caleb mettendosi affianco a me.

Flashback.

·Tyler, qualche problema con la mia ragazza?· Ringhia il mio ragazzo.

·La tua ragazza? Questa sottospecie di troia è la tua ragazza?· Domanda il ragazzo ridendo.

Ed eccolo. Succedeva sempre così.

Ogni volta che tocchi qualcosa a cui tieni, non ci vedi più.

Un pugno. Il mio ragazzo gli ha dato un pugno al mio ex migliore amico.

Poi un altro pugno, un calcio, si mise a cavalcioni sopra il ragazzo e gli sbattè la testa a terra.

Troppi casini stanno succedendo. È tutto così in Fretta.

Poi una bottiglia, una bottiglia di vetro che si spacca e Tyler che punta sul mio ragazzo e me.

Un bottiglia che si spacca. Basta per farmi avere una crisi.

È il rumore più brutto che io abbia mai sentito.

Ho un attacco.

Le gambe piegate alle ginocchia, gli occhi gonfi e ricolmi di lacrime pronti a far uscire tutto il dolore che ho nel petto.

Poi un altro tonfo.

Fuochi...fuochi d'artificio.

Poi, la crisi aumenta. I tremolii, la testa che gira, il vomito che sale e la vista che si appanna.

Poi? Poi bianco.

Fine flashback.

Ritorno alla realtà un po' scossa, faccio finta di niente e riprendo la conversazione che avevo perso per via dei miei ricordi.

·Questa sottospecie di nano da giardino mi perseguita! È un giorno che mi viene addosso.·

·Il nano in questione si chiama Isabella, sei pregato di non romperle più le palle. Perché alla fine sei tu che la perseguiti.· Mi si piazza davanti.

Ti arriva un pugno anche a te se continui a farmi passare per l'agnellino indifeso.

Oggi mi stanno urtando tutti più del dovuto.

Prendo le chiavi della macchina bruscamente e me ne vado dalla festa sbuffando.

L'aria lì dentro si stava facendo pesante e mi stava facendo salire la nausea.

Salgo sopra la mia macchina, mentre sento Niall e i ragazzi chiamarmi, compresi mio fratello e Caleb.

Metto in moto senza ascoltarli e fuggo via.

·You Hurt Me.· Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora