A wrinkle in mind

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  Era notte inoltrata quando Stiles aveva deciso di mettere in atto il suo pessimo piano. Era stato uno dei primi a salire dopo cena sentendo addosso tutta la stanchezza di quella giornata, ma quando si era sdraiato nel letto si era subito reso conto che non sarebbe riuscito a dormire.
La sua mente continuava a lavorare frenetica e sudava freddo al pensiero che in quel momento il Nogitsune potesse star creando un piano per ferire qualcuno. Non gli ci volle molto a decidere di mettere in pratica l'idea che aveva elaborato nel pomeriggio.

Quando i suoi amici cominciarono a salire fece finta di dormire, non aveva voglia di parlare con loro o di dovergli spiegare cosa aveva in mente; era già stato pesante dover scoprire le carte e far vedere a Derek cosa era successo ai suoi genitori, per non parlare del fatto che ci fossero tutti ad assistere alla cosa. Quindi, se per quella volta, poteva risparmiarsi il coinvolgimento del branco al completo ne avrebbe approfittato.

Ascoltò più di una persona passare davanti alla sua camera, ma non era bravo come Malia o Cora a riconoscere una persona da questi dettagli. Poco dopo qualcuno aprì la porta e lui diede per scontato che fosse qualcuno dei ragazzi. Non si mosse e li ascoltò parlare sottovoce senza riuscire a capire cosa dicessero.
All'appello mancavano ancora i loro genitori e forse uno dei ragazzi, ma decise che era ora di andare: avrebbe aspettato un po' per vedere se si addormentavano, poi si sarebbe alzato e sarebbe uscito; anche se gli avessero chiesto dove stesse andando gli avrebbe rifilato una bugia innocente.
Contò fino a seicento e si alzò e andò in corridoio senza che nessuno lo fermasse. Non si fermò a vedere chi era entrato, ma quando si chiuse la porta alle spalle la voce di Scott lo fece sobbalzare.

«Dove vai?»

Gli ci volle un secondo per riprendersi dallo spavento, ma quando gli rispose che andava in bagno il suo amico non si fermò a discutere; annuì e andò in camera. Non che non se l'aspettasse, a tavola gli era sembrato stravolto quasi quanto lui.
Una rapida occhiata alle scale e si diresse con passo furtivo verso lo sgabuzzino dove era certo di trovare Derek. Aveva bussato giusto per avvertirlo che c'era qualcuno dall'altro lato della porta ma non aveva aspettato il suo permesso per entrare.

«Derek?» chiamò scivolando dentro «Sei qui?»

Lo trovò con gli occhi puntati sul rettangolo di cielo che si vedeva dall'abbaino e non sembrava particolarmente interessato a lui.

«Tutto bene?» gli chiese preoccupato; non aveva pensato che quel pomeriggio potesse essere stato pesante anche per lui, ma il mannaro annuì e lui tirò un sospiro di sollievo «Ottimo, perché ho un favore da chiederti»

«Vuoi che torni nella tua testa» affermò lui atono.

Stiles si bloccò sul posto e crollò le spalle sentendosi colpevole.

«Hai chiesto a Scott?»

Lui allargò le braccia con una smorfia che la diceva lunga: se si era rifiutato prima si sarebbe rifiutato anche adesso. Così era andato direttamente da Derek.

«Sai, anch'io preferirei non tornarci...» riprese il moro stirando le labbra.

«Derek ti prego, te la sei cavata bene oggi-»

«Cavata bene? Stiles ti sei messo a piangere tanto eri spaventato.» sbottò voltandosi verso di lui «Come può essere andata bene? Non abbiamo nemmeno trovato il Nogitsune e io francamente non ho tutta questa fretta di tuffarmi nel tuo prossimo trauma»

A quelle parole il ragazzo si morse le labbra e si mise a giocare con le mani per allontanare la sua vergogna ma questo non passò inosservato al mannaro.

THE LEGACY OF THE NEMETON || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora