Tu chi sei?

Capitolo 9 - Joshua e Theo

Joshua

Sono in mensa e sto tranquillamente parlando con Jude, anche se con lui parlare significa solo cazzate, quando vedo entrare Theo.

Il mio cuore prende a battere isterico e il desiderio di averlo nuovamente vicino mi fa stringere lo stomaco, spero con tutto me stesso che non si avvicini, che il modo in cui l'ho trattato ieri mi abbia reso detestabile, perché non voglio che i sentimenti che ancora provo per lui diventino nuovamente ingestibili.

Visto che non lo sto più ascoltando Jude si gira per controllare cosa sto osservando "Un bel ragazzo ha attirato la tua attenzione?"

Appena nota Theo esclama "Cazzo! Theodore Foster. Decisamente un gran figo."

Sentire Jude pronunciare il suo nome mi fa sobbalzare, gli do un colpo sulla nuca "Sta zitto"

Lui mi guarda sorpreso "Che c'è? Lo dicono tutti che è incredibilmente sexy"

Non fa in tempo a finire la frase che sento la sua voce "Ciao Joshua. Posso sedermi"

A Jude quasi cade la mascella, ma è più pronto di me a rispondere "Accomodati pure"

Io guardo il mio amico con odio e poi faccio una smorfia rivolta al nuovo arrivato.

Jude gli allunga la mano "Ciao, io sono Jude. Un amico di Joshua. E tu devi essere Theodore."

Lui lo guarda stupito e un sorriso appare sulle sue labbra "Solo Theo. Joshua ti ha parlato di me?"

"Purtroppo no. Questo testone non mi parla mai di cose interessanti come questa." E mi lancia un'occhiataccia "Come potrei non conoscere il grande campione Theodore Foster?"

"Grazie. Troppo buono"

Questo siparietto mi sta facendo incazzare, non sopporto che Jude ci provi con Theo proprio davanti a me.

Così dico serio, facendo trapelare tutto il mio fastidio "Perché sei ancora qui? Non hai sentito cosa ti ho detto ieri? Devi lasciarmi in pace"

"Mi dispiace, ma non posso. Te l'ho già detto, ho perso i miei ricordi e voglio riaverli"

"Allora perché lo chiedi a me?"

"Perché sono più che certo che tu sappia qualcosa, o meglio che tu c'entri qualcosa"

"No, io non c'entro niente con te e con i tuoi ricordi"

"Allora perché non mi hai detto che abbiamo passato del tempo insieme?"

Qualcuno gli deve aver parlato del compito che ci ha assegnato il professore mesi fa

"E allora? Era solo una ricerca. Abbiamo passato alcuni pomeriggi in biblioteca e nient'altro"

Lui mi fissa alla ricerca di qualche incertezza e io devo impegnarmi per non fargli notare il mio cuore che corre impazzito per la sua vicinanza.

"Perché allora sei venuto a trovarmi in ospedale?"

"Te l'ho già detto, non ero lì per me"

"Non ti credo"

Inizio a spazientirmi, averlo così vicino sta facendo riaffiorare sentimenti pericolosi

"Credi quello che vuoi. Te l'ho detto anche ieri: noi non siamo amici"

"Allora cosa siamo?"

"Niente"

"Se non siamo niente, perché mi odi?"

"Perché sei altezzoso ed egocentrico, uno che pensa di essere migliore degli altri solo perché è popolare. Uno che usa gli altri e se ne frega dei loro sentimenti"