27.

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Jungkook guardava ancora sconvolto Jimin difronte a lui, i suoi occhi esprimevano rabbia ed erano rivolti verso di lui.
-Jimin che ti prende?- chiese Hoseok, non lo aveva mai visto alzare le mani su qualcuno, eppure ora aveva tirato, non uno schiaffo, ma bensì un pugno a Jungkook -È colpa tua!- urlò il rosa ignorando la domanda del rosso e avvicinandosi con fare minaccioso al corvino, che ad ogni suo passo indietreggiava -Di cosa stai parlando?- domandò tenendosi una mano sulla guancia, esattamente dove Jimin lo aveva colpito.
-Perché devi essere così stupido- inveì nuovamente Jimin questa volta dandogli uno spintone che gli fece perdere l'equilibrio e andare a sbattere contro il mobile alle sue spalle.
Jimin stave per fiondarsi nuovamente su di lui, ma per fortuna Yoongi lo bloccò per poi parlargli con calma -Dicci cosa è successo.
-Taehyung, si è licenziato- sputò Jimin senza staccare i suoi occhi dal corvino.
Jungkook dal canto suo ci mise un po' a metabolizzare quello che il rosa aveva appena detto e non voleva crederci. Come lui anche Hoseok e Yoongi non nascosero il loro stupore -L-licenziato?- balbettò Jungkook con un filo di voce, sperava in cuor suo di aver capito male, che Jimin stesse mentendo e che quello fosse solo un brutto scherzo.
-Se ne va ed è colpa tua!- sbraitò nuovamente Jimin questa volta lasciandosi completamente andare ad un pianto liberatorio mentre Yoongi cercava di calmarlo.
Improvvisamente Jungkook non sentì più male sul volto, troppo concentrato a sentire i sensi di colpa gravare sul suo cuore che in quel momento sembrava essersi fermato.
Non ebbe nemmeno la forza di rispondere Jimin e sentì improvvisamente le ginocchia farsi deboli e lui si ritrovò a terra, con una espressione spenta sul viso.
Avrebbe tanto voluto trovare una soluzione, correre da Taehyung e supplicarlo di restare, ma le sue gambe non si muovevano e il suo cervello era troppo impegnato a metabolizzare il tutto per reagire.
-Jungkook...- disse Hoseok chinandosi in modo da arrivargli al viso e rimase davvero stupefatto di vedere delle lacrime negli occhi del corvino; in tutta la sua conoscenza non lo aveva mai visto piangere -Non è colpa mia- disse guardando il rosso come un cane bastonato, ma più che lui cercava di convincere se stesso -Allora fa qualcosa- intervenne Yoongi -Dimostra che ci sbagliamo- aggiunse portando poi Jimin lontano da lì, seguito da Hoseok.
E lui rimase da solo, ma forse era meglio così, aveva modo di riordinare le idee e di decidere la mossa da fare.
Perchè l'ultima cosa che voleva è che Taehyung se ne andasse; non poteva permetterlo, non poteva e non voleva perderlo.

Il giorno seguente...

Jimin e Taehyung si trovavano nella roulotte di quest'ultimo, ma a differenza di tutte le altre volte c'era solo silenzio tra i due ragazzi.
Taehyung non faceva che fare avanti ed indietro, afferrando i suoi oggetti personali e incastrandoli dentro la sua valigia, il tutto sotto lo sguardo triste di Jimin.
Aveva passato molto tempo a convincere il grigio a restare, che avrebbero potuto trovare una soluzione a tutto, ma Taehyung sapeva che non poteva fare nulla.
Il rosa gli rivelò che pensava fosse tutta colpa di Jungkook e lui non obbiettò, in fondo era anche per quel motivo che se ne andava, non poteva sopportare di dover vedere ogni giorno la persona che amava e non poterla toccare, baciare.
Ma c'era anche un altro motivo, quello più importante, Taehyung non abbandonava solamente il BTS Circus, abbandonava ogni tipo di Circo, in questo modo non avrebbe dato nessuna soddisfazione a Smith, non gli avrebbe permesso di vincere su di lui.
E l'unico modo era facendo perdere le sue tracce.
-Devi proprio partire subito?- parlò finalmente Jimin con un significativo broncio in viso -Non puoi aspettare qualche giorno?- Taehyung sospirò pesantemente, vedere il suo migliore amico triste per colpa sua lo distruggeva, ma doveva farlo -Jimin, non posso- disse mettendo via le ultime cose e chiudendo definitivamente la valigia.
Dopo ciò nessuno dei due aprì nuovamente bocca, come se entrambi avessero paura di dirsi addio, ma per fortuna, se si può dire così, il clacson del taxi che avrebbe portato Taehyung alla stazione, suonò annunciando il suo arrivo.
I due ragazzi si lanciarono uno sguardo come intendere che ormai era arrivato il momento, così mantenendo il loro silenzio uscirono dalla roulotte.
Il primo fu Jimin e dopo di lui Taehyung, che rimase sorpreso di vedere gli altri suoi compagni fuori ad aspettarlo.
-Ragazzi- cominciò a dire -Sono stato davvero bene con tutti voi e vi voglio ringraziare- mentre parlava cercava in tutti i modi di mantenere un certo contegno, a differenza di Jimin e Hoseok gli unici che avevano il viso rigato da delle lacrime.
Il grigio si avvicinò ai due abbracciandoli -Vi prego di non piangere- li supplicò affranto, andarsene sarebbe stato più difficile di quanto non fosse gia.
Quando si staccarono Hoseok aveva riacquistato un po' del suo solito sorriso, mentre Jimin si andò a rifugiare da Yoongi che manteneva la sua solita maschera di indifferenza; ma solamente per il fatto di trovarsi lì significava che gli importasse di Taehyung e per la prima volta i due grigi si sorrisero, Yoongi augurandogli una buona vita e Taehyung dicendogli di prendersi cura del rosa.
Poi fu il turno di Jin e Namjoon e non fece nemmeno in tempo a parlare che Jin lo strinse in un abbraccio togli fiato -Cerca di nutrirti- gli disse facendolo ridere, infondo da quando era lì Jin si preoccupava sempre che non mangiasse abbastanza e anche questa non si smentì.
Quando si fu staccato Taehyung abbracciò Namjoon, fu breve, ma fu abbastanza -Vieni a trovarci qualche volta- disse il maggiore scompigliandogli i capelli -Si capo- disse Taehyung, sapendo quanto non sopportasse essere chiamato così, ma in quel modo era riuscito a smorzare quel l'atmosfera così cupa.
Dopo di che cominciò a guardarsi intorno, alla ricerca di Jungkook, ma di lui non c'era traccia, doveva aspettarselo ma non riuscì a nascondere la sua delusione.
Avrebbe voluto almeno dargli un ultimo saluto, ma forse era meglio così, se l'avesse visto non sarebbe riuscito a lasciarlo.
L'ennesimo suono del taxi fece intendere a Taehyung che doveva sbrigarsi, quindi con un sorriso triste e un piccolo cenno della mano si avviò verso il veicolo.
Consegnò la valigia all'autista così che potesse metterla nel baule e aprì la portiera pronto a salire, ma prima di ciò sentì nuovamente chiamare il suo nome.
Fece appena in tempo a voltarsi che Jimin si fiondò su di lui stringendolo a se, stretta che Taehyung non rifiutò -Non dimenticarti di noi- gli disse il rosa -Non potrei mai- lo rassicurò Taehyung.
Restarono così per un po' di tempo, ma poi riluttante il grigio dovette interrompere qual contatto.
Finalmente entrò in auto e cominciò a vedere il circo allontanarsi sempre di più e fù li che Taehyung potè lasciarsi sfuggire qualche lacrima.

Jungkook si svegliò di soprassalto con la faccia spiaccicata sul tavolo della sua roulotte.
Aveva passato tutta la notte sveglio, in cerca di un modo per convincere Taehyung a restare e forse l'aveva trovato, era al quanto una mossa disperata e banale, ma doveva almeno tentare.
Guardò l'orologio posto di fronte a lui e diamine era in ritardo, Taehyung se ne sarebbe andato da un momento all'altro. Prese tutto l'occorrente che si era preparato e si fiondò fuori dalla roulotte.
Corse per il campo, ma quando arrivò vide ormai che il taxi si era già allontano e con lui anche tutti gli altri stavano tornando nelle loro abitazioni, ma si fermarono vedendolo arrivare -È tardi, ormai è partito- disse Jimin severo, infondo ce l'aveva ancora con lui -No no, merda!- urlò Jungkook con il fiato corto dovuto alla corsa -Jungkook lascia stare- intervenne Jin.
-Non posso- obbiettò il corvino -Non posso perderlo- era disperato si vedeva, non faceva che guardarsi intorno in cerca di una qualche soluzione. Dove raggiungere Taehyung.
-Jungkook- lo chiamò Yoongi e quando il corvino sollevò lo sguardo su di lui, il grigio gli lanciò quelle che erano le chiavi della sua moto.
Jungkook riuscì a prenderle al volo chiedendo spiegazioni a Yoongi -Vedi di riportarlo qui- gli disse.

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Eheheheheh
È un po' un capitolo così, mi sto immaginando la scena ascoltando "when we were lovers" di Jack Savoretti e boh secondo me ci sta un botto.
Buona lettura.

THE GREATEST CIRCUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora