5. Tante cose, ma niente di buono.

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Ed eccomi qui, ad una stupida festa, per la seconda volta da quando sono a Los Angeles.

Il mio odio per le feste non finirà mai.

Oggi ho deciso di non bere, anche perché se bevo, ho capito che, darò di matto.

Alcune canzoni sono belle, tipo quella di ora ode to oi.

Non mi sono mai preoccupata della musica troppo alta, anche perché se a casa ai due fratelli maggiori e 4 casse, nulla promette bene.

E poi la musica è sempre stata un pezzo di me. Non ho un genere preferito, qualsiasi canzone potrebbe essere la mia preferita.

·Ciao straniera.· Mi saluta una ragazza sedendosi nel divano con me.

I suoi capelli sono biondi, i suoi occhi sono azzurri, è più alta di me, ma vabbè anche mia cugina di 8 anni è più alta di me. Indossa un semplice vestito nero che le arriva sotto il sedere ed è aperto sulla schiena.

·Ciao.· Rispondo.

Vi chiederete dove sono finite le mie amiche, allora: Courtney balla con i ragazzi e Megan si sta limonando un tizio accanto a me.

Scena orribile.

·Non ti ho mai visto da queste parti, e non mi sembri nemmeno una ragazza da "festa".· Sorride prendendosi un sorso di bicchiere.

·Infatti non sono una tipa da festa.·

·Piacere, io sono Azzurra.· Mi porge la mano

·Isabella.· Afferro la sua mano facendole un sorriso che lei prontamente ricambia.

Megan sembra staccarsi dal suo ragazzo e si gira verso di noi.

·Guarda qui, la nostra Azzurra.· Le va incontro e l'abbraccia ·Vedo che hai conosciuto un altro membro del nostro gruppetto.· Fa un mezzo sorriso Megan.

·Saturday night, oddio balliamola!· Fa un sussulto Azzurra prendendo sia me che Megan per mano.

Oddio che imbarazzo. Non voglio ballare.

Megan mi passa il suo bicchiere ed io infrango la mia promessa di non bere.

Se non bevo, non ballo e passerò la serata imbarazzata. Ho bisogno di stare sciolta e per questa canzone merita.

Bevo tutto il bicchiere e poi inizio a ballare.

Ora ci siamo.

Azzurra ogni tanto fa mosse divertenti e altre volte fa battute squallide, ma che fanno ridere.

Da un bicchiere vado a finire a tre, quattro bicchieri, ma non so nemmeno io come.

Non sono così. Giuro.

Grazie a Dio mio fratello è a casa con la febbre.

Cioè mi dispiace che abbia la febbre, ma è meglio per lui non vedermi così.

Però per mia sfortuna c'è quell'odioso di Caleb che ogni tanto mi manda occhiate minacciose, mentre quella donna di facili costumi gli si struscia addosso.

Che schifo. Come si fa ad avere così poco pudore.

Poi però, lo vedo allontanarsi e andare al piano di sopra.

Dovranno inaugurare il bagno. Non credo che salgano per guardarsi in faccia.

Non ci crede nemmeno mastro Geppetto.

Dopo neanche dieci minuti della sua scomparsa, sento trascinarmi ad un tavolo pieno di ragazzi che giocano.

Oh no, io non farò di nuovo obbligo o verità. Possono scordarselo.

·You Hurt Me.· Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora