32.

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Jungkook è Taehyung se ne stavano comodamente nel letto, l'uno abbracciato all'altro dopo l'ennesima notte di passione.
Li aveva portati a restare svegli praticamente fino all'alba e ora si ritrovavano sfiniti ma più che soddisfatti.
Taehyung se ne stava appoggiato al petto del corvino, mentre si divertiva a giocare con Ash coricato sulle sue gambe. I versetti che faceva quel gattino lo divertivano talmente tanto da doverlo imitare.
Jungkook ascoltava e osservava incantato tutto ciò, non riuscendo a smettere di sorridere e come era solito accadere da un po' di tempo si perse nei suoi pensieri.
Portò lo sguardo fuori dal piccolo oblò della roulotte, osservando i raggi del sole fare capolino dai rami degli alberi, da quello passò ad osservare il piccolo parco giochi allestito poco più in là e rimase ad osservare.
Cominciarono ad arrivare i primi bambini accompagnati dalle loro madri, che non li perdevano d'occhio neanche un istante mentre loro giocavano allegramente.
A Jungkook venne da sospirare sconsolato, il ricordo di quando anche lui era un bambino così spensierato era un mero ricordo sbiadito.
Per qualche strana ragione in quel periodo sentiva la mancanza di una famiglia.
Non fraintendete, il Circo aveva già colmato di molto il vuoto che aveva dentro eppure mancava ancora qualcosa.
La risata di Taehyung gli fece riportare lo sguardo su di lui e come un lampo gli venne in mente un idea talmente assurda che lo fece ridere sotto i baffi.
Questo non sfuggì a Taehyung, che immediatamente sollevò lo sguardo su di lui -Che c'è?- chiese -Ah nulla- mentì Jungkook scompigliandogli i capelli, convinto il rosso riportò lo sguardo su Ash ormai addormentato, beato dalle sue coccole.
Peccato che quella idea inizialmente tanto assurda, cominciò a prendere un'altra forma nella mente di Jungkook -Dovremmo sposarci?- gli uscì dalla bocca e vide immediatamente Taehyung scattare, guardandolo con occhi sbarrati.
Solo in quel momento si rese conto di averlo detto ad alta voce -C-cosa?- domandò Taehyung pensando di aver sentito male e in certo senso ci sperava.
-Cosa cosa?- rispose Jungkook preferendo far finta di non capire per poi alzarsi e cominciando a vestirsi frettolosamente -Hai detto sposarci?- domandò ancora Taehyung rimasto invece a guardarlo dal letto.
-Cosa? No, ho detto dovremmo alzarci...è tardi- negò Jungkook provando ad essere il più convincente possibile, per poi darsi mentalmente dello stupido.
-Davvero? Ah ok- disse Taehyung ancora abbastanza confuso -Già, mi sono appena ricordato che devo vedermi con Yoongi, a dopo- lo salutò Jungkook facendo finta di guardare l'ora e dandogli un veloce bacio a fior di labbra per poi fuggire letteralmente dalla roulotte.
Lasciandolo lì da solo a riflettere -Eppure mi era sembrato...bah- pensò tra se, ma poi decise che era meglio lasciar perdere e in qualche senso si sentiva sollevato.
Infondo conosceva troppo bene Jungkook da sapere che non era il tipo per certe cose, giusto?

Jungkook:
Jungkook come ogni volta che aveva da risolvere qualcosa si diresse verso la roulotte di Yoongi; nel mentre continuava a darsi botte in testa e regalandosi continui insulti.
Appena bussò gli venne immediatamente aperta la porta -Cosa hai combinato questa volta?- domandò il grigio non appena vide chi fosse alla sua porta e non si sorprese di trovarci Jungkook.
-Cosa ti fa pensare che ho fatto qualcosa?- chiese Jungkook, ma ovviamente mentire a Yoongi era praticamente impossibile.
Infatti dopo un po' che il grigio lo guardava cedette al suo sguardo -Avanti entra- disse alla fine Yoongi invitandolo ad entrare.
Ormai con lui non si poteva avere un attimo di pace.

Taehyung:
Come sempre Taehyung si ritrovò insieme a Jimin per colazione, ma per quanto si sforzasse non riusciva a smettere di pensare a quello che Jungkook aveva detto, provando in tutti i modi a convincersi di aver capito male.
-Ok, che hai?- domandò il rosa notando l'assenza dell'amico.
-Niente- mentì Taehyung, ricevendo un calcio da sotto il tavolo -Non mentirmi- lo riprese Jimin sapendo che stava mentendo.
Taehyung si lamentò per un po' del dolore alla gamba, per poi decidersi a parlare.
-Credi che Jungkook sia un tipo da matrimonio?- chiese di gettò e per poco Jimin non si strozzò con la sua stessa saliva; insomma si aspettava di tutto, ma non quello.
-Cosa?- domandò perplesso.

Jungkook:
-Penso di voler sposare Taehyung- confessò Jungkook e per la prima volta potè vedere dello stupore sul viso di Yoongi.
-Ok, cosa?- domandò il grigio volendo essere sicuro di aver capito bene prima di dire qualsiasi cosa.
-Hai capito- disse Jungkook non volendo ripetere -È assurdo vero?- domandò poi, perché infondo lo era.
-Come darti torto- pensò Yoongi, per poi scuotere la testa in modo da riordinare le idee -Perchè pensi di volerlo?
Perchè lo voleva? Beh lo amava e questo era chiaro a tutti; ma per una cosa del genere ci doveva essere molto di più.
Per la prima volta Jungkook si trovò a dover riflettere sul suo futuro, sui suoi desideri e lui desiderava Taehyung sempre e allo stesso tempo rivoleva sentirsi parte di una famiglia e forse Taehyung era l'unico che poteva colmare quel vuoto dentro di lui.
-Non riesco a pensare a un futuro migliore- rispose Jungkook accennando un sorriso.

Taehyung:
Aveva appena finito di spiegare tutta la situazione a Jimin, quindi anche tutti i suoi dubbi -Sicuramente ho capito male- pensò.
-Ok, ma pensiamo per un momento che non sia così- riflettè Jimin -Tu come hai reagito?
Come potrebbe mai aver reagito? Infondo era stato preso alla sprovvista in un contesto in cui del tutto sbagliato.
-Beh ero sorpreso- rispose Taehyung mettendosi le mani tra i capelli -Insomma, un matrimonio è una cosa...grossa.
Non si sentiva ancora pronto per una cosa del genere, era ancora giovane e quello era grande passo come si suole dire e lo spaventava da morire.
Frustrato poggiò la testa sul tavolo, sotto lo sguardo di Jimin che in un certo senso immaginava come potesse sentirsi -Non ti fasciare la testa- provò a rassicurarlo -L'hai detto anche tu, ti starai sbagliando.
-Mh hai ragione- disse Taehyung sollevando il capo per guardare il rosa cercando di sorridergli.
È vero Jungkook aveva negato e quando lo aveva fatto ne rimase anche al quanto sollevato ma anche deluso; come se una parte di lui ci sperasse.

Jungkook:
Entrambi rimasero per un bel pezzo in silenzio cercando di metabolizzare il tutto, ed era complicato sopratutto per Jungkook.
Lui era convinto di quello che diceva, ma non voleva dire che anche lui avesse i suoi dubbi.
Se Taehyung non volesse la stessa cosa, se così facendo lo spaventasse e quindi lo allontanasse?
-È normale essere preoccupati- gli disse Yoongi guardandolo mentre si accendeva una sigaretta -Ma sei giovane, hai tutto il tempo per pensarci.
Jungkook pensava che avesse ragione, affrettare le cose non era una buona idea.
Doveva pensarci su, magari era solo una cosa passeggera e presto non ci avrebbe più pensato. O almeno ci sperava.

Nel frattempo...
Un gruppo di ragazzi era riunito in bar poco lontano dalla piazza principale della città e dall'aria che gli girava intorno era meglio non dargli fastidio.
-Quel dannato- ringhiò Tuan stringendo tra le mani la sua lattina di birra -Non può passarla liscia- anche se erano passati un po' di giorni, non riusciva a togliersi dalla testa l'affronto ricevuto da quel ragazzino e il suo ragazzo.
Per non parlare del fatto che entrambi facessero parte di quel circolo di baracconi.
-Dobbiamo trovare un modo per fargliela pagare a loro e al Circo- pensò e nessuno dei suoi compagni provò ad obbiettare, sapevano che quando era incazzato era meglio non dargli contro.
-Qualche idea?- domandò Tuan, ma a nessuno veniva nulla in mente -Io potrei esservi utile- a intromettersi fu un uomo, uno straniero dall'aria elegante e sobria -Vi ho ascoltato con molta attenzione.
-Chi diavolo sei?- domandò Tuan con il suo solito tono e atteggiamento da gradasso.
-Mi chiamo Víctor Smith- si presentò lo sconosciuto -E ho un conto in sospeso con quel Circo- aggiunse, attirando così tutto l'Interesse altrui.
-Ti ascolto- disse Tuan sporgendosi di più verso di lui in modo da poter ascoltare con attenzione.
Sul viso di Smith si formò un sorriso di trionfo e in un certo senso crudele; se Taehyung non voleva lavorare per il suo Circo, allora non avrebbe lavorato in nessun'altro Circo.

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È corto lo so e so anche che non è un granché.
Quindi scusate.

THE GREATEST CIRCUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora