What Nightmares May Come

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Verso mezzo giorno si era palesata a casa Malia con una busta della spesa, una bracciata piena di libri e uno zaino che odorava di sangue, a detta di Scott. Aveva abbandonato i volumi sul divano del soggiorno per poi dirigersi in cucina, seguita poco dopo da Derek che l'avrebbe aiutata a cucinare.

Scott e Stiles si erano spostati sul divano per non disturbare e avevano continuato a pianificare e progettare un po' come vedersi durante la scuola e un po' come capire come fermare il mannaro o almeno individuarlo.
In realtà parlavano principalmente di quello, Stiles non riusciva a stare lontano dall'argomento.

- da quando sei diventato così serio? - sbuffò il suo amico mentre si sventagliava con un giornale; erano ad agosto e faceva un caldo d'inferno.

- da quando fingo di essere una persona responsabile. Fosse per me farei un anno di niente, solo vacanza e cose belle; ce lo meritiamo dopo tre anni impegnati a salvare la città. - fece un attimo d silenzio, incupendosi -
almeno meritiamo un anno in cui non rischiamo di morire... -

Scott fece un profondo respiro approvando le sue parole, ma sapevano entrambi che non sarebbe successo: le cose che erano successe in quei tre anni dicevano che avrebbero trovato a confrontarsi col soprannaturale in futuro e che si sarebbero trovati a farlo da soli.

- non potremmo parlare di cose un po' più allegre? - borbottò il mannaro alzandosi e dirigendosi in cucina - tipo, cosa c'è per pranzo? - chiese appoggiandosi allo stipite della porta.

- stufato - rispose Malia mettendo una bottiglia d'acqua in tavola.

- con questo caldo? - sbottò l'alpha sgranando gli occh.

- hai cucinato tu? No. Mangia e non lamentarti - ribattè seccamente la ragazza prendendo delle tovagliette.

Stiles intanto era entrato in cucina e le stava dando una mano ad apparecchiare, lanciando qualche sporadica occhiata a Derek che era intento a tenere d'occhio le pentole sui fornelli.

- a tavola - disse il moro, atono e senza degnarli di uno sguardo; stava forse evitando volontariamente di guardarli in faccia? Aveva paura che ridessero di lui? Per cosa poi? Perché non aveva fatto il burbero come suo solito e aveva aiutato Stiles?

Derek allungò loro una pentola da cui si alzava un densa nuvola di vapore e mise accanto a Stiles una ciotola d'insalata e una di broccoli, sotto lo sguardo disgustato di Malia che arricciava il naso per l'odore.

- come fanno a piacerti? - borbottò tra i denti.

- ogni tanto il mio corpo chiede anche vitamine e sali minerali -

- lo so, ma non potevano piacerti che so... i pomodori? Le zucchine? Perché proprio i broccoli? Hanno un odore orrendo... - continuò stringendo le labbra.

- io non commento la tua voglia di mangiare cervo o la carne cruda, per favore rispetta la mia volontà di mangiare queste verdure puzzolenti. - la rimbeccò tirandosi vicino la ciotola piena dell'oggetto della contesa.

Malia sospirò e si versò una mestolata di stufato nel piatto: era incredibilmente denso e dalle sfumature rosso cupo, punteggiato da piselli, patate, carote e una spolverata di prezzemolo; il profumo faceva venire l'acquolina in bocca, sembrava che il vino, l'alloro e i chiodi di garofano stessero facendo l'amore nel piatto.
Sì, l'avrebbe mangiato più che volentieri, concesse Stiles.

"Magari dopo che si sarà un po' raffreddato" decise, così si dedicò ai broccoli che già lo aspettavano. Le sue mani però non erano d'accordo.

THE LEGACY OF THE NEMETON || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora