24 - Do you love me?

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Mickey sorrise soddisfatto! Era tutto assolutamente perfetto! L'abete era enorme e le decorazioni scarlatte scintillanti. Luci soffuse, musica d'atmosfera. Le persone sorseggiavano parlottando tranquillamente tra di loro.
Mickey era rilassato e soddisfatto. Se solo la sua dolce metà avesse smesso di essere ossessivamente geloso di tutti i suoi amici. Di solito lo divertiva, ma alle volte poteva diventare un po' fastidioso.
Senza contare che era un periodo davvero snervante, stava preparando le ultime competizioni della sua carriera e contemporaneamente aveva già iniziato a preparare le coreografie seguendo altri pattinatori. Avrebbe preferito avere maggior sostegno da parte del compagno. E poi Chris era davvero solo un amico, si conoscevano da una vita intera ed era anche grande amico di J. Era un arredatore di interni e quando Marco gli aveva chiesto di aiutare il suo fratellone per organizzare un party di Natale aveva pensato subito di rivolgersi a lui.
Marco aveva dannatamente bisogno di distrarsi. Sperava di poter riprendere ad allenare dopo la pausa Natalizia e contava che J lo lasciasse fare per una volta.
Aveva proposto alla società un incontro tra i diversi club sportivi della città.
A Marco in gioventù aveva fatto bene vivere altri sport attraverso gli occhi di J e fare la conoscenza di altri sportivi. Gli aveva allargato la mente facendogli comprendere che il mondo dello sport era molto più ampio rispetto al solo calcio. Voleva far sì che anche i suoi ragazzi avessero la stessa opportunità che aveva avuto lui.
E assieme erano stati grandiosi, avevano reso quel posto irriconoscibile. Marco gli aveva dato una gran pacca sulla schiena con aria soddisfatta e poi era andato in giro a decantare le abilità del suo fratellino.
Ormai nel club di Marco in molti credevano che Mickey fosse veramente suo fratello. Anzi qualcuno millantava pure una certa somiglianza. Parole alle quali il calciatore rispondeva "magari! Lui è così tenero io così cupo".
Era una strana festa, gruppi diversi, solitamente separati, che interagivano serenamente. Marco e J si lanciavano lunghe occhiate a distanza. Il calciatore aveva presentato a tutti il pattinatore come la perfezione scesa in terra. Come se non fosse chiaro anche a un alieno il fatto che ne fosse perdutamente innamorato.
J aveva un abito bianco, semplice ma splendente, solo un cenno di colore tra i capelli. Era bello l'equilibrio che si era creato tra i due. Mickey avrebbe voluto lo stesso anche tra lui e Axells. Se solo lui si fosse fidato un po' di più.
Il momento più imbarazzante era stato quando, Marco presentando J ai genitori del piccolo David, si era sentito rivolgere la fatidica domanda «Quando pensate di sposarvi?».
Marco aveva sorriso imbarazzato e si era dileguato fingendo una chiamata in modo alquanto goffo.
Si era diretto verso Mickey e aveva finto di imbastire una conversazione mentre il suo sguardo lo supplicava dicendogli ti prego dammi corda.
Marco stava cercando di allontanare quella domanda dalla sua mente quando lo sguardo gli era caduto su David. Parlava con il ragazzo orientale che gli aveva presentato come Aurel, un nome strano per un ragazzo di nazionalità giapponese.
Era adorabile il loro impacciato modo di cercare l'uno l'attenzione dell'altro. Quella festa era anche per loro. Marco non aveva avuto molte occasioni per condividere simili cose con il suo J. I loro mondi erano sempre messi su due rette divergenti, come se farli incontrare potesse scaturire chissà quali cataclismi
Per quanto si sforzasse, quella domanda gli rimbombava nella testa. Era fuggito prima di vedere l'effetto che essa aveva avuto sul compagno. Adesso J sembrava rilassato come se la cosa gli fosse scivolata di dosso senza alcun problema.
Doveva chiarire ma non aveva voglia di affrontare l'argomento. Possibile che fosse sempre allo stesso punto? Credeva di aver messo dei punti fermi nella propria vita, che non ci fossero più dubbi e invece, questi rispuntavano fuori alla prima occasione.
Cosa voleva J dal loro rapporto? Era soddisfatto? Voleva altro? Non avrebbe mai più riaffrontato l'argomento matrimonio? Maledizione! Le domande erano sempre troppe e finiva per farle a tutti tranne che al diretto interessato.
David afferrò la mano del compagno e gli fece cenno di seguirlo con la testa. Marco li vide sparire dietro l'angolo.
Sperava che per il ragazzo sarebbe stato tutto più facile.
Alle volte Marco si lasciava trasportare dalla fantasia. Si chiedeva cosa sarebbe successo se...





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