Lentamente, scivolo via dal sonno profondo che mi teneva incatenato fino a poco fa.
Qualcosa mi solletica il viso facendomi pizzicare il naso, porto una mano davanti alla bocca, prendo un bel respiro tirando indietro il capo e starnutisco vigorosamente, ripiegando il mio corpo in avanti.
Un dolore improvviso al capo e un lamento, che non é il mio, mi spingono ad aprire di scatto gli occhi, provo a mettere a fuoco ció che ho davanti e, non appena ci riesco, il fiato mi si blocca nei polmoni.
Vic, incollata al mio petto, si tiene con la mano sinistra un punto sulla testa dove devo aver sbattuto mentre inizia a svegliarsi, confusa e infastidita, emettendo respiri sempre meno profondi.
Ogni volta che espira, sento il mio braccio ingessato, ancora attorno alla sua vita, sollevarsi e abbassarsi con lei ed è talmente vicina che l'aria che emette mi accarezza la guancia lievemente.
Mi massaggio la fronte ancora dolorante, e la osservo stiracchiarsi, incapace di distogliere lo sguardo da lei.
Vorrei muovermi, poichè la posizione in cui mi trovo é assolutamente scomoda, il collo mi fa male e il braccio buono formicola ma, allo stesso tempo, non riesco a smettere di ricercare tutti i dettagli che amavo del suo viso familiare.
Le sue palpebre, prima solo tremolanti, finalmente si sollevano, rivelando un'espressione piuttosto innervosita e mi guarda, i suoi occhi sembrano non riconoscermi all'inizio ma poi si spalancano sorpresi e piuttosto confusi.
Con lo sguardo ancora pieno di sonno, sbatte più volte le ciglia, come per assicurarsi che la stanchezza non le stia tirando qualche scherzo strano e poi, accorgendosi che sono davvero io e di quanto sono vicini i nostri corpi, si irrigidisce.
Rimaniamo a fissarci in silenzio, un lieve imbarazzo che continua a tenere separate le nostre anime, un tempo in simbiosi, finché lei serra le palpebre emettendo un lungo lamento e infilando la testa sotto il cuscino."Che ore sono?"
Biascica nel tessuto bianco della federa, rendendomi difficile l'interpretazione delle sue parole.
Sospiro, girandomi finalmente sulla schiena e portando entrambe le braccia sul mio ventre."Le sei e qualcosa credo..."
Si spinge ancora di piú l'oggetto prima citato sul capo, lanciando un gridolino soffocato.
"Non solo mi hai svegliato con una testata, è anche l'alba!"
Scuoto il capo di fronte al suo tono disperato, mi metto a sedere, già pronto ad alzarmi e tirarla giù dal letto, quando l'occhio mi cade sui nostri altri due compagni di stanza...
Trattengo una risata e subito comincio a scuotere Victoria per la spalla."Vic, Vic! Girati, veloce!"
Con un verso contrariato, si tira lentamente su a sedere, mi lancia un'occhiataccia per poi voltarsi di lato.
Immediatamente, dimenticando tutto ció che é accaduto prima, inizia a sghignazzare con me di fronte all'immagine di Thomas ed Ethan, distesi uno di fronte all'altro e abbracciati, stretti come due fidanzatini.
Tentiamo di contenerci, per non svegliarli e goderci ancora un pó la scena.
Ad un tratto lei, con le lacrime agli occhi, si gira gesticolando e tentando di formulare una frase di senso compito."Da-da-dammi il telefono!"
Sussurra balbettando, io obbedisco, prendo l'oggetto dal comodino di fianco e glielo porgo.
Lo afferra e subito torna a guardare gli altri due, tenendosi una mano sulla bocca per trattenere le risate.
Avvia la fotocamera e comincia a registrare un video."BUONGIORNO PICCIONCINI!"
Grida poi scoppiando a ridere, finalmente ad alta voce.
Thomas ed Ethan cominciano a stiracchiarsi biascicando parole confuse, Thomas apre gli occhi e, appena vede l'amico cosí vicino, scatta via con un sonoro "ma che cazzo!?" spingendolo giù dal letto.
Rido come non ridevo da anni, i muscoli del viso mi fanno male e le lacrime mi offuscano la vista.
Mi distendo di nuovo sul materasso, scosso dal riso e mi copro il volto con le mani, tentando di calmare la mia irrefrenabile ilaritá."O Thò ma sei scemo?!"
Sento Ethan esclamare, sollevo di nuovo le palpebre, mi giro su un lato e l'espressione sulla sua faccia, sempre calma e rilassata, adesso é impagabile.
Mi rigetto all'indietro, con il suono della risata di Vic, al limite dell'isteria, che mi accompagna e mi contagia e quello dei passi di Ethan, che si allontana indignato."Victó ma stai a fa il video?!"
Sento le molle cigolare, segno che qualcuno si è alzato.
"Stronza, cancellalo subito, hai capito?!"
Il riso di lei si fa, se possibile, ancora più forte mentre lancia gridolini di dissenso, poiché credo che Thomas stia tentando di strapparle il cellulare dalla mano.
"Okay, okay, lo cancello guarda!"
Un momento di silenzio, durante il quale Victoria si calma, poi sento Thomas borbottare qualcosa e, subito dopo, il peso di qualcosa mi cade addosso.
Riapro gli occhi, trovandomi quelli di Vic, spalancati dalla sorpresa e ancora luccicanti di gioia, a poca distanza dai miei.
Le sue guance sono di un rosso acceso, le labbra rosee dischiuse che mi chiamano e mi invitano a farle combaciare con le mie.
Il respiro è accelerato, il suo petto si muove contro il mio e i capelli le ricadono su un lato, biondi e lucenti come un campo di grano."E adesso chi sono i piccioncini?"
Sento il biondo dire con voce divertita, prima che l'eco dei suoi passi si allontani nel corridoio.
Dovrei alzarmi e corrergli dietro per picchiarlo con la mia ciabatta, ma credo proprio che questa situazione mi piaccia forse anche piú di quanto sia giusto...
Vinto dall'istinto di toccarla, le sistemo una ciocca dietro l'orecchio, assaporandone con i polpastrelli la morbidezza.
Abbassa lo sguardo imbarazzata, ma allo stesso tempo peró non accenna a spostare il suo corpo da sopra il mio.
Sento il dovere di dire qualcosa, per smorzare questa atmosfera di tensione che si é creata."Non l'hai cancellato sul serio il video, vero?"
Mormoro e lei mi lancia un sorrisetto malizioso ma allo stesso tempo un pó timido, cosí non da lei che rimango quasi a bocca aperta.
"Che te credi che so scema?"
Dice mentre mi mostra la copia inoltrata al mio numero su whatsapp.
Scuoto il capo, sollevando gli occhi al cielo in maniera teatrale per poi tornare a specchiarmi negli squarci di cielo che sono le sue iridi.
Ci perdiamo, l'uno immerso nello sguardo dell'altra, senza renderci conto di quanto pericolosamente ci stiamo avvicinando e di quanto tutto ció sembri assurdamente naturale."Se avete finito, la colazione sarebbe pronta."
Il tono divertito di Ethan ci riporta alla realtà, saltiamo via allontanandoci e io avverto il mio volto andare in fiamme.
"Si, arriviamo."
Dice lei, tenendo gli occhi bassi e sfilando avanti a me, talmente veloce che sembra stia fuggendo.
Rimango immobile, come uno stoccafisso, con "l'indiano" appoggiato allo stipite della porta che mi osserva assolutamente divertito.
Mi riscuoto, infilo le ciabatte e anche io mi avvio verso la cucina.
Mi rivolgo infastidito al mio compagno."Smettila de guardarmi cosí."
Lui leva lo sguardo al cielo sollevando le mani in segno di resa, varchiamo la soglia del salotto, raggiungiamo gli altri e ci sediamo tutti a tavola.
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❄Freddo e neve❄
FanfictionDAMxVIC "Si stringe nella giacca troppo grande per lei e, come rendendosi conto solo ora di ciò che sta succedendo, la sua espressione torna dura, glaciale. -Beh? Che hai da guardare? Sembra che hai visto un fantasma...- Il suo tono freddo, acido, m...