29.

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Si trovavano tutti riuniti intorno al loro solito tavolo, davanti alla bancarella in cui si riunivano a fare colazione.
Non mancava nessuno, persino Namjoon aveva lasciato perdere le sue solite scartoffie per passare del tempo con loro.
Ridevano e scherzavo, lasciandosi tutto quello che era successo fino a quel momento, alle spalle non volendo più pensarci.
Anche Taehyung avrebbe tanto voluto e ci stava riuscendo, con Jungkook al suo fianco che lo guardava ridere stringendolo a se
La paura di averlo quasi perso era stata tanta e non voleva commettere gli stessi errori di nuovo.
-Penso di cambiare colore di capelli- confessò Taehyung, ormai il suo grigio era completamente sbiadito -Cosa avevi in mente?- domandò Jimin.
-Mmh, che ne dici di rosso?- rifletté il grigio, facendo spalancare gli occhi agli altri -Mi piace- commentò Hoseok.
-Lo dici perché è il tuo colore- intervenne Yoongi scatenando così uno dei loro solito battibecchi, pieni di frecciatine che divertivano.
-Tu cosa ne pensi?- chiese Taehyung piano in modo da farsi sentire soltando da Jungkook, che in tutto quello non aveva ancora espresso la sua opinione -Penso che staresti bene- disse sincero, prima di far comparire un ghigno malizioso sul volto -E poi sai come si dice, rosso di capelli gol...- ma venne interrotto a metà frase da Taehyung che gli poggiò una mano sulla bocca.
-Ok, ho capito- disse scatenando una risata del corvino -Sei sempre il solito- lo rimproverò il grigio dandogli uno pugno sul braccio, ma la sua aria seria non durò molto visto che venne contagiato poco da Jungkook.
Peccato che il suo sorriso si spense non appena notò una figura familiare avvicinarsi a loro e lo notò anche Jungkook che subito si fece più rigido al suo fianco.
-Salve signori- tutti i ragazzi si voltarono verso l'uomo dall'aria influente e il vestito elegante che se ne stava in piedi vicino a loro; ma che nonostante il saluto aveva gli occhi puntati sul grigio -Taehyung, avevo sentito che se ne era andato- disse tralasciando i toni di cortesia.
E il grigio non ci mise molto a capire che cosa gli passasse per la testa a differenza degli altri che invece li guardavano confusi -Beh ho cambiato idea- ribatté Taehyung senza sforzarsi di nascondere l'astio che provava, l'atmosfera tesa che aleggiava tra di loro era palpabile.
-Lei chi sarebbe?- intervenne Namjoon con cordialità, eppure sotto si intuiva una sorta di diffidenza -Non è il benvenuto- si intromise Jungkook con tono duro come il suo sguardo di ghiaccio verso Smith.
D'altronde quello era l'uomo che aveva visto con Taehyung e che aveva creato solo scompiglio; quindi la sua presenza non era gradita.
Dal canto suo Smith lo osservava con superiorità, sfidandolo con lo sguardo.
Taehyung percepiva la tensione tra i due e capì che sarebbe stato meglio fare qualcosa prima che la situazione degenerasse -Perchè è qui?- domandò anche se sapeva benissimo la risposta, che non tardò ad arrivare -Speravo di scambiare due chiacchiere con te- rispose Smith.
-Allora rimarrai deluso- rispose schietto Taehyung, sapeva che quello che stava facendo era rischioso, ma non poteva permettere di farsi condizionare nuovamente da lui.
-Davvero? Taehyung sa a cosa va incontro- Smith ribadì il loro piccolo accordo cercando di mantenere la sua aria composta e tentando di non far uscire il suo nervosismo.
-Se ne vada- gli intimò il grigio alzandosi dalla sedia, voleva dimostrargli che ormai non temeva più i suoi stupidi giochetti; il che fece spuntare una smorfia sul viso Smith che non provò nemmeno a nascondere.
-D'accordo, ma lei sa quanto io possa essere ostinato- con questa ultima minaccia velata Smith se ne andò senza degnare nessun di un saluto.
Taehyung si rilassò solamente quando non vide più la sua figura all'orizzonte, così da poter emettere un sospiro di sollievo.
Anche se sapeva che ciò che aveva appena fatto, mettersi contro di lui non era stata la cosa migliore e che non sarebbe finita lì.
-Taehyung- lo chiamò Namjoon, usando il tono autoritario di un capo -Di cosa stava parlando?
Solo in quel momento Taehyung si accorse di quanti occhi confusi avesse puntato su di lui in cerca di una spiegazione, che però non si sentiva ancora in grado di rivelare -Io...scusate ma sono abbastanza stanco- disse di fretta, scappando letteralmente verso la sua roulotte e chiudendosi al suo interno.
Per l'ennesima volta si era dimostrato un codardo.

THE GREATEST CIRCUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora