Bring me the horizon

Capitolo 17

Quando mi svegliai, vidi Elizabeth al mio fianco: << Dimmi che non è vero Elizabeth... dimmi che me lo sono sognato >> abbassò lo sguardo: << Mi dispiace Hope... te l'avremmo detto non appena avresti compiuto la maggiore età >> per la seconda volta mia sorella mi aveva deluso: << Ma sappi che ti ho sempre considerato mia sorella, nonostante non fossimo dello stesso sangue >> mi accarezzò la testa: << Mi hai deluso per la seconda volta... spero che non ci sia anche una terza volta >> riabbassò lo sguardo: << C'è anche una terza... riguarda sempre il giorno del bacio con Jack... l'ho legato alla nave >>
<< Dimmi che non l'hai fatto veramente e che mi stai mentendo >> spostai le coperte e mi alzai: << Hope è vero... dovevo salvare te, Will e la ciurma... il kraken voleva Jack, non potevo perdere te e Will, siete la cosa più preziosa che ho >>
<< Sì ma agendo così, hai tolto la persona preziosa per me... Jack è tutto per me, morirei per salvare lui >> le stavo urlando contro tutto ciò che avevo soppresso in quei giorni: << Mi dispiace Hope... volevo sol... >> la interruppi: << Me l'hai già detto, volevi salvarmi, ma non hai pensato che lasciando morire Jack, avresti ucciso anche una parte di me >> detto questo uscii dalla cabina e appena fui fuori vidi Barbossa al timone che mi fissava, abbassai lo sguardo e scesi le scale per poi andarmi a rifugiare nella stiva della nave, volevo essere lasciata in pace, almeno per quel giorno; mi sedetti per terra e presi una bottiglia di rum e iniziai a bere e a piangere, ero ferita, non nella carne, ma nell'orgoglio.
<< Così è qui che ti sei rifugiata >> alzai lo sguardo e vidi scendere Barbossa: << Voglio stare sola se non vi dispiace >> si sedette di fianco a me: << È tutto il giorno che sei qui seduta a piangere e a quanto vedo anche a bere >> mi asciugai le lacrime con il polso: << Volevo restare sola con i miei pensieri e il rum era l'unico che mi faceva compagnia >>
<< Il rum è il miglior amico che esista al mondo in queste situazioni >>
<< Perché mi avete abbandonato? >> domandai così di punto in bianco: << Tua madre è morta dandovi alla luce e un briccone come me, non poteva fare il padre a una così bella bambina, così con tutto il coraggio che avevo ti lasciai davanti alla casa più bella di Londra, aspettai giorni per vedere se ti avessero accettato e con mio grande stupore fu così, saresti cresciuta nell'alta società e non saresti diventata un pirata come tuo padre, avresti sposato un uomo d'alto rango, avresti avuto dei figli e vissuto nel lusso fino alla morte, ma il destino gioca strani scherzi, chi l'avrebbe mai detto che a mettersi sulla tua strada sarebbe stato Jack Sparrow e che senza volerlo ti ha condotto da me... ma ora basta parlare del passato, vorrei solo che mi perdonassi, so che chiedo tanto e che ti serve tempo, non voglio metterti fretta figlia mia... però vorrei tanto che mi dessi una seconda opportunità >> dopotutto era mio padre, sangue chiama sangue: << Ti perdono, ma mi serve tempo per rielaborare la cosa >> gli sorrisi, era già un passo avanti: << Bene, ora torniamo in coperta, ho lasciato troppo Gibbs al timone... a proposito, sai governare una nave? >> mi chiese mentre mi aiutò ad alzarmi e risposi no con la testa: << Bene, imparerai oggi >> salimmo in coperta e notai che eravamo in mezzo ai ghiacciai: << C-che f-freddo >> mi lamentai tremando, Barbossa si tolse il suo cappotto e me lo depositò sulle spalle: << Signor Gibbs, lasci il timone a Miss Hope >> Gibbs guardò male Barbossa: << M-ma capitano volete lasciare il timone in mano a una donna inesperta? >>
<< VOGLIO FARE UN ANNUNCIO A TUTTA LA NAVE >> urlò Barbossa, tutti si fermarono e guardarono il loro capitano: << LA QUI PRESENTE MISS HOPE SWANN È MIA FIGLIA E FINALMENTE L'HO RITROVATA... QUALUNQUE MOZZO LA TRATTI MALE, FARÁ I CONTI CON IL SOTTOSCRITTO >> detto questo Gibbs si spostò dal timone e lo lasciò nelle mie mani: << Vedi Hope, governare una nave è abbastanza semplice, basta guardare il punto che si vuole andare e in automatico le mani sapranno come governare il timone >> mi spiegò Barbossa: << Se hai qualche dubbio chiamami >> e mi lasciò da sola a governare la nave e proprio in quel momento mi vennero in mente tantissime domande: "cosa succederà quando avremo raggiungo i confini del mondo? Cosa avrei fatto non appena avrei rivisto Jack? Come l'avrebbe presa la notizia che io sono la figlia di Barbossa? Mi ha sempre preso in giro e preferisce Elizabeth che me?"
<< A cosa pensi Hope? >> mi girai e vicino a me c'era Will: << Ho mille domande Will che mi frullano nella testa e non ho nessuna risposta che riguardi ad esse e devo dire che quasi tutte riguardano Jack >>
<< Tra qualche giorno avrai le risposte che cerchi... così sei la figlia di Barbossa eh? Chi l'avrebbe mai detto >>
<< Io no di sicuro, io pensavo che mio padre fosse il governatore, ma a quanto pare mi sbagliavo... forse non sono nata per fare la lady, sono nata per fare il pirata >>
<< Lo credo anch'io Hope... sai, hai avuto sempre quell'aria d'avventura e poi ti è bastata una sola lezione per imparare a duellare con la spada >>
<< Me lo ricordo, infatti mi chiedevo da dove venissero queste mie abilità e alla fine l'ho scoperto, ma ci sono voluti anni per scoprirlo >> scoppiammo a ridere, la mia prima risata dopo giorni di tristezza.
Giunse la notte e lasciai il timone a Barbossa: << Ma dove siamo? >> gli domandai guardandomi intorno: << Ci siamo persi? >> chiese Gibbs incredulo: << Sì, perdersi era l'unico modo per raggiungere i confini del mondo >> guardai l'orizzonte e sembrava che la corrente ci stava trascinando verso a quella: << Cascata? >>
<< No cascata, quelli sono i confini del mondo... tenetevi, la discesa sarà alquanto eccitante >> si mise a ridere Barbossa, tutti si tennero alle funi, ma qualcuno mi cinse i fianchi e guardai chi era: << Tieniti a me Hope, non voglio perderti proprio ora >>
<< Sì p-padre >> alla fine riuscii a chiamarlo con l'appellativo che gli aspettava, mi aggrappai a lui appena in tempo, la nave cadde giù, stavamo precipitando nel vuoto finché non ci trovammo in mare?
<< Ce l'abbiamo fatta... Siamo dentro allo scrigno di Davy Jones >> confermò Barbossa.