19.

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Dopo quel breve discorso da parte di Taehyung, si improvvisò una piccola riunione tra di loro intorno al quel tavolo che ormai era il loro luogo di incontro.
E per gran fortuna si erano trovati tutti d'accordo sul fatto che se volevano far tornare grande il loro Circo bisognava cambiare.
Servivano nuovi spettacoli, nuove idee, nuovi artisti. Tutto doveva cambiare o meglio migliorare.
Quando si lasciarono avevano tutti un compito da svolgere e a Taehyung toccava forse quello più importante. Parlare con Namjoon, scoprire di più e dirgli del loro piano, sapendo che non sarebbe stato facile fargli cambiare idea.

Taehyung si trovava davanti allo specchio di quel suo piccolo bagno, intendo a guardarsi a lo specchio. Aveva apportato un cambiamento anche su se stesso, abbandonando il suo adorato biondo, con un grigio sbiadito.
All'inizio era preoccupato, ma vedendo il risultato finale fu soddisfatto.
Avevano deciso di cambiare giusto? E lui era convinto di essere il primo a dover fare quel passo. Già lo sapeva tempo, ma solo dopo il suo discorso capì che era arrivato il momento.
Era rimasto biondo dal quel giorno; ma se voleva davvero aiutare quelle persone, i suoi compagni; allora era meglio che si staccasse dal suo passato e pensasse solamente al presente e al futuro.
Si diede un'ultima scossa ai capelli prima di uscire fuori dalla roulotte e dirigersi verso l'ufficio di Namjoon.
Fermò il suo passo spedito solamente una volta arrivato davanti alla tenda che li separava. Fece un grosso respiro ed entrò.
-Taehyung, ti serve qualcosa?- lo accolse subito Namjoon come al solito indicandogli di accomodarsi, ma lui rifiutò -Io e i gli altri abbiamo parlato- decise di cominciare subito, così da non avere freni più avanti. Aspettò solo un po' per vedere se Namjoon avesse qualcosa da dire, invece gli fece segno di continuare -Riguardo alla chiusura del Circo, noi...- disse ma ecco che venne interrotto.
-Volete dare una mano vero? Trovare una soluzione- continuò la frase al posto suo Namjoon mettendosi comodo sulla sua sedia, ma assumendo poco dopo un'aria affranta -Non ci sono soluzioni, ho provato di tutto- disse -Ma le vendite calano e io non riesco a pagare le spese.
Taehyung aspettò che finisse, la prima parte del compito l'aveva già portata a termine, ora toccava a quella più difficile -Ok non è facile, ma stammi a sentire se noi apportassimo dei cambiamenti potremmo ancora farcela- disse avvicinando un po' di più alla sua scrivania.
-In soli tre mesi?- domandò scettico il capo e lui annuì deciso facendolo scoppiare a ridere in una risata amara -Ho da fare Taehyung e tu dovresti essere ad allenarti- lo volle liquidare, ma il grigio puntò i piedi e non si sarebbe mosso finché lui non lo avesse ascoltato.
-Ma se...- provò a dire ma venne di nuovo interrotto -Basta ma e basta se, ora vai- provò ancora a cacciarlo Namjoon attivando un tono autoritario che lo scalfì a malapena.
-Prima mi ascolti e prima me ne vado- lo informò Taehyung indurendo a sua volta il tono di voce, da dove arrivasse quel coraggio nemmeno lui lo sapeva -Facciamo così- fece -Penseremo a tutto noi, tu non ti dovrai preoccupare di nulla; basta che ti fidi di me.
Namjoon si alzò finalmente dalla sua postazione e con passo lento, come se stesse pensando seriamente alla sua proposta; fece il giro del tavolo a cui poi si appoggiò con una mano mentre con l'altra si toccava il mento pensieroso.
-D'accordo- esordì alla fine facendo illuminare il viso al grigio -Hai tre mesi di tempo.
-Aaha! Grazie non te ne pentirai vedrai- lo ringraziò Taehyung cominciando a saltellare come una molla impazzita per tutta la stanza, per poi fiondarsi su di lui catturandolo in un abbraccio -Si si, ma ora mettiti al lavoro- lo spronò Namjoon un po' contagiato dal suo buon umore prima di spingerlo fuori dal suo ufficio -Si capo, subito capo- disse Taehyung facendogli un paio di inchini prima di correre via soddisfatto -Non chiamarmi capo!- gli urlò Namjoon alle spalle con un gran sorriso sul volto. Sapeva già da tempo che quel ragazzo era speciale, magari adesso ne avrebbe avuto la conferma.

Jungkook era intento ad allestire il gran tendone per lo spettacolo che si sarebbe tenuto da lì a poco, visto che il Natale era quasi alle porte ormai.
Quando sentì un peso gravargli sulle spalle, come se l'avesse travolto un cavallo, ma per fortuna riuscì a restare in piedi e allo stesso tempo tenere quella furia di Taehyung.
-Ce l'ho fatta Kook!- gli disse il ormai non più biondo, ma lui non capì -Di che parli? E che hai fatto ai capelli?- gli domandò prendendogli alcune ciocche tra le dita e studiandole attentamente -Una modifica, non ti piacciono?- rispose Taehyung mettendo un leggero broncio, che lui si affrettò subito a cancellare -No no, mi piacciono, ti donano davvero.
Taehyung a quelle parole lo stritolò nuovamente tra le sue braccia, forse con troppa forza -Siamo vivaci stamattina- gli fece notare sogghignando, non lo aveva mai visto così felice e non poté non pensare di volerlo vedere così ogni giorno.
Solamente una volta che il grigio si staccò da lui e si ricompose un minimo gli venne spiegato il motivo di così tanta allegria -Namjoon ci ha dato il via libera.
Jungkook spalancò gli occhi incredulo, pensava ci sarebbe voluto molto più tempo, invece quel ragazzino non faceva che sorprenderlo -Come ci sei riuscito?- gli chiese, insomma lui mille volte aveva provato a esporre delle sue idee e tutto finiva sempre con un no e con lui che non gli dava retta.
Taehyung in risposta fece spallucce non sapendo nemmeno lui come ci fosse riuscito, prima di venire preso in braccio dal corvino e venire fatto roteare per aria -Eh bravo il mio Taetae- gli disse Jungkook facendolo poi scendere solo per poterlo baciare.
Taehyung ormai ci stava facendo l'abitudine, ma mentre ricambiava quel contatto non riuscì a non arrossire al nomignolo che gli aveva dato. Rimasero in quella posizione per un po' di tempo fino a quando la voce di Hoseok non li riportò alla realtà -Ehi piccioncini, dobbiamo lavorare tutti qui- gli urlò mentre si dirigeva da qualche parte con uno scatolone pieno di decorazioni.
Con un po' di goffaggine Taehyung si allontanò dal corvino che invece nel frattempo stava maledicendo quella testa rossa che si allontanava.
-Che cosa state facendo?- domandò il grigio notando solo ora di averlo interrotto -Decorazioni, a me toccano le luci- spiegò Jungkook prendendo una manciata per ogni mano e mostrandole con non poco falso entusiasmo. Per decorare tutto quel tendone ci sarebbe voluto una vita.
-Ti do una mano- si propose Taehyung -No, c'è Yoongi, piuttosto vai da Jimin, avrà bisogno di aiuto con l'albero- lo informò Jungkook indicandogli il rosa poco lontano, vicino a un abete a cui mancava poco toccare il soffitto.
A Taehyung caddero le braccia lungo i fianchi osservando quella pianta, sarebbe stata una lunga giornata e già si sentiva stanco.
-Va bene, a dopo- acconsentì alla fine Taehyung lasciando un veloce bacio sulla guancia a Jungkook, intendo a salire su una scala dietro di lui; prima di allontanarsi.
Mentre un il corvino ancora imbambolato lo guardava andare via, con gli occhi incollati al quel fondoschiena. Solo un colpo di tosse lo riportò con i piedi a terra.
Non si era nemmeno accorto del ritorno di Yoongi che ora lo fissava con un sopracciglio alzato e sguardo accusatorio -Piace la vista?- gli chiese.
-Taci e tienimi la scala- lo zittì Jungkook come al solito quando veniva beccato sul fatto, senza però lanciare un ultima occhiata in direzione del grigio che purtroppo aveva già svoltato l'angolo.

Stanco era dire poco, lui era letteralmente distrutto.
Quando Taehyung entrò nella sua roulotte si tolse le scarpe lanciandole in qualche angolo remoto della stanza, fiondandosi letteralmente a peso morto a faccia in giù sul letto. Spaventando il povero gatto che si era appisolato su di esso.
Non si prese nemmeno il disturbo di cambiarsi, non ne aveva voglia. Ciò di cui aveva bisogno era solo una lunga dormita.
Sentì la sua porta aprirsi ma non aveva bisogno di guardare per capire chi fosse; si limitò solamente ad alzare con non poca fatica il braccio, in segno di saluto verso Jungkook; che divertito si avvicinò a lui.
-Siamo stanchi?- gli sussurrò all'orecchio, ricevendo un lamento soffocato in risposta.
Jungkook cominciò a passargli una mano su tutta la schiena, accarezzandolo delicatamente in modo da rilassarlo. Cosa che funzionò visto che il grigio mugolò soddisfatto intimandogli di continuare.
Ovviamente Jungkook fece come voleva, ma aggiungendo anche l'altra mano; gli sollevò la maglia in modo da poter avere la sua schiena scoperta, cominciando a massaggiarla.
-Dove hai imparato?- chiese Taehyung beandosi del suo tocco, era così abile che avrebbe tanto voluto che non smettesse mai.
-Posso fare anche di meglio- gli sussurrò all'orecchio con un tono estremamente seducente. Taehyung non ebbe nemmeno il tempo di chiedergli a cosa si riferisse che sentì le sua labbra posarsi sulla sua pelle, scatenandogli mille brividi per tutto il corpo -Jungkook- lo chiamò non riuscendo a pensare delle frasi che avessero un filo logico tra di loro.
Si lasciò andare a quelle sensazioni così piacevoli anche per un po', prima di girarsi finalmente verso il corvino che lo fissava con sguardo più che soddisfatto.
Poco dopo si fiondò sulle sue labbra con gran foga, passando poi al collo mentre le sua mani tastavano ogni parte del corpo di Taehyung che sentiva che stava per impazzire.
-Kook- gli uscì quasi come un lamento quando sentì una mano del corvino stringergli con possesso una natica; ma per quanto tutto quello gli piacesse dovevano fermassi prima di andare oltre.
E questo Jungkook sembrò capirlo, visto che anche contro voglia smise di dargli quelle particolari attenzioni -Tranquillo, succederà quando sarai pronto- gli disse spostandogli alcune ciocche di capelli dal viso.
Taehyung apprezzò davvero quel gesto, ma si sentiva anche egoista e in colpa per farlo aspettare così tanto -Scusa- gli disse non avendo nemmeno il coraggio di guardarlo.
-Non scusarti, so che ne vale la pena aspettare- lo rassicurò Jungkook sdraiandosi accanto a lui e accogliendolo più vicino a se in modo da poter sentire il suo calore.
E il grigio avrebbe voluto obbiettare, ma non voleva rovinare quel loro momento. Quella giornata doveva finire nel migliore dei modi, proprio come era iniziata.
Quindi decise di lasciar cadere il discorso, dedicandosi completamente a Jungkook che lo cullava quasi fosse un bambino; parlando del più e del meno fino a quando entrambi non vennero assaliti dal sonno.

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Eeeeeh nulla, secondo voi?

THE GREATEST CIRCUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora