É stato un pomeriggio terribile.
Dopo che ho saputo ciò che era successo ho tentato di rassicurare Vic in tutti i modi ma, anche se lei poi in un certo senso é stata al "gioco" e si è lasciata tranquillizzare, entrambi dentro noi stessi sapevamo e sappiamo tutt'ora che le cose non si sono messe molto bene.
La situazione è in bilico, la tensione é al massimo e io sono assolutamente furioso, perché le cose si stavamo finalmente sistemando, consentendo finalmente a Vic di essere serena e felice dopo tutto questo tempo e invece ora tutto si é ribaltato.
Nessuno dei due aveva voglia di parlare, cosí eccetto per il pranzo e per la cena, siamo stati ognuno per conto proprio, facendo come se l'altro non esistesse.
Odio come il destino si diverte a rimescolare le carte in tavola, come se la vita fosse una semplice partita a poker e tutto fosse basato sulla fortuna, non mi piace questo silenzio che si é creato tra me e Victoria, è come se tutti i passi avanti che avevamo fatto in questi giorni fossero stati solamente frutto della mia immaginazione e non fossero, in realtà, mai accaduti.
Ancora una volta mi ritrovo qui sul divano, senza sapere cosa fare, con i nervi a fior di pelle e una voglia folle di infilarmi con Vic in macchina e andare il più lontano possibile. La osservo un momento mentre dorme rannicchiata sulla poltroncina.
I capelli raccolti in uno chignon disordinato lasciano scoperto i suoi lineamenti e, nonostante il suo stato di calma apparente, posso vedere che qualcosa continua ancora a turbarla anche nei sogni.
Il respiro non é esattamente regolare e la mascella è serrata, poi tutto a un tratto inizia ad agitarsi, fino a che mi sento in dovere di intervenire.
Mi alzo per raggiungerla e prendo a scuoterla per la spalla chiamando il suo nome:"Vic, svegliati è solo un incubo, Vic!"
Subito spalanca gli occhi, pieni della solita paura, mi guarda con il volto bagnato e si tira su a sedere, stringendo poi le gambe al petto e affondando il volto nelle ginocchia.
"Sono un disastro, un completo disastro!"
Inizia a borbottare tra se, tanto che a stento riesco a capirla.
"Victò è normale, ciò che hai vissuto é terribile e ci vorrà del tempo prima che-"
Si alza in piedi di scatto, quasi facendomi cadere all'indietro a causa della violenza del suo impeto."Io non ce la faccio piú a vivere così! Sono stanca, davvero stanca, vorrei avere la possibilità di addormentarmi e non svegliarmi mai piú piuttosto che continuare a sentirmi in pericolo anche in casa mia oppure come un peso per gli altri ovunque io vada... è una sensazione orribile Damià, quella di creare solo guai, di fare male a chiunque io voglia bene."
Posso vedere come tenta di lottare contro le lacrime a tutti i costi, rossa di rabbia e frustrazione e con i pugni serrati lungo i fianchi.
Sta andando in pezzi giorno dopo giorno, proprio davanti ai miei occhi e io mi sento utile quanto una penna verde in un ufficio.
Poi all'improvviso, un'idea mi salta alla mente.
La tiro verso verso di me per poi avvolgere le mie braccia attorno al suo esile corpo, senza dire una parola, mentre un sorriso mi incurva le labbra.
Ce ne andremo, per una o due settimane, lontani da qui. È quasi Natale, posso richiedere un periodo di ferie e scappare da questo caos quel tanto che basta per farle capire che tutto avrà un lieto fine.***
Siamo distesi sul letto in camera mia al buio più totale, con la tv accesa che diffonde nell'aria il vociare concitato e soffuso degli attori di un vecchio film d'azione.
Victoria ha il capo poggiato sulla mia spalla, tra di noi nessun tipo tensione proprio come ai vecchi tempi... siamo amici, si, amici e il bacio dell'altra sera é come se non fosse mai accaduto.
È bello che siamo riusciti a ritrovare lo stesso rapporto di un tempo, eppure non mi sento pienamente felice, considerando che i miei sentimenti per lei sono di natura assoluatemente più intensa di una semplice amicizia.
D'altronde poi però, non voglio metterle pressione, sta già vivendo un momento di grande stress senza i miei capricci di mezzo, posso certamente aspettare che tutto si risolva prima di fare qualche altro passo.
Penso a lei, penso a tutto quello che ha vissuto negli ultimi tempi, tutti i torti, tutte le sofferenze, tutto ciò che ha dovuto subire da quello e anche un pó da me e subito viene fuori la mia metá "poetica", eredità di un passato trascorso a scrivere canzoni.
Spengo la tv e inizio a parlare fissando un punto indefinito sul muro davanti a me."Sai Vic, per me sei come una farfalla..."
Sento il suo sguardo sorpreso su di me.
"Una... farfalla?"
Domanda con tono divertito.
"Si, da quando eravamo ragazzini io ti ho sempre vista così. prima che accadessero tutte queste cose, prima che ci allontanassimo per me eri l'essere piú unico e speciale che avessi mai incontrato e mi sentivo così grato, così fortunato di averti nella mia vita, anche se non te l'ho mai dimostrato veramente quando avrei dovuto farlo. Emanavi luce, gioia ed era come se sulle spalle avessi attaccate delle ali vivaci, colorate, le migliori tra tutte le altre e tu eri bella, bella da morire e la cosa che ai miei occhi, all'inizio, ti rendeva irresistibile, era che non non ne eri consapevole. Mi rubavi la mente con quegli occhi chiari, così intensi, innocenti e profondi, che io avrei solo desiderato perdermici dentro senza possibilità di scampo. Eri bella, si e quando poi hai deciso di abbandonare il tuo bozzolo per farti vedere dal resto del mondo, lì hai spodestato qualsiasi altra ragazza che mi sarebbe potuta interessare all'epoca. Ma poi, oltre me, tutti hanno cominciato a desiderare le tue ali e il tuo spirito e li sono iniziati i tuoi problemi. Tanti falsi amici, che dietro le spalle tessevano una tela invisibile e forte, pronti a balzarti addosso alla prima occasione per appropriarsi di quella bellezza tanto rara e fresca, che tutti ammaliava. Si, perchè ció che l'uomo vuole é possedere, possedere tutto ciò che è bello e piace, ma nessuno si rende conto di star stringendo nelle mani l'oggetto del proprio desiderio talmente stretto da soffocarlo puntualmente, alla fine. Io ho fatto un pó così con te, eri bella dentro e fuori e, da perfetto egoista, ti volevo, ma allo stesso tempo volevo così tante altre cose che non mi sono reso conto di come tu lentamente sei riuscita a sfuggire al mio pugno e a posizionarti sulla mia spalla, diventando la mia confidente, la mia guida, l'essere più prezioso ed essenziale della mia esistenza eppure, da idiota quale sono, ti ho lasciata andare alla prima difficoltà e ti ho quasi persa per sempre. E adesso che siamo qui, dopo cinque anni passati nella certezza di non rivederti mai più e tu sei cosí diversa, così triste, abbattuta mi sento un vero coglione, perché se stai male in parte la colpa è anche mia e tutto questo avrei potuto impedirlo. Ma ora voglio rimediare, voglio vederti felice, accanto a me se vuoi e voglio che torni ad essere avanti e sveglia come un tempo. Tu puoi farcela Victoria, tutto dipende da te e dalla tua volontà e io ci credo, ci credo che ne uscirari al più presto e tornerai a ridere delle cazzate piú banali insieme a me, più forte e fantastica di prima."
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❄Freddo e neve❄
Fiksi PenggemarDAMxVIC "Si stringe nella giacca troppo grande per lei e, come rendendosi conto solo ora di ciò che sta succedendo, la sua espressione torna dura, glaciale. -Beh? Che hai da guardare? Sembra che hai visto un fantasma...- Il suo tono freddo, acido, m...