Capitolo 26

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La prima volta che incontrai Micene... fu come il sole dopo la tempesta.

Quando capii che era veramente innamorato di me... ero al settimo cielo, non avrei mai creduto che una come me potesse avere uno come lui.

Mi ha sempre protetto, da tutto e da tutti.

Era sempre al mio fianco, se ero triste mi faceva sorridere... se mi sentivo sola mi faceva compagnia... se ero arrabbiata portava la calma... se avevo emozioni contrastanti dentro di me... portava la serenità.

Faceva tutto per me.

Io cosa avevo fatto per lui? Cosa facevo? Mi diceva sempre che il solo fatto di esistere... per lui ero tutto. Gli bastava stare con me.

Io esistevo e basta...



Ero in un tunnel nero e non riuscivo ne a muovermi ne a vedere niente. La paura stava prendendo il sopravvento.

Non vedevo nemmeno me stessa. Poi un dolore allucinante mi colpi. Il dolore proveniva dal mio stomaco... ora ricordavo... mi ero...

Cercavo di guardare, ma non capivo se le mani stavano toccando il punto giusto. La paura stava prendendo possesso di me.

<<Questo...è forse l'inferno?>> già... mi ero suicidata. Di certo non sarei andata in paradiso... e questo significava che non avrei rivisto Micene. Non sarei stata con lui. Le miei mani cercavano il punto del dolore, che si faceva sempre più fitto.

Caddi a terra disperata e presa dal panico.

Mi piegai in due non solo dal dolore ma anche dalla disperazione.Micene, Micene! Ero qui da sola... e non sapevo dove.

All'improvviso una luce fioca si aprì all'orizzonte. La guardai incredula. C'era la luce ora... smisi di piangere e lentamente mi tirai su.

La guardavo... ero come ipnotizzata.

Piccole luci iniziarono a volteggiare a fianco a me, mi girai e in quell'istante prese forma.

I miei occhi si illuminarono.

Micene!

Ero paralizzata. Era lui... mi sorrideva con tristezza, gli occhi lucidi.Inclinai la testa piangendo e guardandolo dolcemente.

Il dolore non c'era più era come svanito nel nulla. Mi accarezzo il viso, poi rivolse lo sguardo verso la luce all'orizzonte.

Mi intimava di andare verso di essa.

<<Tu verrai con me vero?>> lo dissi in lacrime, avevo paura di perderlo nuovamente.

Ci incamminammo. Sembrava così lontana. La strada era come infinita...quando sembrava vicina diventava lontana. Un camino eterno.

Ero stanca. Mi fermai.

Micene mi guardò, il suo sguardo diceva "continua". Ma ero troppo stanca mi inginocchiai e in quel momento il dolore straziante mi mozzò il fiato.

Guardai,e avevo sangue ovunque. Il dolore mi piegava in due. Le mani divennero rosse al contatto.

<<Alzati Eva.>>

Lo guardai nuovamente in lacrime. <<Non posso...>> si chinò e la sua mano tocco la mia, Micene era luminoso e mi rassicurava. Mail dolore era troppo.

<<Fa male...>>

<<Devi alzarti Eva>>

Decisi che avrei dovuto fare quello che mi diceva, con forti dolori mi alzai, ero stanca. Mi intimò di proseguire, di camminare.

Lo seguii dopo qualche passo la ferita scomparve, così come il dolore.

Nel buio freddo, Micene era luce e calore.

Mancava poco... ogni tanto lo guardavo, per assicurarmi che fosse ancora li con me. Che non scomparisse.

Ora potevo vedere con chiarezza la luce, era calda e confortante.

Avanzai ma mi accorsi che lui non mi seguiva. Mi volta di scatto. <<Perché non vieni?>> ero preoccupata, l'ansia era arrivata.

Micene mi guardava e basta, non diceva una parola. Stava li... <<Micene?>>scoppiai in lacrime. Non me ne sarei andata senza di lui. <<Io...>>

Micene non mi lasciò finire la frase. Mi sorrise dolcemente.

<<Vai...>>

Feci un passo verso di lui. <<Non senza di te!>>

<<Eva...>>

<<Ti prego Micene... non farmi questo...>> il dole era straziante.Non potevo andarmene da sola. Non potevo.

<<Più passano i giorni e più ti amo... più passano i giorni e più ho paura di perderti. E sta succedendo. Eva...>>

Era una frase dolorosa. Ma sarei stata io a perderlo... scuotevo la testa in lacrime. Non lo avrei perso di nuovo.

Micene svanì all'improvviso.

Mi agitai e lo cercai ovunque, guardavo ovunque, ma non c'era. Urlavo il suo nome.

Poi...all'improvviso riapparve al di la della luce.

Non me ne resi nemmeno conto, corsi verso di lui, e attraversai la luce.

In quel momento tutto si fermò, ero come bloccata.

Micene mi sorrideva dall'altra parte e io in lacrime.

<<MICENE!!!>><<MICENE PERCHÈ MI FAI QUESTO!>>

Svanì nel nulla.

Il mio cuore perse un colpo, urlavo in vano il suo nome. La luce pian piano mi faceva svanire, stavo scomparendo.


Poi furono di nuovo le tenebre. 

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