CAPITOLO 4 - Theo

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Non riesco a togliermelo dalla testa ...

da quando è entrato nella mia camera non faccio altro che pensare a lui anche se non ricordo più il suo volto, l'ho visto solo per un attimo e i dettagli mi sfuggono ...

sono anche certo di sognarlo, ma al risveglio non ho memoria di niente.

Quel giorno quando ho sentito la sua voce il mio cuore ha sobbalzato e ha preso a correre all'impazzata, ma poi quando l'ho guardato in viso la mia mente non è riuscita a riconoscerlo, ho sentito un intenso dolore come se fossi spezzato in due.

E' per questo motivo che mi è uscita quella frase così dura.

Non era con lui che ce l'avevo, ma con me stesso e speravo che lui mi spiegasse perché mi sentivo così, perché mi sembrava così fondamentale sapere chi fosse.

Ma lui non mi ha risposto, si è scusato e se n'è andato, anche se il dolore che ha attraversato il suo volto non mi è sfuggito.

Però se è davvero una persona importante della mia vita perché non me la ricordo?

E perché sia Michelle che Victor non sanno niente di lui ed entrambi mi hanno assicurato che non ha niente a che fare con noi?

Non capisco e non mi capisco, sento solo che qualcosa manca e quando sono con la mia ragazza mi sembra che ci sia qualcosa di sbagliato.

Oggi finalmente mi dimettono e Michelle ha organizzato una "seratina" a casa sua visto che i suoi genitori sono fuori, ma stranamente non ne sono per niente entusiasta. Sento che qualcosa è cambiato e non ne conosco il motivo.

Forse ciò che ho dimenticato a causa dell'incidente è molto più di noiose giornate di studio e un inutile ballo scolastico come mi ha raccontato lei. Forse io e lei abbiamo litigato e lei preferisce non farmelo sapere.

Lo so che è assurdo eppure non riesco a togliermi dalla testa che l'unico che potrebbe sapere qualcosa è il ragazzo misterioso di cui non sono ancora nemmeno riuscito a sapere il nome.

Oppure sono solo paranoico e veramente quel tipo ha semplicemente sbagliato camera.

Mentre finisco di sistemare le mie cose una giovane infermiera molto carina entra nella mia stanza per consegnarmi i fogli per la mia libertà.

Me li appoggia sul comodino, poi prima di uscire quasi in imbarazzo "Salutami Joshua"

Sono sorpreso "Chi?" non conosco nessun Joshua anche se il mio cuore ha sobbalzato sentendo il nome.

Lei mi guarda stranita "Joshua, il bellissimo ragazzo con tatuaggi e piercing, sempre vestito di nero che è venuto spesso a chiedermi di te. Purtroppo non ho mai potuto dirgli niente, perché non essendo un parente non siamo autorizzati, ultimamente però non l'ho più visto"

Poi si fa triste "Vuoi dirmi che non si chiama Joshua?"

"No, non volevo dire questo ... è che non sapevo che fosse venuto a chiedere di me, non siamo così amici ..."

Lei mi guarda stupita "Non sembrava, lui era molto preoccupato ... comunque se lo vedi salutamelo tanto e digli che mi farebbe molto piacere rivederlo"

Mi costringo a dire "D'accordo" anche se vorrei urlarle "Col cavolo" e ancora una volta mi stupisco di me stesso.

Lei esce e io mi siedo sul letto sconvolto, che accidenti è questa oppressione che sento nel petto?

Come posso essere geloso di un ragazzo che nemmeno conosco?

E perché sono stato così felice di sapere che ha chiesto di me?

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