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Mi tolsi le ballerine nel vialetto di casa e lo incontrai, stava uscendo. Probabilmente sarebbe andato a farsi pestare come sempre.

<< Un giorno mi dirai il motivo?>> chiesi a MT mentre mi superava.

<< Quale motivo?>>

<< Del perché continui ad andare a quegli incontri>>

Sorrise stranamente prima di rispondere << forse>> e si voltò per andarsene.

Ci sono delle volte in cui agisci prima di pensare, in realtà a me capitava quasi sempre, ma quella notte ero d'accordo con la mia decisione incosciente.

<< Portami con te>> furono queste le parole che non avrei mai dovuto dire, e invece le avevo dette e con tanto di enfasi.

Mi fissò, si scompigliò il ciuffo castano chiaro da sopra gli occhi e infine disse << andiamo in moto stasera>>

Annuii senza rispondere, e lo seguii fino alla sua Harley - Davidson, mi strinsi con le ginocchia a lui e partimmo con un rumore assordante.

Fu una notte inaspettata, travolgente e riuscii a liberarmi da tutti miei pensieri, in quel momento esistevo solo io, una moto rosso fiammante che correva come una furia tra le strade della City, e Sam che emanava un odore confortante.

<< Dove siamo?>> domandai quando si fermò.

<< St Dunstan, una vecchia chiesa medievale del 1200. Negli anni 60' decisero di lasciare le rovine e trasformarla in un giardino pubblico. E' una vera e propria oasi>> disse mentre si sfilava il casco.

<< Assomiglia a un castello incantato>> le rovine consistevano in archi e scalinate decorate da piante rampicanti che scintillavano sotto il bagliore della luna. All'interno erano presenti diverse panchine in legno circondate da un prato verde e ben curato. Era davvero un posto da togliere il fiato.

<< Pensavo che andassi a farti picchiare>> dissi avanzando estasiata verso la struttura in pietra.

<< No. Stasera avevo voglia di rilassarmi>> mi voltai per guardarlo, e vidi che stava alzando la sella della moto, e prima di chiuderla ne uscii una bottiglia di vino rosso.

<< Andiamo>> disse, mi prese la mano ed entrammo.

Ci sedemmo sul prato, sopra le nostre teste il cielo notturno era stellato e le rovine facevano da contorno rendendo ancora più suggestivo il panorama. Sam stappò la bottiglia di vino, ne bevve due lunghi sorsi, dopo si asciugò la bocca con il dorso della mano.

<< Ne vuoi?>> chiese allungando la bottiglia verso di me.

Fissai quella bottiglia, prima di prendere una decisione << si >> risposi alla fine.

<< Perché avevi una bottiglia di vino con te?>>

<< Perché è importante che tu lo sappia?>> disse inarcando un sopracciglio.

<< Perché devi fare sempre l'idiota?>>

<< Perché devi fare sempre la ragazzina?>>

Sbuffai nervosamente, e bevvi un altro sorso bello lungo.

<< Ehi vacci piano >> e mi tolse la bottiglia dalle mani, lo fulminai con lo sguardo, lui sospirò poi scoppiò a ridere.

<< A volte ho bisogno di dimenticare, l'alcool è la migliore medicina e insieme a questo posto sono il mio perfetto sedativo>> disse.

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