Capitolo 10

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Ansimavo,avevo freddo, ed era buio. Non vedevo nulla, qualcosa mi copriva gli occhi. Poi voci, cercavo di capire da dove provenissero, ma erano troppo lontane.

Un mal di testa mi prese di colpo. Era terribile.

Mi veniva da vomitare.

Orale voci erano più vicine, il cuore mi batteva fortissimo.

<<È sveglia...>>

<<Dovevate proprio provocarle un trauma cranico. Volevate ucciderla?>>

Le voci erano di due ragazze. Mi tolsero la benda. Davanti mi trovai una ragazza, occhi castani e capelli di un biondo castano. Mi guardava,non capivo cosa però. Poi sentii, odore di sangue, sangue caldo,sangue che m colava dalla testa.

L'altra ragazza si fece avanti timidamente, era più giovane di me, di qualche anno almeno. Due occhi azzurri che si sposavano perfettamente con suoi capelli nero corvino. Si chinò.<<Come stai?>>aveva una vocina fina, ma gradevole.

Non risposi.

Non avevo il coraggio di chiedere dove fossi o perché mi avevano fatto questo.

<<È ora di tornare a dormire!>> Daniel mi rimise la benda agli occhi. Ero tornata a non vedere niente.

Non so se fossi in quel posto da minuti, ore o addirittura giorni. Avevo perso la cognizione del tempo. La prima volta che mi tolsero la benda non avevo avuto il tempo per vedere in che posto ero. Troppa paura, troppo spaventata e devastata.

Daniel mi tolse nuovamente la benda.

<<Come va?>>

<<Mi fa ancora male la testa...>> mi rise in faccia. Che stronzo!Mi guardai intorno, non avevo la più pallida idea di dove fossi,sembrava un magazzino abbandonato. Era tutto in rovina, e dove mi trovavo era tutto deserto.

<<Dove sono?>> ci provai.

Con un dito disse di no. Già, ci avevo provato!

Da una porta entrarono altri due ragazzi, erano in cinque a quanto pare.Il primo si avvicinò. Era bello, dai lunghi capelli ramati, sbarbato e due bellissimi occhi blu. Mi guardò attentamente, poi si rivolse al ragazzo dagli occhi di due cori diversi uno castano e uno blu e i capelli biondo ramato, si assomigliavano parecchio.

<<Arn. Hai lasciato una pista?>>

<<Si fratello. Ci ho pisciato sopra e divisa in pezzetti.>> e rise guardandomi.

Su cosa aveva pisciato sopra? Una pista? Ma di che stava parlando? Poi notai, o no, la mia felpa, ecco perché avevo freddo. Non avevo più la felpa. L'aveva fatta a pezzi e ci aveva pisciato sopra? Per lasciare una traccia?

Questi non erano apposto. Per niente!

Mi venne da piangere, qualche lacrima uscì.

La ragazzina del gruppo venne da me, aveva un bicchiere e del cibo.

<<Tieni>>

Mi aiutò, ma rifiutai il cibo.

<<Devi mangiare...>>

La fulminai con lo sguardo. <<Cosa volete da me?>>

La ragazza si alzò. <<Noi non vogliamo te. Vogliamo i tuoi amici!>>

Rimasi scioccata. Non volevano me? E per arrivare a loro... avevano preso me? Erano dei pazzi, folli.

Non volevo giocare a questo gioco, era tutto assurdo!

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