15.

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Taehyung aveva girato in lungo e in largo, ma di Jungkook nemmeno l'ombra.
Avrebbero dovuto incontrarsi al vecchio magazzino alla solita ora per il loro allenamento, ma il corvino non si era presentato.
Per un momento pensò che fosse rimasto addormentato, ma quando andò a controllare nella sua roulotte di lui non c'era traccia. Provò da Namjoon, però nemmeno lui lo aveva visto.
Chiese anche a Yoongi e Jhope, ma ottenne lo stesso risultato e lui cominciava a preoccuparsi. Dove potrebbe mai essere? Infondo il campo non è molto grande e non ci sono molti posti dove potersi nascondere.
-Jimin per caso hai visto Jungkook?- chiese Taehyung  al rosa intento a riscaldarsi -No- rispose secco Jimin senza rivolgergli nemmeno lo sguardo; il suo tono era freddo, il che era al quanto strano -Tutto ok?- chiese il biondo, facendolo sbuffare -Oh non so, tu che dici?- chiese sarcastico.
Taehyung rimase spiazzato da quel tono -Sei arrabbiato con me?
-Perspicace.
-E Perchè?- domandò ancora il biondo non capendo il motivo, facendo innervosire ancora di più Jimin -Perchè? Mi hai ignorato per giorni!
Quindi era questo il motivo -Mi dispiace, ma sono stato molto impegnato- si scusò Taehyung.
-Già, impegnato con Jungkook- Jimin era davvero arrabbiato con lui, da un momento all'altro il biondo sembrava essersi dimentico di lui e ormai tutti avevano notato quanto tempo passasse insieme a Jungkook.
Per non parlare di quando lui e Jhope li avevano scoperti davvero vicini e del fatto che il biondo non voleva dargli spiegazioni.
-Mi dispiace- ripetè Taehyung, infondo aveva ragione; in quei giorni aveva passato più tempo con Jungkook che con chiunque altro -Cosa succede tra voi due, eh?- provò a chiedergli nuovamente Jimin addolcendo il tono di voce, ma come ogni volta Taehyung si limitò ad abbassare il capo senza rispondere -Pensavo che potessimo dirci tutto.
Jimin si girò pronto ad andarsene ma la voce del biondo lo costrinse a fermarsi -Ci siamo baciati- sputò tutto d'un fiato, facendogli spalancare la bocca incredulo -Cosa?
-Più volte- continuò Taehyung sentendosi sempre di più in imbarazzo, mentre Jimin continuava a non crederci -Quindi, voi due...?
-Non lo so- ammise il biondo capendo dove volesse arrivare -Per questo non ti ho mai detto nulla- perché doveva dargli una risposta se questa non c'era?
Jimin lo guardava ancora con occhi sbarrati, ma vedere la sua espressione un po' afflitta lo fece riprendere e riavvicinare quel che bastava, mettendogli una mano sulla spalla -Lo sai che puoi dirmi tutto- disse tornado il solito Jimin di sempre e lui si limitò a sorridergli in segno di gratitudine -Ma non ti azzardare mai più ad ignorarmi- lo rimproverò scherzosamente il rosa dandogli poi una leggera pacca sulla testa; facendolo lamentare.
-Comunque, non so dove sia Jungkook- disse Jimin afferrando dell'attrezzatura; solo in quel momento Taehyung si ricordò del suo vero obbiettivo, ovvero quello di trovare il corvino che sembrava essere scomparso nel nulla.
Sospirò ormai rassegnato andandosi a sedere poco distante, dove mille pensieri cominciavano a insinuarsi nella mente.
E se gli fosse successo qualcosa? Se lo avessero rapito? Oppure se ne era andato di sua spontanea volontà per non tornare?
Questa ultima possibilità era quella che temeva di più.
-Tranquillo Taehyung- lo rassicurò Jimin notando la sua preoccupazione -Vedrai che tra poco torna.
Sembrava abbastanza convinto di quello che diceva, quindi decise di dargli retta, cercando di rilassarsi quel poco che bastava.
Lo spero...

Alla fine per tutta la giornata Jungkook non si era fatto vivo e Taehyung si sentiva più male che mai.
Avrebbe dovuto continuare le ricerche e invece era rimasto tutto il giorno in compagnia degli altri, sperando con tutto il cuore di vederlo spuntare da un momento all'altro.
Ormai era sera e il buio aveva prevalso su tutto il campo che Taehyung si ritrovò a percorrere per l'ennesima volta, sperando che qualcosa fosse cambiato e invece nulla; se non per una luce che faceva capolino dagli oblò di una roulotte che lui riconobbe come quella di Jungkook.
Senza pensarci due volte si mise a correre verso di essa e quando arrivò davanti alla porta cominciò a battere con insistenza.
-Chi è?- sentì provenire dall'interno e Taheyung non poté che sorridere appena riconobbe la sua voce -Sono io- rispose.
A differenza di quanto si aspettasse, la porta davanti a lui non si aprì -Jungkook aprimi- lo chiamò Taehyung battendo ancora qualche volta alla porta -Non ora, vattene- disse la voce del corvino e lui non ci poteva credere.
Rimase fermò immobile, con una mano appoggiata a quell'asse di legno -Che vuol dire vattene?!- sbottò, lasciando posto alla rabbia.
Non si era fatto vedere per tutto il giorno, senza dirgli nulla, facendolo preoccupare e ora non si degnava nemmeno di parlargli?
-Quello che ho detto- ribattè Jungkook dall'interno.
Taehyung fremeva da non tirare lui stesso giù quella porta, in modo da porterlo vedere in faccia -Col cazzo che me ne vado!- urlò -Mi devi delle spiegazioni!
Jungkook voleva davvero aprire quella porta che li separava. Ma non poteva -Non ti devo nulla invece.
-Cosa?!- sentì nuovamente urlare -Hai idea di quanto mi hai fatto preoccupare?
In realtá non ci aveva pensato. Anzi non aveva pensato proprio a nulla quando decise di fare un salto in città in cerca di qualche distrazione. Che per fortuna o sfortuna aveva trovato.
-Si può sapere dove sei stato fino adesso?- continuò Taehyung stringendo i pugni lungo i fianchi, rimase in attesa, ma quando capì che non avrebbe ottenuto risposta decise che stava solamente perdendo tempo -Vaffanculo Jungkook!- sbraitò un' ultima volta prima di allontanarsi a passo svelto dalla roulotte, lasciando sfogare tutta la rabbia di quel momento. Cominciando a piangere senza sosta.
Jungkook si lasciò scivolare con la schiena attaccata al legno della porta, facendo fuoriuscire un leggerlo urlo di frustrazione.
Mandò il suo sguardo verso le sua mani; esse erano indolenzite e con le nocche spaccate.
Ma non erano l'unica parte del corpo ridotta in quello stato, il labbro era sanguinante, come il suo zigomo su cui era presente un livido abbastanza evidente e anche una ferita di cui sicuramente sarebbe rimasta la cicatrice.
Non era in uno bello stato, per questo non potè farsi vedere da Taehyung, lo avrebbe solo fatto preoccupare di più di quanto non fosse già.
Perchè quello era solamente un suo peso da sopportare e di nessun altro.

Jimin era a letto ormai da un paio di ore, fino a quando non venne svegliato dalla sua porta che veniva colpita ripetutamente.
Guardo l'ora e notando che fosse abbastanza tardi, senza porsi troppe domande si diresse trascinando i piedi andando ad aprire.
Per un momento non mise bene a fuoco chi avesse davanti, ma quando vide che si trattava di Taehyung completamente in lacrime lo condusse subito dentro.
Facendolo sedere sul suo letto, avvolgendolo con un braccio, accarezzandolo -Sono uno stupido- disse tra i singhiozzi il biondo con qualche accenno di rabbia.
Non serviva chiedere spiegazioni, infondo Jimin aveva imparato a conoscerlo e aveva capito perfettamente a cosa si riferiva.
Non gli disse nulla, si limitò a stargli accanto per tutta la notte. Fino a quando il respiro Taehyung si fece più pesante e regolare, segno che ormai si era addormentato.
Con delicatezza lo fece stendere da una parte del suo letto, coprendolo accuratamente con la coperta e asciugandogli le ultime lacrime che gli bagnavo ancora il viso. Mentre lui si dirigeva verso uno dei divanetti poco distanti da lì.
Sentiva ancora dei singhiozzi da parte del biondo anche nel sonno e dopo averli lanciato un' ultima occhiata dispiaciuto provò a riprendere il sonno.

THE GREATEST CIRCUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora