The house of secrets

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«Vado a cacciare una lepre»

«Cosa? No, Malia non ce n'è bisogno!»

«Ma se dobbiamo allenarci tutte le mattine in questo modo avremo bisogno di più energie, più resistenza!»

«Malia, ti giuro che quello che metteremo in tavola andrà benissimo»

La conversazione si concluse con la ragazza che sbuffava e si rimetteva a sbucciare le patate.

Era il loro turno di preparare la cena, principalmente perché sembravano essere gli unici con abbastanza forza da riuscire a fare altro oltre che a lasciarsi cadere sulla prima superficie soffice. In casa non c'era quasi rumore se non quello della sfrigolare dell'olio nella padella e il coltello sul tagliere.

Scott sospirò a sua volta mentre stava attento che gli straccetti di pollo non bruciassero. L'allenamento di quella mattina l'aveva distrutto, non riusciva a spiegarsi come fosse riuscito Samir a sfiancarli e ad avere ancora le energie per ridursi a quel modo dopo aver litigato con Chris.

"Devo dire a mamma di prendere della connettivina" si ricordò pensando al ragazzo.

Sia lui che Derek gli avevano detto di non coprire le ferite con dei vestiti ma lui se n'era fregato e si era s'era messo i più larghi che avesse trovato solo per dare loro un contentino. Inutile dire che l'aveva sentito imprecare a denti stretti ad ogni movimento. Non aveva osato insistere, specie dopo tutte le volte che l'aveva messo al tappeto quella mattina, ma dovevano trovare un modo perché non le riaprisse ogni volta che si cambiava.

«Sta bruciando Scott! Mescola quel pollo!»

La voce di Malia lo riscosse dai suoi pensieri e subito si affrettò a fare quanto gli aveva detto; per fortuna il suo naso era sensibile.

«A che pensavi?»

Il suo tono lo colse alla sprovvista: era dolce e calmo, diverso da quello che si era aspettato; Malia detestava sprecare il cibo, gliel'aveva spiegato Stiles quando le prime volte che erano andati fuori aveva ringhiato a bassa voce quando il cameriere aveva portato via il piatto con le croste della pizza.

"Probabilmente è per gli anni passati come coyote" aveva ipotizzato il suo amico "Non lasciare cibo nel piatto e lei non ringhierà".

Ormai non ci pensava nemmeno più quando c'era qualcosa che sapeva che non avrebbe mangiato lo offriva alla ragazza che non si era mai fatta problemi ad accettare. Per fortuna avevano gusti simili.

«Scott, lo stai rifacendo!»

Preso dal panico mescolò rapido gli straccetti, mentre lei scuoteva la testa. Il tono dolce e comprensivo era scomparso e la sua pazienza era già esaurita; quella non era mai stata il suo forte.

«Dove hai la testa?!» sbottò innervosita «e dire che io volevo pure chiederti un consiglio...» aggiunse tra i denti.

Scott a quella frase la guardò sorpreso: era sempre Stiles quello con cui si confidava, perché oggi voleva chiedere a lui?

«Cos'è quella faccia?» borbottò lei guardandolo da sopra la spalla, ma lui rimase in silenzio «Stiles non è l'unica persone di cui mi fido e se non l'hai notato è stravolto, non ho intenzione di dargli altri motivi per preoccuparsi» proseguì tagliando le patate con maggior forza.

«Sì, sì, l'ho visto. Di che consiglio hai bisogno?» le rispose il ragazzo voltandosi.

«Quello di uno che non lascia bruciare la carne!» ribatté lei scattando a spegnere il fornello sotto la pentola «Ma si può saper dove hai la testa oggi? Non ti funziona il naso?!»

THE LEGACY OF THE NEMETON || Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora